Quando andare a nascondersi diventa positivo


A. Il bisogno di nascondersi

L'apostolo Paolo, scrivendo ai cristiani di Colosse, dice ad un certo punto: "Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l'animo alle cose di sopra non a quelle che sono sulla terra, poichè voi moriste e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria" (Cl. 3:1-4).

E' uno strano modo di parlare questo, nevvero? eppure esso descrive l'esperienza vissuta da persone comuni che ad un certo punto della loro vita sono venuti a contatto con un messaggio, quello di Cristo, un messaggio che ha suscitato il loro interesse e che, avendolo accettato e messo in pratica nella loro vita, li ha rinnovati, rigenerati a tal punto che ora essi descrivono la loro esperienza come se si trattasse di una vera e propria risurrezione ad una nuova vita. Ora gli interessi prevalenti della loro vita sono rivolti a valori umani e spirituali che il mondo non conosce e che disprezza, quelli "elevati", di Cristo, i soli che possono dare un senso a questa vita e darle prospettive eterne.

In questo testo c'è un'espressione che mi ha particolarmente incuriosito ed ha eccitato la mia fantasia. E' questa: "la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio".

L'esperienza del rinnovamento spirituale che Cristo può operare nell'uomo viene qui definita come un "nascondersi" e voi mi direte che "nascondersi" è un po' come "fuggire" e questo non è molto positivo.

Questo mi fa venire in mente un aneddoto di vita vissuta raccontatomi da mio padre, ex-carabiniere. Un giorno, durante una campagna elettorale, lui era stato chiamato in servizio per vigilare e garantire l'ordine pubblico in piazza durante un comizio di un esponente politico di un partito di opposizione.

Era una grande piazza, avevano messo un palco di legno ed un apparato di amplificazione. Negli anni '50 i comizi politici erano molto popolari e seguiti e ci si aspettavano sempre folle di persone. C'era gente che applaudiva ed osannava il leader politico, altra che, in disaccordo, fischiava. In alcuni casi sorgevano perfino delle risse fra opposte fazioni, risse che i carabinieri dovevano essere pronti a sedare.

Il compito di mantere l'ordine pubblico, quel giorno, fu però un compito abbastanza facile, difatti, all'ora annunziata per il comizio ...non era venuto nessuno per ascoltare, salvo una o due persone che, timidamente, si erano messe in fondo alla piazza. Che fare? Per niente imbarazzato, l'uomo politico si alza, si mette davanti al suo microfono, e fa il suo discorso, come se niente fosse, davanti ad una piazza vuota. Al che mio padre rimane piuttosto perplesso e lui stesso, al termine del comizio, non resiste alla tentazione di chiedere a quel politico come mai avesse voluto tenere ugualmente il suo discorso anche se non c'era nessuno ad ascoltare.

Al che il politico dice: "Non si inganni, ...la gente c'era ad ascoltare. Vede tutte quelle finestre con le persiane chiuse, ebbene, dietro a quelle persiane vi erano decine e decine di persone che ascoltavano ciò che dicevo, solo che non osavano farsi vedere in piazza, non volevano esporsi, farsi vedere a seguire il discorso di un partito come il mio, ma hanno ascoltato benissimo, molti sicuramente sono rimasti convinti delle mie argomentazioni, e, nel segreto dell'urna, non avranno vergogna a votare il mio partito.

E' strana la psicologia della gente. Si sente il bisogno di nascondersi, il bisogno di essere simili a "quello che fan tutti", di non essere criticati, un bisogno di sicurezza, di ritirarsi, non farsi notare, non essere coinvolti. Vigliaccheria? Forse. Certo che talvolta questo comportamento è insopportabile, eppure c'è un bisogno naturale di nascondersi e di mettersi al riparo. Un bisogno autentico, un bisogno però che deve esprimersi però nel modo giusto.

 

B. Un nascondersi positivo

Si, a persone che avevano trovato nella persona di Gesù Cristo, una vita significativa ed eterna, l'apostolo Paolo dice: "La vita vostra è nascosta con Cristo, in Dio". Paolo sembra dire: voi avete trovato la risposta più appropriata al vostro naturale bisogno di sicurezza, voi avete nascosto la vostra vita con Cristo, in Dio, e questo vostro "nascondervi" non è più una vigliaccheria, come spesso succede in questo mondo, ma un fatto positivo e necessario. La vita del cristiano deve essere in un certo senso, "nascosta", ma in che senso? Non nel senso di ritirarsi nel privato, fuggendo dalla realtà, ma almeno in sei importanti modi. Vediamoli.

1. Sicurezza

Nascondersi in Cristo significa trovare vera sicurezza per noi stessi. Noi "ci nascondiamo" in Cristo perchè fuori da Cristo saremmo in balìa di forze ed influenze che ti condizionano e ti manipolano a tuo danno, anche se non te ne rendi conto.

