IL SALVATORE GESU' CRISTO E' PER CHI DESIDERA IL MEGLIO NELLA VITA!
Introduzione
Saper apprezzare le cose belle che ci sono intorno a noi e che Dio ha creato è molto importante soprattutto perché esse ci rivelano in modo chiaro la Persona del Creatore, la sua infinita potenza, sapienza, e provvidenza. Questo solo basterebbe a spingerci a ringraziarLo e a glorificarLo.
Se ci limitiamo però a quanto di Dio si può dedurre da ciò che Egli ha fatto, dobbiamo confessare che di Dio ne risulta un ritratto piuttosto vago e impreciso che solo la fantasia umana può integrare, ...e ciascuno a suo piacimento!
Se poi consideriamo la miseria della condizione ultima dell'uomo, il male che ci portiamo dentro e che manifestiamo in tanti modi, a detrimento delle stesse bellezze naturali che ammiriamo; se consideriamo le apparenti contraddizioni del mondo che ci circonda e le sue ingiustizie, la realtà stessa della sofferenza e della morte, quest'immagine che si siamo fatti di Dio non ci soddisfa più, anzi, cominciano a crescere in noi dubbi, sospetti, e forse anche un'avversione contro di Lui.
Allora solo ci pare di vedere un Dio lontano, freddo, ostile, incomprensibile, "che non mi aiuta".
Dio però ha preso l'iniziativa di rivelare Sé stesso nel Suo unico Figlio Gesù Cristo. Quello che non poteva comunicarci la natura creata ce lo rivela Lui, Gesù, il quale, come ci proclama la Bibbia, è "Dio con noi". In Gesù, e solo in Lui, Dio si avvicina a noi e chiunque abbia dato completa fiducia al Signore Gesù Cristo ha scoperto non solo il vero volto di Dio superando tutti i suoi dubbi, perplessità e immagini falsate, ma ha anche trovato un'immagine "utile" di Dio, utile per risolvere i drammi, le contraddizioni, le miserie, di sé stesso e del mondo in cui vive.
C'è una frase dell'Evangelo secondo Giovanni che si addentra nelle meravigliose profondità dell'essere di Dio e che -molto di più di ciò che può fare la natura- ci spinge con gioia a ringraziare e glorificare Dio.
Essa dice: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Gesù Cristo), affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna" (Gv. 3:16).
I. L'amore di Dio
In Gesù noi scopriamo l'amore di Dio. Dio è amore, dice la Bibbia, amore pratico, amore concreto, amore grandissimo verso la creatura umana. Qualcuno potrebbe dire: "Da che cosa si vede che Dio è veramente amore, a me sembra il contrario". La Bibbia a questo risponde e dice: Dio è amore nel fatto "che ha dato il Suo unigenito Figlio (Gesù Cristo), affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna".
Salvati dalla perdizione. Il nostro testo è molto più realistico di quanto si creda perché ci fa aprire gli occhi -se già non ce li abbiamo aperti- sulle miserie di questo mondo, sulla nostra miseria morale e spirituale, sul nostro stato di "perdizione". Il nostro testo è alieno dall'illusorio romanticismo di molti sulla "bellezza" del mondo e sulla "bontà" dell'uomo.
Il mondo in cui viviamo non è più quel mondo meraviglioso che Dio aveva creato e che aveva pronunciato "molto buono", e noi non siamo più le creature umane che Lui aveva inteso fin dal principio. Qualcosa o qualcuno ha rovinato quello che Dio aveva creato e l'ha fatto corrompere. La Bibbia dice: "Tutto il mondo giace nel maligno" (1 Gv. 5:19), e noi siamo perduti agli occhi di Dio. Per questo Dio è venuto in Gesù Cristo e in questo modo ha dimostrato il suo amore: per ricuperare l'essere umano, per ricuperare il mondo e salvarlo da quella che per noi è l'ineluttabile distruzione e morte. In Gesù Cristo noi abbiamo la nostra unica speranza.
Un messaggio per tutti. E' magnifico che questo messaggio che l'Evangelo ci dà della salvezza in Cristo sia rivolto a tutti: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Gesù Cristo), affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna". Il Salvatore Gesù Cristo è un dono per chiunque comprenda la Sua importanza e lo voglia ricevere: non c'è più discriminazione: a qualunque nazione o razza tu appartenga, a qualunque religione tu appartenga, qualunque sia il tuo livello di istruzione, qualunque sia la tua professione, -uomo, donna, bambino- uomo di ieri, di oggi, o di domani: il Salvatore Gesù Cristo è per te perché mai ci fu stato né c'è né mai ci sarà più al mondo altri che Cristo Gesù che ti possa liberare dalla schiavitù del peccato e della morte che si manifesta oggi in mille modi. Gesù è per ciascuno di noi perchè il nostro destino temporale ed eterno dipende da come noi ci rapportiamo con Lui.
II. Il dono di Dio
"Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Gesù Cristo), affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna"
Si, Dio non è stato a guardare "dall'alto dei cieli" le miserie umane, Dio si interessa a noi e ai nostri problemi molto concretamente. Come? Avendo mandato come nostro Salvatore la persona di Gesù. La chiave per risolvere i nostri problemi temporali ed eterni è in Gesù Cristo. Chi ama davvero le cose belle ed importanti non si lascerà sfuggire che il Salvatore Gesù Cristo è la cosa, anzi, la persona più bella, meravigliosa e desiderabile del mondo intero, l'unica "perla di gran prezzo" per la quale val la pena di lasciare tutto il resto pur di ottenerla, anzi, rispetto alla quale ogni altra cosa al mondo non è che spazzatura. Chi sa apprezzare ciò che è bello ed importante desidera incontrare Cristo, desidera conoscerLo, udire la Sua Parola, lasciarsi istruire da essa, desidera stare insieme a coloro che amano, ascoltano e seguono il Signore Gesù Cristo.
