PR486
L'ampiezza e la profondità della salvezza
"Perciò lasciamo da parte gli insegnamenti più semplici su Cristo, e passiamo ad un'insegnamento più profondo. Non vogliamo ritornare sopra agli argomenti fondamentali e cioè: la necessità di cambiar vita abbandonando le opere morte; la fede in Dio; la dottrina dei battesimi; l'imposizione delle mani; la risurrezione dei morti; il giudizio eterno. Andiamo avanti! Se è volontà di Dio, faremo così" (Eb. 6:1-3).
Afferrare la salvezza
Sul quadro che ho consegnato ai catecumeni della nostra comunità c'è scritto: "La comunità... attesta che... ha ricevuto l'insegnamento cristiano evangelico di base, e confida che esso possa ora portare frutto buono ed abbondante a gloria di Dio, nella sua vita".
Si, l'insegnamento di base. E' stato mio dovere, responsabilità e privilegio, come ministro della Parola di Dio, comunicare a questi giovani, con l'aiuto di Dio e forti del nostro retaggio storico evangelico-riformato, null'altro che il "succo", i principi fondamentali ed indispensabili della nostra fede.
Per me è stata e continua ad essere un'assoluta necessità dare loro -e a tutti, evidentemente- gli strumenti della loro eterna salvezza. Il loro corpo, la loro anima, il loro spirito, è qualcosa di estremamente prezioso che non può e non deve andare perduto, e sarà perduto completamente e per sempre se essi non conoscono a fondo il Salvatore Gesù Cristo, se essi non si ravvedono dal peccato di essere senza Dio in questo mondo, se essi non affidano sé stessi completamente, in fede e in obbedienza al Salvatore Gesù Cristo. E questo vale per ciascuno di noi, giovane od anziano che sia.
Ancora oggi risuona potente ed inalterata la forte espressione dell'apostolo Pietro quando scongiurava ed esortava la gente con queste parola: "Salvatevi da questa perversa generazione" (At. 2:40).
Il "succo", il senso di tutto quello che faccio e devo sempre meglio fare è mettere in contatto uomini, donne, e bambini con il Salvatore Gesù Cristo, perché senza il Salvatore Gesù Cristo, seguito responsabilmente, la vita umana è miserabile e senza alcuna prospettiva, né in questo mondo, né in quello prossimo. Mio dovere davanti a Dio è dare a uomini, donne e bambini, la possibilità di aprire gli occhi su sé stessi, sul mondo e su Dio e, conoscendo e afferrando la verità, essere salvati.
Il significato di salvezza
Salvezza dunque. Il significato di "salvezza" è molto vasto, grande quanto grande è lo stato di perdizione in cui ci troviamo allo stato oggi per noi naturale, e del quale spesso non ce ne rendiamo conto, e non ce ne rendiamo conto perché non conosciamo la Bibbia e non la prendiamo sul serio quale essa veramente è, cioè Parola di Dio per noi.
L'ampiezza e la profondità della salvezza che possiamo ottenere in Gesù Cristo è così grande, e i suoi risultati così magnifici che essa sfida persino ogni tentativo di umana descrizione. Molti hanno avuto la tentazione di assumerne solo una parte senza coglierne tutte le implicazioni.
Che cosa è quindi racchiuso nella parola "salvezza" che spesso è occasione di dibattito?
In poche parole il verbo derivato da "salvezza", cioè "salvare" significa: togliere, liberare qualcuno da un pericolo, da un danno, con l'idea che sulla persona che è oggetto dell'azione incomba un rischio certo, ad esempio: come salvare un uomo che stava per affogare, liberare una persona prigioniera dei banditi. Dobbiamo essere salvati dall'inesorabile condanna di essere senza Dio in questo mondo e per l'eternità. Ah, quanto poco se ne comprende la tragedia!
