Se tu conoscessi...


«Gesù le rispose e disse: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: 'Dammi da bere', tu stessa gliene avresti chiesto, ed Egli ti avrebbe dato dell'acqua viva"» (Gv 4:10).

Nella persona del Salvatore Gesù Cristo noi possiamo trovare il meglio in assoluto che noi potremmo mai desiderare, sia per la nostra vita e per la vita dei nostri cari. Molti però stanno lontani da questa fonte di acqua viva a causa del pregiudizio, dell'ignoranza, oppure della negligenza, e questo è un vero peccato, anzi, un dramma. Sono infatti spesso il pregiudizio, l'ignoranza, e la negligenza -concetti molto vicini l'uno all'altro- che ci tengono lontani da ciò di cui maggiormente noi avremmo bisogno. Pregiudizio, ignoranza e negligenza sono tre compagni, anzi, direi quasi tre démoni che vediamo all'opera in una persona emblematica: la donna di Samaria che troviamo descritta nel capitolo 4 dell'Evangelo secondo Giovanni. Questa donna di Samaria è significativa di una situazione, di una realtà più generale che tocca molti di noi. Oggi vorrei parlare di questa donna non per condannarla, ma per mostrare quanto, per grazia di Dio: pregiudizio, ignoranza e negligenza possano essere superati per poter abbracciare finalmente con fiducia il Salvatore Gesù Cristo e saziare in Lui la nostra grande sete.

Leggiamo così il testo della Parola di Dio che parla dell'incontro fra Gesù e una donna di Samaria ( ... ).

In che cosa sono evidenti in questa donna pregiudizio, ignoranza e negligenza? Consideriamolo con attenzione e vediamo come alla fine questi tre démoni vengano cacciati.

I. Il pregiudizio

Il pregiudizio è l'idea sbagliata che noi ci facciamo di una cosa o di una persona senza una avere accertato direttamente i fatti come realmente sono, fatti che se fossero davvero conosciuti, ce la presenterebbero sotto una luce diversa; un'idea sbagliata che ci siamo formati sulla base magari del 'sentito dire' o di un'esperienza negativa isolata che ci ha fatto rifiutare in blocco una certa realtà, oppure di una percezione errata e superficiale. Qualcuno ha detto: "I pregiudizi fanno risparmiare un sacco di tempo: consentono di farsi subito un'opinione senza dover impiegare ore e giorni a conoscere i fatti" (Stuart Chase). Il pregiudizio è legato alla nostra pigrizia.

Quella donna di Samaria non sarebbe mai andata di sua spontanea iniziativa a cercare il Salvatore Gesù Cristo perché lui era ebreo: i Samaritani e gli Giudei, infatti, non avevano rapporti fra di loro, non si potevano vedere l'uno con l'altro, fra di loro cerca una forma palese di razzismo. La donna si stupisce quando Gesù rompe la barriera del pregiudizio e gli dice: "Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?", e il testo stesso commenta: "Infatti i Giudei non hanno rapporti con i Samaritani" (9).

Quante persone oggi sono lontane dal Salvatore Gesù Cristo perché coltivano in sé dei pregiudizi contro di Lui!

Non credono a quanto di Lui afferma la Bibbia perché ritengono -chissà su quale base- che "quelle cose" siano impossibili. Lo ritengono magari un personaggio del passato che non ha più attinenza con il mondo d'oggi e che la scienza abbia superato quelle concezioni. Credono magari che i credenti siano solo dei creduloni, degli ipocriti, o addirittura dei fanatici "malati di mente". Credono di trovare di meglio altrove, senza averLo mai seriamente ascoltato. Lo associano strettamente con un'istituzione, la chiesa che potrà anche aver sbagliato in tante cose, ma Gesù non può essere reso responsabile degli errori fatti da chiese che non Gli sono state fedeli o che lo hanno tradito. Quante volte sono state magari delle cattive esperienze con parroci che ci hanno stancato ed oppresso con qualcosa che in realtà non era veramente Evangelo, anche se veniva presentato come tale. Ci siamo allontanati magari da Cristo, perché in realtà tanti suoi cosiddetti servitori non avevamo mai nemmeno loro sperimentato personalmente la conversione a Lui. Quali sono i tuoi pregiudizi? i tuoi preconcetti? Sei pronto a rivederli?

II. L'ignoranza

Una seconda cosa che ci potrebbe tenere lontano dal Salvatore Gesù Cristo è l'ignoranza. L'ignoranza è la mancanza di conoscenza, di preparazione, di competenza nei confronti di ciò che si dovrebbe o che si potrebbe conoscere e sapere. Un papa, Pio XI, disse un giorno a ragione: "L'ignoranza religiosa è il nuovo grande peccato originale della società contemporanea". L'ateismo, in ultima analisi, non è che ignoranza, anzi, come qualcun altro ha detto: "L'ignoranza è il sentiero battuto che porta all'inferno" (W. Jenkyns).