¿Ma ci rendiamo davvero conto di chi sia il Salvatore Gesù Cristo? E' il più straordinario dono che Dio poteva mai darci, è ciò che di più prezioso Egli aveva e ce l'ha donato, l'ha donato a noi, proprio noi che nulla meritiamo perché non facciamo altro che disprezzare Dio e la Sua Legge.
Dio ha lasciato le glorie del cielo, è venuto in mezzo al nostro fango, si è umiliato per mettersi al nostro servizio e per pagare Lui il prezzo della nostra salvezza, è morto sulla croce per espiare la condanna che noi meritiamo, e un giorno, come Lui ha promesso, tornerà, per portare via con sé tutti coloro che a Lui si saranno abbandonati con fiducia. ¿Perché ha fatto questo? ¿Perchè noi siamo bravi, meritevoli, importanti? No, perché ci ama ed ha compassione di noi nella nostra miseria.
III. Il proposito di Dio
"Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Gesù Cristo), affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna". Ecco la chiave per poter ricevere oggi stesso il beneficio che è possibile ottenere in Gesù Cristo: la fede in Lui. Non banalizziamo però il termine "fede": fede non è solo "sapere, ritenere possibile", ma agire di conseguenza. ¡Prendiamo coscienza di essere perduti, pieni di ansie, di paure, di perplessità, di problemi di ogni sorta, "fuori dalle grazie" di Dio. Prendiamo coscienza che Gesù Cristo è la risposta alle nostre migliori aspirazioni: ¿quale deve essere allora il passo che dobbiamo intraprendere, ¿che cosa dobbiamo fare difronte a tutto questo? conoscere meglio il Salvatore Gesù Cristo attraverso le pagine della Bibbia, la Parola di Dio, e poi dargli la più totale ed incondizionata fiducia; lasciarci umilmente guidare da Lui in ogni nostro pensiero, parola ed azione, ed avremo da Lui e per mezzo di Lui vita eterna, il che non è solo un luminoso destino eterno dopo la morte, ma anche la vita in questo mondo, che in Lui acquista qualità, diventa sensata ed assume significative prospettive eterne.
¿La vita con tutte le sue miserie ci angoscia? ¿La morte ci spaventa? ¿Abbiamo perduto il senso di questa nostra vita? ¿Siamo cinici scoraggiati e delusi? Ebbene nel Salvatore Gesù Cristo noi possiamo avere la risposta più completa e soddisfacente che mai riusciremo a trovare.
¿Amiamo ed apprezziamo ciò che è bello e importante nella vita? Allora non lasciamoci sfuggire il capolavoro in assoluto: l'amore che Dio ha manifestato per noi nella persona di Gesù Cristo.
Diciamo a Dio: "Signore, confesso di avere trascurato o disprezzato queste cose, confesso la mia cecità, il mio fallimento e la mia miseria. Non merito nulla, ma ho udito del magnifico dono che vuoi farmi in Gesù Cristo. Tendo oggi le mani verso di te per riceverLo nel mio cuore". Voglia Iddio che, nel dire con sincerità questa preghiera, oggi possa essere per noi il momento più importante della nostra vita! (1447). ROMANA SEGANTINI
I parenti e gli amici commemorano oggi con affetto Romana Segantini, di Gottardo e Matilde n. Von Krugg, nata a Roma il 21 maggio 1908. Insieme alle sorelle Graziella (1912) e Bice (1914) trascorsero i primi anni della loro vita a Roma, per poi trasferirsi a Maloja nella casa della nonna Bice Segantini-Bugatti moglie del pittore Giovanni Segantini, durante gli anni della 1ª guerra mondiale. Prosegue gli studi in un collegio di Ginevra, dove consegue la maturità. Si specializza poi come bibliotecaria e traduttrice. Viene così assunta sempre a Ginevra presso la Società delle Nazioni, diventando la segretaria personale del dott. Burkhardt con varie funzioni nella carriera diplomatica, sia in Svizzera che all'estero. Lo seguì pure nel 1938 a Danzica come commissario della Società delle Nazioni, finché dovettero fuggire per l'avanzata del Nazismo. Rientrata in Svizzera, lavorò presso la sede della Croce Rossa dove, grazie alla sua conoscenza delle lingue faceva capo al reparto corrispondenza dei prigionieri di guerra. Dopo la 2ª guerra mondiale sempre con il dott. Burkhardt lo accompagnò a Parigi dov'era ambasciatore svizzero, viaggiando spesso per il mondo. Si dedicava anche alla traduzione di libri di politica ed arte. Nel 1952 assunse l'incarico di bibliotecaria presso la Biblioteca della città di Bienna dove rimase fino al pensionamento nel 1977. Durante tutti questi anni ritornava spesso a Maloja da suo padre, molto affezionata alla famiglia e a sua zia Bianca, alla sorella Gioconda e a suo fratello Pietro. Si era occupata dell'Atelier Segantini ed alla classificazione del patrimonio artistico di nonno, papà e zii. Dopo una breve malattia ed un'operazione nell'ospedale di Samedan, è morta inaspettatamente durante la convalescenza domenica 23 febbraio.
Gli amici ed i parenti la ricordano con riconoscenza come una donna dinamica, positiva ed intelligente che si interessava a tutto, e particolarmente amica dei bambini.
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