Il significato di "salvare", però, non è limitato al senso di tirare fuori qualcuno da un immediato pericolo. Quando noi veniamo salvati, noi facciamo anche esperienza di sicurezza e, di conseguenza di guarigione, salute, benessere. La salvezza è anche una condizione in cui si giunge a vivere.
Si può vivere in una situazione di pericolo, in cui si ha timore che qualcosa o qualcuno ci faccia improvvisamente del male, e si può vivere in una situazione di salvezza, la situazione in cui siamo liberi da preoccupazioni perché possiamo godere una salute stabile e della protezione dal pericolo.
L'esperienza cristiana della salvezza può essere distinta in tre momenti: passato, presente, e futuro. Prego Dio che ne possiate gustare il magnifico sapore!
Il credente, la persona che si è affidata completamente al Salvatore Gesù Cristo, e che può dire: Gesù mi ha salvato (passato), Gesù mi sta salvando (presente), Gesù mi salverà (futuro).
Gesù mi ha salvato dalle conseguenze penali del peccato (ha operato in mio favore quello che la Bibbia chiama giustificazione); Gesù mi sta salvando dal potere e dall'influenza che oggi ancora il peccato esercita su di me (Egli opera in me quello che la Bibbia chiama santificazione), e Gesù un giorno mi salverà dalla presenza stessa del peccato (Egli opererà per me quello che la Bibbia chiama glorificazione).
Salvezza come giustificazione
E' l'esperienza di molti cristiani, ed è la mia esperienza. Io stesso posso ricordare il momento in cui sono stato per la prima volta profondamente toccato dall'annuncio della grazia di Dio che in Gesù Cristo mi voleva salvare dalle conseguenze eterne del peccato, del mio peccato, della mia condizione senza Dio in questo mondo. Il momento in cui il sacrificio di Cristo sulla croce per me non è più stato un fatto lontano ed irrilevante, appreso solo con la mente, il momento in cui ho compreso per la prima volta -per grazia di Dio- che Cristo aveva sofferto per me personalmente, per pagare il prezzo del mio peccato, un momento in cui ho avuto la persuasione profonda che la mia iniquità era stata rimossa ed il mio peccato espiato a causa dell'opera amorosa di Cristo Gesù. In un preciso momento della mia vita, io ho riposto la mia fiducia più totale in Cristo e sono stato salvato dalla morte eterna. E' un'esperienza che ciascuno di noi deve poter fare, anzi, è indispensabile che lo faccia.
John Newton, autore del famosissimo inno cristiano, "Amazing Grace" (Stupenda Grazia) nell'istante della sua conversione, nell'istante in cui la sua mente era stata illuminata per la prima volta alla verità dell'opera di Cristo, aveva esclamato:
Stupenda grazia del Signor!
Che dolce questo don,
un cieco ero io, ma Cristo mi sanò:
perduto, or salvato son!
Che cosa è accaduto nel momento stesso in cui io veramente ho creduto in Cristo? Che cosa avviene quando una persona ripone la sua fiducia in Cristo? Avviene il più grande scambio che mai si possa immaginare! Tutti i tuoi peccati vengono trasferiti a Gesù Cristo, e l'intera e pura Sua giustizia viene trasferita a tuo carico, come dice l'apostolo Paolo: "Cristo non ha mai commesso peccato, ma Dio lo ha caricato del nostro peccato per riabilitarci davanti a Sé per mezzo di Lui" (2 Co. 5:21 TILC).
Solo pensate a questa meravigliosa aritmetica di Dio: Egli mi ha sottratto per sempre tutti i miei peccati, e ha addizionato, attribuito, imputato per sempre a me la giustizia di Cristo, "affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui" (2 Co. 5:21), dice la Bibbia. "Imputare" significa "caricare sul conto di".
Non solo questo, ma Dio mi ha provveduto la giustizia necessaria alla mia salvezza, assolutamente gratis, come un dono della Sua grazia, misericordia, ed amore, perché io in alcun modo potevo meritarlo. Non c'è nulla che io e voi possiamo fare per meritare una simile grazia. Cercare di meritarla è un'esercizio vano che offende Dio, che la dona generosamente sovvenendo alla nostra impotenza.
