La notte in cui un angelo predicò
Il Natale ci ricorda di un evento miracoloso nella storia umana: l'incarnazione di Cristo, che era stata predetta centinaia di anni prima. Allora profeti ispirati avevano predetto i più sorprendenti dettagli degli eventi che avrebbero circondato la nascita di Gesù. Isaia disse: «E' nato un bambino per noi! Ci è stato dato un figlio! Gli è stato messo sulle spalle il segno del potere regale... diventerà sempre più potente ed assicurerà una pace continua. Governerà come successore di Davide, il suo potere si fonderà sul diritto e sulla giustizia per sempre»1. Isaia aveva pure predetto che il Cristo sarebbe nato da una giovane ragazza, da una vergine: «Ebbene, il Signore vi darà lui stesso un segno. Avverrà che la giovane incinta darà alla luce un figlio, e lo chiamerà Emanuele (Dio con noi)»2.
Il profeta Michea, ispirato da Dio, aveva persino indicato il villaggio dove Cristo sarebbe nato. Disse: «Il Signore dice: Betlemme-Efrata, tu sei una delle più piccole città della regione di Giuda. Ma da te uscirà colui che deve guidare il popolo d'Israele a nome mio. Le sue origini risalgono ai tempi più antichi»3.
Queste non erano che rapide visioni che erano state passate al popolo di Dio attraverso la voce dei profeti. Doveva però arrivare il tempo in cui la fede sarebbe divenuta certezza, il tempo in cui la profezia doveva diventare un fatto. Questo è avvenuto la prima notte di Natale, circa 2000 anni fa.
Una delle prediche più belle che siano state mai predicate è stata quella pronunciata da un angelo nella stessa occasione di questo evento storico: «In quella stessa regione c'erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura. L'angelo disse: "Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore"4.
Il primo culto di Natale non si è tenuto in un tempio, in una cattedrale, o in una sinagoga, ma all'aria aperta. L'annuncio della nascita di Cristo era risuonato nei cieli. L'angelo del Signore aveva proclamato questa bella notizia ad umili pastori. I pastori, anche se poveri, potevano distinguere questa voce dal cielo, al di sopra del cupo rumore della confusione della terra. Strano che queste gioiose parole non siano state pronunciate prima ai sacerdoti, o agli studiosi, o ai Farisei. Dio parla a coloro che nel loro cuore sono pronti ad ascoltare, e i pastori della Giudea avevano udito questo sermone dal cielo.
E' significativo che questo sermone fosse stato pronunciato di notte. Era notte non solo perché il sole era calato, ma perché il mondo era avvolto da una pesante cappa di tenebre. Spesso accade che Dio si manifesti proprio quando le cose sono più oscure.
Era notte in Egitto, quando i figli di Israele vennero liberati dalla schiavitù di Faraone. Era notte quando Samuele aveva udito la voce di Dio che lo chiamava ad essere profeta verso il popolo di Dio. Era notte, quando Iddio ispirava a Davide i suoi salmi più intensi. Era notte quando Paolo e Sila pregavano e cantavano lodi nel carcere di Filippi. Ed era notte quando nasceva Cristo a Betlemme, quando l'angelo del Signore aveva annunciato in tutta la gloria del Signore, che un Salvatore era stato donato.
Anche forse per molti di voi è notte. E' notte nelle camere di un ospedale; è notte a causa della distretta e del cordoglio. Vorrei però dirvi che al di là delle nubi splende il sole. Voi potete ricevere Cristo nel vostro cuore, ed egli può portarvi gioia, ed entusiasmo, e gloria, come non avete mai sperimentato -se siete pronti a dare la vostra vita a Lui.
Qual era il contenuto della predica che l'angelo del Signore aveva pronunziato quella prima notte di Natale? E' importante che lo conosciamo, perché quello che era vero per Cristo allora, è anche vero per noi al termine dell'anno 1990. Venti secoli sono venuti e passati, ma: «Gesù Cristo è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre»5.
