UNA SPERANZA ATTIVA


Consideriamo oggi quello che Dio vuole comunicarci attraverso il testo biblico che si trova nella 1ª lettera di Giovanni, cap. 3, vers. 3. Esso dice: «E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi sé stesso come Egli è puro» (1 Gv. 3:3).

Questo versetto parla del cristiano come di quell'uomo o quella donna che da Dio ha ricevuto una straordinaria e particolare promessa, una promessa che lo riguarda personalmente. Questa promessa gli dà grande gioia, ed egli attende con speranza che essa per lui si realizzi.

Non si tratta però di un'attesa passiva: l'attendere del compiersi della promessa lo chiama e lo spinge ad impegnarsi attivamente, lavorando diligentemente su sé stesso.

Qual è il contenuto di questa speranza, e perché averla in sé lo rende particolarmente attivo?

1.

Il nostro testo parla dunque di speranza: dobbiamo però chiarire quale sia il contenuto della speranza alla quale esso si riferisce.

Dio, nel suo grande amore, in Gesù Cristo chiama uomini, donne e bambini ad appartenerGli in modo speciale come Suoi figli adottivi (3a, cf. Ga. 5:5; Ef. 1:5). Egli dice: "...sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore onnipotente" (2 Co. 6:18).

L'apostolo Paolo dichiara ai cristiani della Galazia: "poiché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù" (Ga. 3:26).

Con la venuta del Salvatore Gesù Cristo, uomini, donne e bambini vengono strappati dalla spirale di morte nella quale si trovano a causa del peccato e vengono, per grazia, integrati nella Sua famiglia.

Essere chiamati a far parte della famiglia di Dio come figli adottivi, ed entrare in essa con fiducia e riconoscenza, comporta straordinari benefici e privilegi spirituali.

Fra di questi c'è l'essere fatti simili a Lui (2b), cioè simili al Figlio di Dio legittimo, Gesù Cristo.

Ora la sua statura morale e spirituale ci viene virtualmente attribuita per essere anche noi "santi ed irreprensibili" davanti a Dio (Ef. 1:4) e anche fisicamente ci viene promesso che un giorno, abbandonato questo corpo corrotto dal peccato, saremo rivestiti di un corpo nuovo, della stessa sostanza incorruttibile assunta dal Cristo risorto.

Quando diventeremo noi di fatto così come ci viene promesso? Lo diventeremo quando Egli sarà manifestato (2a), cioè quando Cristo tornerà per portarci via con sé. Allora saremo trasformati alla Sua perfetta immagine di "nuovo Adamo". Ora noi non sappiamo come saremo, ne abbiamo alcuni indizi, ma sappiamo che saremo quanto di meglio noi aspiriamo ad essere e ancora di più. Sappiamo di essere peccatori a cui per grazia è stata attribuita la giustizia di Cristo, sappiamo che il peccato, che ci contamina e corrompe, un giorno sarà per sempre da noi eliminato. Abbiamo fiducia della verità di queste promesse, delle quali la Parola di Dio chiaramente ci informa, e lo attendiamo con grande aspettativa.

2.

Avere questa speranza in noi non significa però un'attesa passiva. Sarebbe per molti, a ragione, sospetto, alienante, "troppo comodo"! Ogni promessa che, per grazia, Dio ci fa nella Sua Parola, comporta sempre conseguenze pratiche, influisce sempre, anzi, deve influire su come noi siamo e ci comportiamo oggi. Chi ha veramente ricevuto nel suo cuore le promesse di Dio ...non sarà mai più lo stesso di prima! Questo appare in tutti i testi di promessa della Bibbia. L'apostolo Paolo dice: "avendo dunque queste promesse, carissimi..." (2 Co. 7:1a), si, c'è una conseguenza anche sull'oggi.

Dobbiamo purificare noi stessi (3b). Chi sa di ricevere presto qualcosa di nuovo e di straordinario che cambierà radicalmente la sua vita non starà più attaccato alle "cose vecchie" che ne sono in contraddizione. Il nuovo diventa molto più importante ed attraente del vecchio. La persona destinataria di queste promesse, si preparerà per quel grande giorno liberandosi il più possibile da tutto ciò che non è degno di Cristo e lasciando che Cristo determini il più possibile fin da oggi ogni suo pensiero, parola ed azione. L'apostolo Paolo dice: "purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio" (2 Co. 7:1b). Ecco qui la parola chiave che deve caratterizzare il periodo della nostra attesa: santificazione, cioè la tensione del proprio essere che già si conforma a quello che è destinato ad essere. Qualcuno ha detto "siate quello che siete", siate sempre di più quello che potenzialmente ora siete e che completamente un giorno sarete.

Il modello, l'ideale, l'obiettivo a cui fin da oggi dobbiamo conformare la nostra vita è chiaro: è il Salvatore Gesù Cristo come traspare dalle pagine della Bibbia. Dobbiamo "purificarci" secondo il modello che troviamo in Cristo ("come egli è puro" 3c).

Dalla Bibbia apprendiamo che in Lui non vi è peccato (5b), che in Cristo non vi è violazione della legge (4b) di Dio, ma conformità: per questo la legge etica e morale della Bibbia, benché da sola non possa salvarci e che anzi ci condanna, deve diventare il modello di vita a cui dobbiamo tendere.

Siamo chiamati in Cristo a diventare figli adottivi di Dio e la vita del credente fin da oggi "è nascosta" in cristo. Il credente fin da oggi è colui che "dimora" in Cristo e dimorare in Lui significa non peccare (6a), tenerci il più possibile lontano da tutto ciò che a Dio dispiace e che nella Bibbia ci ha rivelato. Dio ci chiama e fin da oggi ci esorta e ci dice: "...uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla di immondo" (2 Co. 6:17). Già. uscire dal conformismo del modo di pensare, parlare ed agire comune in questo mondo per essere sempre di più conformi a Lui.

Attendere il compimento finale della promessa di Dio a nostro riguardo significa praticare la giustizia e amare il proprio fratello (3:10), significa condividere i nostri beni (3:17) con chi è nel bisogno, qualunque essi siano, secondo la volontà di Dio.

3.

Ecco allora quanto è producente fin da oggi la speranza cristiana quando è seminata nel 'buon terreno' di un cuore credente che la accoglie con gioia. Il cristiano è la persona che ricevuta ed accolta la promessa di Dio in Gesù Cristo, lascia il più possibile alle sue spalle tutto ciò che non è compatibile con quanto essa annuncia e si conforma il più possibile, con l'aiuto dello Spirito Santo ad essa già fin da ora. ...altrimenti quel giorno, quando la promessa si compirà, rischieremo di arrossire dalla vergogna per non aver saputo vedere il suo carattere, più eccellente di ogni altra cose, come sta scritto: "dimorate in Lui, affinché quando Egli apparirà, noi non veniamo svergognati davanti a Lui" (2:28).

E infine, se noi pensiamo, in questo contesto, alla funzione della Bibbia, essa è grande sotto ogni aspetto. E' infatti solo la Bibbia che ci dà l'immagine autentica di Cristo alla quale dobbiamo fin da ora conformarci, è solo la Bibbia che ci propone il modello certo ed infallibile della fede e della condotta al quale dobbiamo conformarci.

Che ciascuno di noi allora riceva con gioia nel suo cuore le promesse che Dio ci fa in Cristo Gesù e nell'attesa del loro compimento, ciascuno diligentemente si conformi ad esse. Non c'è nulla di meglio per la nostra vita.

Paolo Castellina,

Borgonovo, 1992 03 14


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