Quella donna di Samaria dimostra la sua ignoranza in diversi modi e lo vediamo dal nostro stesso testo.

a. Non conosce Gesù. Gesù le dice: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: 'Dammi da bere', tu stessa gliene avresti chiesto, ed Egli ti avrebbe dato dell'acqua viva" (10). Certo, mi diresti, non poteva conoscerlo, non l'aveva mai visto prima. Ammettiamolo pure, tu però ne hai certamente sentito parlare e potresti avere gli strumenti per conoscerLo nella tua stessa casa!

Conosci tu veramente la persona di Gesù? Per conoscerlo non basta sapere quello che la gente ne dice, o aver visto un film che raccontava la sua storia. Conosci il Gesù che traspare dall'unica "fonte autorizzata" di conoscenza di Lui, cioè la Bibbia. Se tu lo conoscessi, non potresti che "innamorartene"

b. Non ha idee chiare in questioni religiose. Quando capisce che Gesù pare essere un profeta, la donna di Samaria ne approfitta subito per chiedergli: "I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare". E Gesù le risponde: "Donna, credimi,: l'ora viene che né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quello che non conoscete; noi adoriamo quello che conosciamo; perché la salvezza viene dai Giudei" (20-22).

Le idee di quella donna sulle questioni religiose erano confuse, eppure i Samaritani avevano i primi cinque libri della Bibbia. Non sarebbe stato un problema per quella donna informarsi e chiarirsi le idee. Forse anche le tue idee sono confuse in materia di religione. Dici che in questo campo oggi non se ne capisce più niente perché tutti ne hanno da dire e giungono a diverse conclusioni. Si può benissimo però superare questa confusione e capirci di più approfondendo personalmente la materia, e il tempo usato per far questo è sempre guadagnato perché qui c'è in gioco la nostra vita stessa.

c. Non ha sensibilità spirituale. Quella donna di Samaria ragionava soltanto al livello delle cose materiali, quelle che poteva vedere e toccare, ed equivoca le parole di Gesù. Non capisce che Gesù sta parlando con lei di cose più profonde di acqua bagnata e di secchi, Gesù le sta parlando di cose spirituali che vanno alla radice delle cose. Quando Gesù parla di acqua viva che vuole donarle, la donna risponde: "Signore, tu non hai neppure un secchio per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei forse tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso, i suoi figli, e il suo bestiame?" (11,12). Certo, le cose materiali sono importanti, ma non sono tutto. Gesù disse: "L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio" (Mt. 4:4).

Spesso noi non comprendiamo Gesù perché siamo diventati insensibili, ciechi, alla dimensione spirituale della realtà. Oggi si direbbe "abbiamo il salame sugli occhi" e ...non sappiamo neppure di averlo! Viviamo e ragioniamo solo in un ambito materiale e non sappiamo vedere oltre. La risposta alla nostra misera condizione è al di là di ciò che è materiale.

Mi direte: se uno non ha questa sensibilità spirituale non può darsela da solo! E' vero, ma se noi almeno giungiamo ad ammettere "per ipotesi" che esiste il mondo dello spirito, e se diamo fiducia a Gesù Cristo, sarà Lui, Cristo, che ci renderà sensibili alle cose del Suo regno.

III. La negligenza

Una terza cosa che ci potrebbe tenere lontano dal Salvatore Gesù Cristo è la negligenza, l'indifferenza, l'apatia, quello che oggi si chiama "il menefreghismo". La negligenza è la mancanza di zelo, di interesse, di buona volontà nel fare ciò che sarebbe un dovere di fare. Un proverbio cinese dice: "Ciò che soffoca il grano non è l'erba cattiva, ma la negligenza del contadino". Quella donna di Samaria dimostra anche qui la sua negligenza in tanti modi.

a. Non gli conviene. La vita morale di questa donna lascia molto a desiderare, anzi, essa stessa conduce una vita palesemente immorale. Gesù mostra di conoscere bene la sua situazione quando dice: "Hai detto bene: Non ho marito, perché tu hai già avuto cinque uomini, e quello che hai ora non è tuo marito; in questo tu hai detto la verità" (18).