L'angelo del Signore aveva detto per prima cosa: «Non temete!»6. Prima della venuta di Cristo il mondo era pieno di timore. I romani temevano la ribellione, e i loro sudditi temevano il potere di Roma. I Sadducei temevano i Farisei, ed entrambi sospettavano dei pubblicani. Il cuore della gente, dovunque, era pieno di sospetti, di paura, e di diffidenza. Cristo però può mettere fine a questo clima di paura per tutti coloro che confidano in Lui. «Non abbiate paura, piccolo gregge»7 è una frase tipica dell'insegnamento e della predicazione di Gesù.
Il mondo oggi vive nel timore. Molti di noi temono tutto ad eccezione di Dio: è Dio che dovremmo temere più di tutti. Però, se noi ci lasciamo riconciliare con Dio attraverso Gesù Cristo, non dobbiamo più avere timore, perché «l'amore di Dio... caccia via la paura»8. L'unico modo per essere liberi dalla paura è Gesù Cristo. Essere liberi dalla paura non è qualcosa che noi si possa generare in noi con la nostra propria forza: questo ce lo può dare Dio. Si tratta di un coraggio strettamente unito con Gesù, il quale viene come Colui che dissipa la paura. «Non temete!»6, disse l'angelo, «...è nato il vostro Salvatore»9.
Che cos'è che voi temete? Temete il futuro con l'insicurezza che porta? Cristo è la risposta a quel timore. Temete i fardelli della vita che talvolta sembrano più grandi di quanto voi possiate sopportarli? Cristo è la risposta a quel timore. Avete paura della morte? Cristo ha vinto la morte, e se voi riponete in Lui la vostra fiducia, potrete dire con l'apostolo Paolo: «O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è la tua forza che uccide?»10. Si, Cristo è la risposta alla paura.
L'angelo del Signore continua il suo sermone con queste parole: «Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia»6. La notizia portata dall'angelo del Signore in quella prima notte di Natale era la notizia più grande che mai fosse venuta all'umanità. La notizia era bella perché rivelava che Dio non solo amava il mondo, ma che nella Persona di Suo Figlio, egli era venuto per identificarsi completamente con la razza umana.
La notizia è pure buona per noi, perché essa mostra che la potenza di Dio è più grande della potenza del male, e che Egli è pronto a condividere con noi quella potenza.
La notizia è buona perché la paura è stata sostituita dalla speranza, l'odio dall'amore, la schiavitù dalla libertà, la colpa dal perdono.
La notizia è buona perché la gioia torna a prevalere in tutto il mondo. La voce di Dio e la voce di uomini e donne non era più stata fusa nella gioia fin dai tempi in cui essi erano in comunione nel giardino dell'Eden. Una volta di più, attraverso Cristo, l'entusiasmo della comunione torna a farsi sentire fra Dio e l'uomo.
Dio non ci ha promesso di toglierci una volta per tutte dai guai, ma Egli ci ha promesso di essere con noi nell'ora dell'avversità. Ecco la buona notizia portata dall'angelo in quella prima notte di Natale: il grande "portatore di fardelli" era venuto nel mondo.
Oggi alcuni di voi sono piegati sotto un grave fardello di preoccupazioni. Oggi potete ricevere la buona notizia di Gesù, oggi potete affidare a Lui la vostra esistenza, ed egli sarà con voi attraverso le vostre preoccupazioni.
La notizia più bella fra tutte, però, è che Gesù è venuto per salvare il popolo dai loro peccati. Il Natale non potrà avere per noi il significato che deve avere senza che noi si conosca Cristo come nostro Salvatore. Perdiamo completamente il vero spirito del Natale se non conosciamo personalmente Gesù Cristo come Signore e Salvatore. Lo conoscete veramente? Siete stati alla croce ed avete ricevuto Gesù Cristo come vostro Signore, Maestro, Salvatore?
La terza parte del sermone dell'angelo del Signore era «a tutto il popolo»6. La redenzione che Cristo porta non è limitata ad una razza soltanto o ad un gruppo selezionato di persone. E' offerta a tutti. Non c'è indicazione alcuna che Dio favorisca una razza, una nazione, o una classe. La Bibbia indica che per Dio non c'è che un'unica distinzione: credenti e non credenti. Giovanni 3:16 lo dice chiaramente: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, perché chi crede in Lui non muoia, ma abbia vita eterna»11. La parola "chi crede" abbraccia tutto il mondo. «Perché tutti hanno peccato»12, quindi tutti hanno bisogno di un Salvatore. La Bibbia dice: «...oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore»9. Questo è parte della buona notizia. E' per tutti.
