LA NOSTRA RESPONSABILITA' DI CRISTIANI NEI CONFRONTI DEI NOSTRI FIGLI
Introduzione
Noi tutti siamo membri di questa chiesa perché abbiamo dichiarato di accettare come vera la dottrina evangelica riformata e di vivere in conformità ad essa.
Siamo membri di questa chiesa perché riteniamo che la Bibbia è veramente Parola di Dio, e quindi regola unica della nostra fede e della nostra condotta.
Attraverso la Bibbia abbiamo conosciuto che l'unica via di salvezza per l'essere umano passa attraverso Gesù Cristo, la fede nella Sua Parola e nella Sua opera, e l'obbedienza alla Sua volontà.
Stabiliti in questo principio riteniamo nostro dovere e privilegio quello di comunicare ai nostri figli il contenuto della fede evangelica con la parola e con l'esempio, affinché anche i nostri figli giungano a conoscere il Salvatore Gesù Cristo, ad affidarGli la loro vita e a vivere in conformità con il Suo insegnamento.
Quando abbiamo infatti portato i nostri figli in chiesa in tenera età per l'amministrazione del battesimo o per la loro presentazione a Dio, abbiamo fatto, come genitori, padrini, madrine, e comunità, un nostro preciso impegno pubblico ad educare i nostri figli secondo l'Evangelo.
Non possiamo fare a meno di educare i nostri figli nella fede evangelica, perché siamo convinti che essa è verità, la base della loro stessa dignità e salvezza e quindi, quando l'insegnamo loro, noi trasmettiamo un autentico e prezioso tesoro che vorremmo che imparassero ad apprezzare e ad investire per il loro stesso bene.
Se non lo facessimo, li deruberemmo solo del bene più prezioso che Dio ha dato all'umanità, li daremmo in balia ad altre tendenze e forze che, senza scrupolo alcuno, li formerebbero secondo i loro criteri, criteri estranei e contrari alla nostra fede e soprattutto andremmo contro il preciso comando della Parola di Dio a questo riguardo.
Il comandamento biblico
Vorrei oggi presentarvi uno fra i testi biblici che stabiliscono il nostro preciso dovere di educare i nostri figli nella fede evangelica.
Esso dice: "E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore" (Ef. 6:4).
1. Un'educazione specifica
Il primo punto ci insegna che noi dobbiamo dare ai nostri figli un'educazione specifica, un'educazione diversa sia per contenuto che per metodo da quella che generalmente viene impartita dal mondo secolarizzato o di diversa confessione religiosa.
Quando il testo dice: "non provocate ad ira i vostri figli", esso fa riferimento al modo di educare che era tipico nella società antica, ed ai suoi contenuti. Dovete educarli, dice, non con la durezza e con l'ingiustizia di quel tempo, che causa solo risentimento, dovete educarli senza irritarli né esasperarli, ma in modo appropriato, confacente a seguaci di Gesù come voi siete.
Nel mondo dell'antica Roma il figlio era alla completa mercé del genitore, che spesso lo trattava senza alcun ritegno con crudeltà e sfruttandolo, e soprattutto l'educazione di allora era impostata al paganesimo ed alla superstizione, a valori e principi opposti a quelli del cristianesimo.
Da qui la necessità di comunicare valori e comportamenti molto diversi.
2. Allevateli
E poi il testo dice: "ma allevateli...". Allevare i figli significa, nella prospettiva biblica, prendersene attenta cura, e non lasciarli a sé stessi o facendoli vivere come capita. Allevare significa provvedere loro il necessario ed appropriato nutrimento per il loro corpo, per la loro mente, e per il loro spirito.
Il cristiano sa che l'essere umano non è fatto solo di corpo, ma anche di mente, e di spirito. Per ciascuna di queste "parti" è necessario un nutrimento adeguato. Lo spirito del giovane uomo o della giovane donna potrà essere nutrito e svilupparsi solo con il nutrimento che gli proviene dalla comunione con Dio e dall'obbedienza alla Sua Parola rivelata.
Allevarli significa avere cura particolare di guidarli in ciascuna di queste aree, prendersene cura con amore ed attenzione, affinché crescano verso il modello di umanità completa che troviamo in Gesù Cristo.
In che modo svolgere questo "allevamento"? Lo dice il nostro testo.
(a) "nella disciplina" (paideía). La Bibbia ci insegna a vivere in modo buono e giusto, e soprattutto gradito a Dio. Disciplina qui non significa "disciplina militaresca", ma semplicemente che i nostri figli devono imparare con l'esercizio pratico a vivere secondo la sapienza del Signore. L'educazione cristiana deve essere un vero e proprio "training", un'allenamento, lavorare affinché sviluppino quelle virtù che sono state incarnate nel Signore Gesù Cristo.