Quando vivi in questo o in altri modi simili e sai bene di sbagliare, non ti avvicini alla religione perché non hai intenzione di cambiare, pensi di stare bene come sei, o ti vergogni, oppure sei troppo orgoglioso per ammettere che la tua vita è sbagliata e che devi cambiarla. Si, spesso molti stanno lontano dal Salvatore Gesù Cristo perché hanno paura di dover così rinunciare alle magre soddisfazioni dei loro peccati. C'è tutto da guadagnare e da perdere solo i nostri stracci nell'accettare Gesù Cristo come Salvatore e Signore. La gioia che si trova in Cristo vale molto di più delle gioie effimere che il mondo può dare.

b. Non agisce sulla base di quello che sa. Quella donna in fondo sapeva certe cose, almeno le fondamentali, quelle che potrebbero incamminarla verso la salvezza, ma non agisce di conseguenza sulla base di quello che sa, anche se è poco. Lei dice: "Io so che il Messia, che è chiamato Cristo deve venire; quando sarà venuto Lui ci annunzierà ogni cosa" (25). Non basta "sapere". Fede non è sapere che certe cose sono vere o che "magari" siano vere. La Bibbia dice che anche il Diavolo crede in Dio, sa benissimo che esiste, ma non per questo cessa di essere il diavolo. Per arrivare alla salvezza dobbiamo liberarci dai pregiudizi, ma dobbiamo anche avvalerci di ciò che sappiamo essere giusto come trampolino di lancio verso una maggiore e soddisfacente conoscenza.

c. Rimanda sempre. La negligenza di questa donna è evidente nella stessa frase di prima quando dice: "Io so che il Messia, che è chiamato Cristo deve venire; quando sarà venuto Lui ci annunzierà ogni cosa" (25). Io so che il Messia verrà, lui ci dirà tutto, e fino ad allora è inutile che cerchi di sapere o di fare quello che è giusto: un giorno le cose mi saranno più chiare. E' troppo facile però dire: Sarà anche vero... oggi ci sono tante interpretazioni quale sarà la giusta?... non si sa nulla di certo... vedremo... un giorno sapremo, ed allora agiremo di conseguenza. Questa gente sembra che non voglia accettare il rischio di sbagliare, in realtà questa è spesso una maschera che nasconde il disimpegno e l'irresponsabilità. Se però non agiamo subito sulla base di quanto già sappiamo e degli strumenti che già sono a nostra disposizione, decidere domani potrebbe essere per noi troppo tardi. Qualcuno ti potrebbe dire: Perché non hai deciso prima? Adesso sei fuori dal tempo massimo e non puoi più farci nulla, sei inappellabilmente condannato!

IV. La risposta di Cristo

Che cosa fa Gesù in questo racconto per vincere il pregiudizio, l'ignoranza, e la negligenza di questa donna e conquistarla così per la salvezza? per "ricuperarla" alla dignità di figliola di Dio?

1. Gesù vince il pregiudizio. E' Gesù che, con grande stupore non solo di quella donna, ma anche più tardi dei suoi discepoli, rompe le barriere del pregiudizio, e ce n'erano tante, non solo il pregiudizio razziale, ma anche quello sessuale, perché sta scritto: "In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna; nessuno però gli disse: Che vuoi? o Perché parli con lei?" (27). Non stava bene allora nemmeno parlare con una donna in pubblico. Le donne erano ritenute inferiori: sarebbe persino stato assurdo parlare e discutere con esse di teologia, come aveva fatto Gesù. E' magnifico che questo messaggio che l'Evangelo ci dà della salvezza in Cristo sia rivolto a tutti! La Bibbia dice: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Gesù Cristo), affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna". Il Salvatore Gesù Cristo è un dono per chiunque comprenda la Sua importanza e lo voglia ricevere: non c'è più discriminazione: a qualunque nazione o razza o sesso tu appartenga, a qualunque religione tu appartenga, qualunque sia il tuo livello di istruzione, qualunque sia la tua professione, -uomo, donna, bambino- uomo di ieri, di oggi, o di domani: il Salvatore Gesù Cristo è per te perché mai ci fu stato né c'è né mai ci sarà più al mondo altri che Cristo Gesù che ti possa liberare dalla schiavitù del peccato e della morte. Gesù è per ciascuno di noi perchè il nostro destino temporale ed eterno dipende da come noi ci rapportiamo con Lui.

2. Gesù vince l'ignoranza. Gesù è la Parola di Dio, il messaggio di Dio fatto carne ed ossa, Gesù è il rivelatore: nessuno può più rimanere nell'ignoranza in presenza di Gesù perché in Gesù un gran numero di misteri per noi si chiariscono e noi abbandoniamo l'ignoranza per acquisire al contrario l'intelligenza delle cose. Di che cosa Gesù rende quella donna "intelligente":

a. Gesù rivela chi lei è in sé stessa e quale sia il suo bisogno. Gesù le dice provocatoriamente: "Va' a chiamare tuo marito e torna qui" (16). Gesù le fa prendere coscienza che la sua situazione non è giusta né davanti a Dio né davanti a sé stessa. Allo stesso modo Gesù ci apre gli occhi sul nostro peccato e sulla nostra miseria, sulla nostra condizione di perdizione e sul nostro bisogno spirituale che solo in Cristo può essere soddisfatto.

