Una comunione stabile ed appagante

Il testo biblico che vorrei oggi presentare alla vostra attenzione contiene il versetto che venne dato a Pierino del Bondio nel giorno della sua confermazione. Parla di Dio che desidera prenderci per mano come un Padre fa con i propri figlioli. Ascoltate cos`questa porzione della Parola di Dio.

Salmo 73 dal 23 al 28:

"Ma pure, io resto del continuo con te;

m'hai preso per la mano destra;

tu mi condurrai con il tuo consiglio,

e poi MI riceverai in gloria.

Chi ho in cielo fuori di te?

E sulla terra non desidero che te.

La mia carne ed il mio cuore possono venir meno,

ma Dio è la rocca del mio cuore

e la mia parte in eterno.

Poiché ecco, quelli che si allontanano da te periranno,

tu distruggi chiunque, fornicando, ti abbandona.

Ma quanto a me, il mio bene è d'accostarmi a Dio;

io ho fatto del Signore, dell'Eterno,

il mio rifugio,

per raccontare, o Dio, tutte le opere tue"

 

Quello che ho letto è un magnifico brano del salmo 73. Descrive i sentimenti di un uomo che ha conosciuto per diretta esperienza quanto sia buono, bello, soddisfacente, appagante, vivere giorno per giorno in cosciente comunione con Dio. Un uomo che, avendo udito l'appello della Parola di Dio: "Gustate e vedete quanto l'Eterno è buono" ha voluto provare di persona quello che poi avrebbe riempito il vuoto della sua vita di un contenuto ricco e pienamente soddisfacente.

"Non è bene che l'uomo sia solo", dice la Bibbia, ed è già meraviglioso trovare un compagno o una compagna per tutta la vita che ti stia accanto fedelmente e devotamente. L'essere umano, però, era l'unica creatura che era stata fatta per poter godere di un rapporto privilegiato con Dio, rapporto che avrebbe significato la piena realizzazione della sua umanità.

L'uomo che scriveva questo salmo, aveva conosciuto Dio, aveva accolto la sua offerta di pace ed aveva così sperimentato ciò che egli ora prospetta anche a noi oggi. Scorriamo le espressioni di questo testo.

1. "Ma pure, io resto del continuo con te", sono continuamente con te, perché tu MI ami. Questa frase non descrive tanto la determinazione, la decisione dello scrittore, ma la promessa di Dio: io non ti abbandonerò. Quanti di noi vivono in aperta ostilità con Dio e la sua volontà. Il Vangelo di Gesù Cristo, però, è un'offerta di riconciliazione. Lasciando che Cristo Gesù MI riconcilî con Dio, io ricevo la sua precisa promessa: "Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente" (Mt. 28:20).

Vorremmo noi avere un simile compagno?

2. "M'hai preso per la mano destra", tu tieni la mia mano destra, dice lo scrittore. Egli ha scoperto che Dio si comporta come un padre verso il suo figliolo: lo tiene per mano, lo accompagna, lo guida.

E questo è quantomai necessario per la nostra debolezza, per la nostra tendenza a cacciarci su strade sbagliate, a lasciarci guidare da un cattivo esempio, a causa dei pericoli di questo mondo e dell'incessante attività di Satana a nostro danno.

"Il Signore è il mio aiuto: che MI potrà fare l'uomo?" (Eb. 13:6), mentre Iddio promette: "Nessun'arma fabbricata contro di te riuscirà; e ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Tale è l'eredità dei servi dell'Eterno, e la giusta ricompensa che verrà loro da me" (Is. 54:17).

Vorremmo noi avere un simile Padre?

3. "tu MI condurrai con il tuo consiglio", MI continuerai a guidarmi per tutta la vita con la tua sapienza ed il tuo consiglio.

E' molto importante in questo mondo il consiglio di una persona anziana, perché l'esperienza insegna ed è da valorizzare. Ancora di più è importante il consiglio di Dio, l'Eterno, il Dio di conoscenza e sapienza infinita e perfetta. Il salmista scrive: "Io ho più intelligenza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti" (Sl. 119:100).

Al credente Iddio promette l'assistenza dello Spirito Santo e della Parola di Dio: quanto importante è per la nostra vita l'esserne guidati. Quanto è importante conoscere la sapienza antica della Bibbia. Essa dice: "Ascolta il consiglio, e ricevi l'istruzione, affinché tu diventi savio per il resto della tua vita" (Pr. 19:20).

Vorremmo noi avere un simile consigliere?

4. "e poi MI riceverai in gloria" e in onore, nelle glorie del cielo. Lasciare che Iddio ci conduca attraverso questa vita secondo la sapienza incarnata in Cristo implica pure la promessa che questa guida rimarrà costante anche attraverso la morte, verso il regno dei cieli, verso la gloria e l'onore eterno.

Quanto è importante riporre oggi la nostra fiducia costante in Dio: essa è tale da farci superare persino la paura della morte. Il credente dice: "La morte non MI fa più paura, perché so che nemmeno allora tu MI abbandonerai".