(b) "e nell'ammonizione". Per ammonizione qui non si intende solo il rimprovero, ma il consiglio, l'istruzione, l'esortazione. In una parola, nella sana dottrina. E' questa la parte teorica dell'educazione, non meno importante di quella pratica. L'educazione cristiana evangelica esalta la Parola di Dio come regola di verità, esalta Cristo come Salvatore e Maestro della persona umana, esalta lo Spirito di Dio come Colui che può mettere in grado la persona di essere come Dio la desidera.
(c) "del Signore". Ovvio che per un cristiano la disciplina e l'ammonizione devono essere quelle che sono in armonia con l'insegnamento del Signore Gesù Cristo. Non basta l'educazione secolare, essa deve essere per noi soprattutto "nel Signore". Anche il nostro mondo, apparentemente cristiano, rischia infatti di derubare i nostri figli dello stesso retaggio cristiano radicato in secoli di storia, per proporre idee e comportamenti estranei che per noi portano solo alla loro rovina.
Conclusione
Educare i nostri figli nel contesto della verità evangelica che noi confessiamo, è perciò compito irrinunciabile, un dovere ed un privilegio.
Dobbiamo farlo per dare gloria a Dio che ci ha comandato di farlo.
Dobbiamo farlo perché amiamo i nostri figli e perché desideriamo che dalla vita abbiano il meglio. Il cristiano sa che il meglio si può trovare per loro nel Salvatore Gesù Cristo.
Dobbiamo farlo per il mondo nel suo complesso, perché se il mondo dovrà avere un futuro, non potrà che averlo con uomini e donne rigenerati dalla fede in Gesù Cristo.
Infine dobbiamo farlo per la nostra comunità cristiana, perché abbia continuità storica e la sua lampada continui a brillare anche per le generazioni a venire.
Prima di esaminare e discutere gli strumenti a nostra disposizione per educare i nostri figli nella fede evangelica, ecco alcune citazioni che vorrei proporre alla vostra attenzione.
"Chi erra nel deserto dell'incredulità e della solitudine potrà maledire la generazione dei suoi padri se essi non lo avranno nutrito che con le pietre del successo mondano anziché col pane della vita".
"Non è assurdo indirizzarli ad una professione o allo studio, fare questo e quello per i propri figli e non educare i figli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore?... Diamo loro un modello, facendo si che si dedichino sin dall'età più giovane alla lettura delle Scritture... Se vostro figlio apprende ad amare la sapienza fin dall'inizio della sua vita, egli avrà acquisito una ricchezza più grande, e una gloria più grande... Date loro le cose grandi e non le piccole cose" (Giovanni Crisostomo, 345-407).
"L'intera loro educazione deve essere motivata da questo pensiero: dobbiamo allevarli per Lui, secondo la Sua volontà e nel Suo spirito. Questo deve essere il nostro obiettivo: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, come nostro Signore e Maestro, con la Sua presenza personale e il Suo amore, deve governare il nostro cuore e la nostra casa. Dobbiamo allevare i nostri figli "nel Signore". Dobbiamo educare i nostri figli a conoscerLo ed ad amarLo, ad obbedire alla Sua volontà, e a servirLo. Lo potremo fare solo nella misura in cui studieremo la Sua volontà e le Sue regole che ha posto nella Sua parola per le nostre responsabilità di genitori. dobbiamo chiedere l'assistenza dello Spirito Santo per guidare e santificare il nostro compito. Il modo con cui alleviamo i nostri figli deve essere il modo che avrebbe usato Cristo" (Andrew Murray).
Esaminiamo gli strumenti a nostra disposizione
E' precisa nostra responsabilità cristiana, sia come genitori che come comunità educare i nostri figli "nella disciplina e nell'ammonizione del Signore" (Efesini 6:4).
A questo scopo ci adoperiamo in molti modi:
_ insegnando loro la fede cristiana in casa con la parola e con l'esempio;
_ con l'istruzione religiosa a scuola;
_ con il catechismo, dove i confermandi si preparano per confessare la loro fede nel Signore Gesù;
_ con la partecipazione regolare ai culti, e soprattutto ai "culti famigliari", dove il linguaggio viene il più possibile adattato ai più piccoli.
_ in molte comunità con la "Scuola Domenicale", da noi provvisoriamente sostituita dal "culto famigliare".
Tutte insieme queste occasioni non solo sono preziosa opportunità per servire al bene dei nostri figli, ma un dovere che abbiamo come genitori e comunità, dovere sancito dal regolamento della Chiesa Riformata a cui apparteniamo. Come svolgiamo questi nostri compiti? Talora questi appuntamenti non sono quello che dovrebbero essere e sono soprattutto i culti famigliari a vedere una scarsa frequenza. Perché pare esserci così poca collaborazione da parte dei genitori? Quali misure prendere a questo riguardo?
Paolo Castellina
Documenti di "E' sempre ...Tempo di Riforma" - E-Mail tdr@castellina.org