Non più condanna, dunque, ma giustificazione! Dice la Bibbia: "Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù" (Ro. 8:1). Pensate, dichiarato giusto dal Re dei re. Salvato dalle fiamme dell'inferno. Destinato al cielo.
Come faccio ad essere sicuro di questo? Perché me lo assicura la Bibbia: "Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio lo ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa Suo Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita. Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna ed affinché voi continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio" (1 Gv. 5:10-13).
Salvezza come santificazione
Non dobbiamo però fermarci alla salvezza come 'tempo passato' anche se è un'esperienza così meravigliosa! In gioco c'è ancora di più di questo.
Coloro che sono stati salvati (giustificati) per grazia attraverso la fede devono continuare ad essere salvati nel presente. Oh, quante cose in questo mondo continuamente attentano alla nostra salute fisica, mentale, e spirituale!
Questa è l'immagine che ci viene presentata in Ebrei 7:25: "Egli può anche salvare [tempo presente] appieno [fino al completamento] coloro che per mezzo Suo si accostano a Dio [tempo presente], vivendo Egli sempre per intercedere per loro".
Gesù come perfetto Sacerdote, ha compiuto totalmente l'espiazione del peccato, essa è terminata. Ora però Egli vive per sempre per intercedere per quelli che hanno ricevuto completa espiazione. Dice la Bibbia: "egli... dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio... con un'unica offerta, infatti, egli ha reso perfetti per sempre coloro che sono santificati" (Eb. 10:12,14).
Molti si fermano, invece di continuare ad essere salvati: confermandi: non vi fermate a questo punto! Ci sono immensi tesori per voi da scoprire nel Salvatore Gesù Cristo!
Molti restringono il significato di salvezza alla giustificazione una volta per tutte, alla salvezza dalle conseguenze eterne del peccato. La Scrittura però non si ferma li. Spesso essa parla della salvezza al presente. Si tratta della santificazione -la salvezza dal potere e dall'influenza del peccato sulla nostra vita quotidiana, attimo dopo attimo.
La Scrittura esorta i credenti a maturare, a progredire, a "lasciare l'insegnamento elementare" sul ravvedimento, sulla fede, sul battesimo, sulla risurrezione dei morti, sul giudizio eterno, per tendere alla "perfezione", alla maturità, per andare avanti. Quanti cristiani rimangono solo alla "terza elementare" oggi!
L'istruzione elementare "pone il fondamento", ma su quello bisogna costruire. La Scrittura distingue chiaramente due momenti: il tempo in cui diventiamo figlioli di Dio (un preciso momento nel tempo), e il tempo in cui diventiamo discepoli (un processo duraturo di tempo).
In Giovanni 1:12 leggiamo come si può diventare figli di Dio: "...a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità [diritto] di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome". In Giovanni 8:31, però, Gesù sfida coloro che hanno creduto a diventare discepoli: "Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli". Se continuate a rimanere in comunione con me, dice Gesù. E questo costa, sapete?
Non costa nulla diventare un figliolo di Dio. E' un dono, ma diventare discepolo vi costa tutto quello che siete ed avete. Un discepolo è uno che segue, e seguire implica partecipazione rigorosa nelle lezioni teoriche e pratiche che il Maestro Gesù impartisce perché noi ci muoviamo verso la maturità e maggiori benedizioni. Siamo noi disposti a scoprire quanto grandi siano i tesori che Dio ha in serbo per noi in Gesù Cristo?
Salvezza come glorificazione
Qualcuno potrebbe chiedere a questo punto: "Se tutti coloro che credono e diventano figlioli di Dio sono destinati al cielo, perché mai io dovrei pagare il prezzo di sopportare il dolore e l'impegno della crescita fino alla maturità? Che differenza potrebbe mai fare questo nell'eternità?