Vorremmo noi avere una simile serenità sempre?

5. "Chi ho in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te", non ho sulla terra altra gioia o desiderio che te. Gli amici sono compagni preziosi in questa vita. Una moglie ed un marito sono un dono di Dio. E' raro però trovare un amico che mai tu deluderà, come transitoria è l'assistenza che il matrimonio può offrire. Le difficoltà e la morte lo possono far terminare. Il credente però può dire con fiducia: "Io non ho altri al mondo come te, Signore, tu solo non MI deluderai mai. E nemmeno in cielo, a quale altro dio, o stella potrei io affidarmi?

"Da chi ce ne andremo noi, tu solo hai parole di vita eterna", dice Pietro a Gesù, riconoscendo la sua unicità. Vorremmo altresì noi avere qualcuno così che mai ti deluderà?

6. "La mia carne ed il mio cuore possono venir meno". Il mio corpo si indebolisce sempre più, il mio cuore, quella pompa instancabile che MI tiene in vita è fragile e può cedere, "ma Dio è la rocca del mio cuore": Egli, Iddio, è la sorgente unica della mia vita, colui che persino MI ha promesso un corpo nuovo di nuova fattura, che non si deteriorerà mai, nei cieli.

E' Dio la sorgente di vita che solo può garantirmi la permanenza della mia persona. I medici possono aiutare, ma quale medico al mondo potrà darmi un'esistenza nuova in un corpo nuovo? Solo il Signore Iddio potrà farlo, quello stesso che aveva fatto risuscitare Cristo ed alla cui immagine Egli MI vuole fare assomigliare.

Vorremmo noi avere al nostro fianco un tale medico che ci guarisce e ci rigenera preparandoci all'eternità?

7. "e la mia parte in eterno", Iddio è la porzione che MI è toccata, egli è mio per sempre! Non perché io lo meriti, ma perché Egli MI ha amato, MI ha amato così tanto da darmi Gesù Cristo come mio Salvatore e Signore, affinché, credendo in lui, io non perisca, ma abbia invece vita eterna!

La vita da a ciascuno di noi la sua porzione di gioie e di dolori. Voi, che porzione di tutto questo avete ricevuto? Avete ricevuto la porzione migliore, cioè Gesù Cristo? Forse all'apparenza essa non è la porzione migliore, ma il saggio sceglie Gesù Cristo, il quale per me diviene il mezzo che MI può fare accedere alla vita eterna ed al rinnovamento della mia esistenza.

8. "Poiché ecco, quelli che si allontanano da te periranno, tu distruggi chiunque, fornicando, ti abbandona". Tu MI hai assicurato, o Signore, nella tua Parola che non c'è salvezza a buon mercato, che la via della salvezza è stretta e tortuosa e che sono pochi coloro che la percorrono. MI hai assicurato che quelli che sono lontani da te periranno, che tu distruggerai tutti coloro che davanti a te mentono, e si scelgono per adorarli i falsi déi di questo mondo. Ho ascoltato il tuo avvertimento, Signore e MI sono premunito".

Abbiamo preso noi sul serio gli avvertimenti del Signore sul giusto giudizio di Dio verso coloro che non gli rendono il dovuto?

9. "io, però, ho fatto la mia precisa scelta: Ma quanto a me, il mio bene è d'accostarmi a Dio, per me è buono per me avvicinarmi a Dio, io desidero avvicinarmi a lui il più possibile. Abbiamo noi questo preciso intendimento nella nostra vita? In presenza di Gesù Marta si affannava e si inquietava di molte cose, ma di una cosa faceva bisogno: "Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta" (Lc. 10:42).

Dice il nostro scrittore "Io ho fatto del Signore, dell'Eterno, il mio rifugio", io ho riposto la mia fiducia nel Signore Iddio, l'ho fatto il mio rifugio.

Pensate voi che esista un rifugio più sicuro di questo?

10. Infine, il credente che scrive il nostro salmo, dice: "per raccontare, o Dio, tutte le opere tue". Si, io ho scelto il Signore come compagno costante della mia vita e potrò raccontare a tutti quanto meravigliose sono le sue opere di salvezza in mio favore, salvezza per grazia, perché ha detto di amarmi incondizionatamente.

Possiamo noi altresì testimoniare, raccontare agli altri "quanto buono è il Signore"?

Conclusione

Un'antico credente ci testimonia oggi della sua fede che gli permette di dire: "Iddio MI tiene per mano". Le sue domande ci vengono altresì oggi rivolte affinche anche noi si possa fare la sua stessa esperienza. Non vorremmo anche noi avere al fianco qualcuno come Gesù che ci guidi attraverso la nostra vita ed anche oltre questa vita terrena fugando da noi ogni paura e dubbio? E' una possibilità concreta a nostra disposizione.

Confessiamo davanti a Dio il nostro peccato d'orgoglio assurdo ed autolesionista, ed accettiamo il dono che Dio ci vuole fare in Gesù Cristo.

(P.C. p. 1821, funerale Pierino del Bondio)


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