La cosa più triste è che persino ora, quasi 2000 anni dopo la sua nascita, molta gente al mondo non ha ancora udito la Buona Notizia e, di conseguenza, non conosce la gioia della sua salvezza.
L'ultima parte del sermone dell'angelo è la più importante: «oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore»9. Quel "vostro" nel sermone dell'angelo, significa proprio "di voi". E' per voi che Egli ha lasciato la sua dimora celeste, è venuto sulla terra e nacque e fu messo a giacere in una mangiatoia. E' per voi che egli ha portato la croce ed è stato crocefisso sul Golgota. E' per voi che Egli è stato schernito dalla folla. E' per voi che il suo sangue è colato dalle sue mani e dai suoi piedi. E' per voi che Egli ha detto: «Padre, perdona loro»13. E' per voi che egli ha gridato nel suo ultimo respiro terreno: «E' compiuto»14. E' per voi che è risorto dai morti15. Si, «oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore»9.
Avete mai pensato a ciò che è successo dopo che Gesù è venuto nel mondo? Il nostro mondo ha sentito il potente impatto di Gesù Cristo. La sua compassione ha reso il mondo più compassionevole; il suo tocco di guarigione ha reso il mondo più umanitario; il suo altruismo ha reso il mondo meno egoista; il suo sacrificio ha reso il mondo più pronto a tenersi in disparte. Cristo ha fatto sorgere un arcobaleno di speranza intorno alle spalle di uomini e donne dando loro qualcosa per cui vivere. Se Cristo non fosse venuto, questo sarebbe indubbiamente un mondo senza speranza. Se Cristo non fosse venuto questo sarebbe un mondo perduto. Se Cristo non fosse venuto non vi sarebbe alcun accesso a Dio; non vi sarebbe alcuna redenzione; non vi sarebbe perdono; non vi sarebbe alcun Salvatore.
Gesù è il vostro Salvatore? Lo avete invitato nel vostro cuore? Oppure la vostra vita è simile a quel piccolo albergo affollato di Betlemme- troppo affollato per ospitarvi Cristo. se avete tutto fuorché Cristo, in realtà voi non avete nulla; ma se avete un poco di più oltre a Cristo, voi avete tutto. Fate si che queste feste siano un gioioso Natale dando a Gesù Cristo il posto che gli è dovuto nel vostro cuore.
I Magi avevano portato i loro doni di oro, incenso e mirra. Che cosa date voi a cristo questo Natale? Il dono che Egli vorrebbe di più è il vostro cuore. Sperimentate il vero verso significato del Natale dando oggi stesso il vostro cuore a Cristo.
Nel primo Natale Dio ci ha dato Suo Figlio. Ciò che Egli vuole da voi è la resa di voi stessi a Lui, la vostra vita. Egli desidera che voi vi abbandoniate a Lui e gli dedichiate la vostra vita. Andrete a Lui, rinunciando ai vostri peccati? Ricevete Cristo come Signore e Maestro e fate si che questo sia il primo Natale in cui voi vi aprite al vero spirito di Natale. Aprite il vostro cuore e lasciate che Cristo vi entri. Che momento meraviglioso dell'anno è questo per decidersi per Lui!
(1) Isaia 9:5,6; (2) Isaia 7:14; (3) Michea 5:1; (4) Luca 2:8-11; (5) Ebrei 13:8; (6) Luca 2:10; (7) Luca 12:32; (8) 1 Giovanni 4:18; (9) Luca 2:11: (10) 1 Corinzi 15:55; (11) Giovanni 3:16; (12) Romani 3:23: 5:12; (13) Luca 23:34; (14) Giovanni 19:30; (15) Matteo 28:6.
(Billy Graham, in Decision, Dicembre 1990, pp. 1-3, 2035 p.)
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