b. Gesù rivela Sé stesso a lei come il Messia, Colui che Dio ha mandato per rispondere alle più profonde aspirazioni dell'essere umano. Gesù le disse: "Io sono, Colui che ti parla" (26). Allo stesso modo Gesù si rivela alla nostra anima il mistero della Sua persona data per noi. Dio ha lasciato le glorie del cielo, è venuto in mezzo al nostro fango, si è umiliato per mettersi al nostro servizio e per pagare Lui il prezzo della nostra salvezza, è morto sulla croce per espiare la condanna che noi meritiamo, e un giorno, come Lui ha promesso, tornerà, per portare via con sé tutti coloro che a Lui si saranno abbandonati con fiducia.

c. Gesù rivela come può ottenere i benefici che Lui è venuto a portare. "Chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno; ma l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che zampilla in vita eterna" (14). Si Gesù la invita ad attingere a piene mani, liberamente e con fiducia quello che Lui, per amore nostro, è venuto a portare. Bere, bere quest'"acqua fresca, limpida e pura" che è Gesù, come quando dopo una marcia in montagna, stanchi, accalorati ed assetati troviamo finalmente una fontana di acqua fresca, ed allora tendiamo le mani incavate per dissetarcene con gioia!

3. Gesù vince la negligenza. Si, Gesù ha, infine, in questa donna lo straordinario effetto di metterle in moto la voglia di sapere, la voglia di fare, la voglia di cambiare.

a. La voglia di sapere. Gesù stuzzica la curiosità di quella donna, le tira fuori le domande alle quali lei non sapeva dare risposta e le permette di approfondire finalmente quello che lei doveva responsabilmente sapere non solo per la cultura, ma soprattutto per la sua salvezza. Gesù dice: "L'ora viene, anzi, è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità" (24). Questo può avvenire anche con noi!

b. La voglia di fare. Gesù suscita in questa donna la voglia di condividere con gli altri quello che ha scoperto. Il testo dice: "La donna, allora, lasciato il suo secchio, se ne andò in città e disse alla gente: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto; non sarà forse Lui il Cristo? - Uscirono dunque dalla città e vennero a Lui" (28-30). Si, avendo scoperto che in Gesù si può trovare il nostro sollievo più vero non possiamo fare a meno di condividere con gli altri quello che abbiamo trovato e sperimentato.

c. La voglia di cambiare. Nel nostro testo non c'è scritto letteralmente che questa donna sia diventata "un'altra" a causa del suo incontro con Cristo, che abbia cambiato il suo modo di pensare, di parlare, e di agire. Da tutto quanto, però questo mi sembra implicito, sottinteso. Nessuno infatti che abbia incontrato il Salvatore Gesù Cristo a questo livello, è mai stato più lo stesso di prima. Quella donna aveva riposto tutta la sua vita nelle mani di Gesù come il Messia e aveva condiviso con grande gioia il miracolo che in lei era avvenuto, con tutti i suoi compaesani. Alla fine del racconto sta scritto infatti: "Ed essi dicevano alla donna: Non è più a motivo delle tue parole che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito che Costui è veramente il Cristo, il Salvatore del mondo" (41,42). Questa donna era diventata una donna nuova. Così anche noi in Gesù possiamo divenire nuove creature.

Conclusione

Nella persona del Salvatore Gesù Cristo ciascuno di noi può trovare il meglio in assoluto che potremmo mai desiderare per la nostra vita e per la vita dei nostri cari. Molti però stanno lontani da questa fonte di acqua viva a causa del pregiudizio, dell'ignoranza, oppure della negligenza, e questo è un vero peccato, anzi, un dramma, ma questo per grazia di Dio può essere superato! Se questa è la tua situazione, oggi stesso puoi superare questi ostacoli!

L'esclamazione di Gesù è pertinente anche per noi oggi. Anche oggi egli esclama: Ah, se tu sapessi chi sono io! Se tu ti rendessi conto di che cosa potrebbe essere la tua vita se mi accogliesti come tuo Salvatore e Signore. Ah se tu ti rendessi conto da che cosa i tuoi pregiudizi, la tua ignoranza, e la tua negligenza ti separano! Se tu vedessi il bisogno grande che tu potresti soddisfare in me, "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: 'Dammi da bere', tu stessa gliene avresti chiesto, ed Egli ti avrebbe dato dell'acqua viva". Se hai sete di ciò che veramente più conta nella tua vita, avvicinati con fede al Salvatore Gesù, dagli la tua più incondizionata e totale fiducia: egli non ha mai deluso nessuno che l'avesse voluto fare. Quella donna di Samaria non avrebbe più avuto questo tipo di sete, perché in Gesù aveva ricevuto, per grazia di Dio, il dono più grande che qualcuno possa mai ricevere. Che possa essere così anche per te.

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