L'apostolo Paolo disse: "Tu dunque sopporta sofferenze, come un buon soldato di Gesù Cristo... perché se siamo morti con lui, con lui pure vivremo; se perseveriamo, regneremo pure con lui" (2 Ti. 2:3,11,12). Non ci viene solo garantito che noi vivremo con Cristo, ma che se perseveriamo fedelmente, noi pure regneremo con Cristo.
Quando Paolo stava per subire la sua condanna a morte, egli scrisse queste parole vittoriose: "Quanto a me, sto per essere offerto in libagione, e il tempo della mia dipartita è vicino. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione" (2 Ti. 4:6-8).
Ecco qui il completamento della nostra salvezza, la salvezza come glorificazione, che ancora deve venire! Gesù, che ci attenderà alla fine della corsa, dirà: "Ecco, io vengo presto, e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere che egli ha fatto" (Ap. 22:12).
C'è continuità fra ciò che diventiamo in questa vita, e quello che faremo nella vita a venire. Qui seminiamo, un giorno raccoglieremo quello che abbiamo seminato. Un giorno saremo forse fra quelli che pieni di vergogna si saranno dimostrati cristiani negligenti, e si dovranno accontentare di un "minimo" della salvezza, oppure fra quelli che avranno l'onore di portare al loro attivo maggiori opere alla gloria di Dio?
Si, chi ripone la sua completa fiducia oggi nel Salvatore Gesù Cristo e Lo segue fedelmente, farà l'esperienza della salvezza come quel momento in cui finalmente sarà libero da ogni traccia ed influenza di peccato.
L'apostolo Paolo scrive ai cristiani di Efeso: "In Lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili davanti a Lui nell'amore" (Ef. 1:4).
Conclusione
Il mio compito dunque, come ministro della Parola di Dio, è dare gli strumenti adeguati affinché uomini, donne, e bambini possano afferrare la salvezza che sta in Gesù Cristo. Per questo offro gli elementi fondamentali, il "succo" della dottrina cristiana, e questi giovani questo "succo" l'hanno ricevuto, e dovranno metterlo a buon frutto. E non cesserò di comunicare questo messaggio fintanto che tutti non abbiamo avuto la possibilità di comprenderlo il più chiaramente possibile, con l'aiuto di Dio, e agire di conseguenza, o a favore (è quello che io prego e spero), oppure contro (purtroppo molti amano il peccato e non si rendono conto delle sue tragiche ed eterne conseguenze!).
Allo stesso tempo però io prego e spero che uomini, donne, e bambini, non si fermino qui, ma vadano avanti a scoprire gli straordinari tesori della grazia di Dio. Lo faranno? Lo farete voi? E metto il mio servizio a vostra disposizione, affinché voi in questo possiate avanzare.
Se mettiamo insieme tutti gli aspetti della salvezza che abbiamo in Cristo Gesù, otteniamo qualcosa come questo: Con quello che facciamo con ciò che Dio ci ha dato (giustificazione), noi che abbiamo creduto all'Evangelo diventiamo gradualmente (santificazione) ciò che saremo (glorificazione) nella vita a venire. Oggi per ciascuno di noi è il momento di cambiare, un giorno cambiare la nostra condizione non sarà più possibile. Oggi è tempo di divenire; allora sarà il giorno in cui saremo ciò che saremo divenuti.
Paolo mette tutto questo in un unico pacchetto quando scrive ai cristiani di Filippi e dice: "Io sono convinto di questo, che Colui che ha cominciato un'opera buona in voi (passato) la porterà a compimento (presente) fino al giorno di Cristo Gesù (futuro)" (Fl. 1:6). Che così possa essere per ciascuno di voi.
[P. Castellina, Borgonovo, 1992 04 08; predica 486. Ispirato ad un articolo di E.D.Radmacher, In "Decision", aprile 1992, p. 31].
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