Pensate alla vicenda dell'Arca di Noè. Noè e la sua famiglia vivevano in una società allegramente senza Dio e senza morale, una società che stava andando di male in peggio, una società piena di violenza e di sopraffazione che aveva fatto persino pentire Dio di averla creata. Noè sa che questa società è destinata al peggio, al giudizio inappellabile di Dio, e vuole proteggere sè stesso e la sua famiglia.

Che cosa fa allora? Si rifugia nell'unico mezzo di salvezza che Dio aveva provveduto nella sua misericordia: un'arca di salvezza che potrà farlo sopravvivere al diluvio universale.

Dice la Bibbia: "Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un'arca per la salvezza della propria famiglia" (Eb. 11:7). Allo stesso modo per noi in Cristo. La Bibbia afferma: "Non v'è dunque alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Ro. 8:1).

Si, "nascondersi" in Cristo significa essere salvaguardati dalle conseguenze temporali ed eterne del peccato, e questo vale non solo perchè Cristo è l'unico "lasciapassare" attraverso il tribunale verso il cielo, ma perchè Cristo ti permette di impostare, sotto la Sua guida, una vita buona e giusta, come pure colui che ti permette di dare ai tuoi figli un'educazione tale e dei valori che soli li possono proteggere nella giungla di questo mondo. Dice la Bibbia "Ognun d'essi sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l'uragano... come l'ombra di una gran roccia in una terra che langue" (Is. 32:2)

2. Giustizia

Essere "nascosti in Cristo" significa poter essere considerati da Dio veramente "giusti", "a posto".

Davanti ad un Dio santo e giusto, noi non meriteremmo altro che la sua condanna e la sua giusta riprovazione. Le nostre vesti sono sporche. A causa del nostro peccato, noi siamo indegni di comparire alla presenza di Dio. In Cristo, però, Dio "si spoglia" della sua veste candida purissima di giustizia e vuole donarcela affinchè noi la indossiamo.

Riconoscendo onestamente davanti a Dio la nostra indegnità, di essere molto lontani da quello che dovremmo essere per essere accettevoli agli occhi di Dio, la nostra incapacità di riformare da noi stessi la nostra vita e di meritare solo la riprovazione di Dio, e se accettiamo fiduciosamente la grazia che Dio ci offre in Gesù Cristo, allora riceveremo quella veste bianca di giustizia che appartiene a Lui nella quale potremo veramente nasconderci.

Ai Cristiani di Efeso, Paolo scrive: "...avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l'uomo nuovo che è creato all'immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità" (Ef. 4:22-24).

Un'immagine di questo la troviamo nell'antico tempio di Gerusalemme. Le pietre di cui era costituito il tempio di Gerusalemme erano nascoste da legno di cedro (legno rosso, simbolo dell'espiazione compiuta, 1 Re 6:18). Nemmeno una pietra del tempio era visibile. Allo stesso modo la nostra indegnità può essere nascosta da Cristo.

3. Vera gioia

Nascondersi in Cristo significa trovare la vera gioia. Certo, in questo mondo corriamo dietro a tanti divertimenti, cose dalle quali ci aspettiamo che ci "distraggano" dalla noia e dalle miserie della vita quotidiana. Il credente scoprirà ben presto, però, come quelle "gioie" dietro alle quali correva dietro prima, non erano altro che ben misere e transitorie soddisfazioni rispetto a quelle che Cristo può donare.

Il credente di cui la Bibbia parla dice: "Io mi rallegrerò grandemente nell'Eterno, l'anima mia festeggerà nel mio Dio; poichè egli mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto nel manto della giustizia, come uno sposo che s'adorna di un diadema, come una sposa che si para dei suoi gioielli"come un (Is. 61:10,11).

E' la stessa gioia e serenità profonda di cui testimoniavano gli apostoli Paolo e Sila, i quali benchè fossero stati un giorno cacciati dai loro persecutori nella prigione più profonda, ed avevano serrato loro i piedi ai ceppi, "pregavano cantando inni a Dio e i carcerati li ascoltavano" (At. 16:25). Perchè erano così sereni nonostante tutto? Perchè sapevano che la loro vita era nascosta in Cristo e che oltre alle eterne benedizioni che questo avrebbe loro comportato, Dio non li avrebbe mai abbandonati. "Chi ci potrà separare dall'amore di Dio? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada....?" (Ro. 8:35).

4. Conforto

Nascondersi in Cristo significa trovare un autentico conforto un'autentica consolazione alla nostra vita.

Un giorno, tristemente, Gesù osservava rispetto agli abitanti di Gerusalemme: "Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figlioli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto..." (Mt. 23:37).

In Cristo, lasciando che lui si prenda veramente cura di noi, facendo si che Egli guidi la nostra vita, nella comunità dei credenti in Lui possiamo trovare, come dice l'apostolo Paolo: "...consolazione, ...conforto d'amore, ...comunione di spirito, ...tenerezza d'affetto, ...compassione, ...allegrezza" (Fil. 2:1), e Dio solo sa di quanta tenerezza e comprensione noi tutti abbiamo bisogno, e questa ce la può dare il Signore.

Avete mai visto quella scultura famosa che rappresenta un bambino placidamente addormentato con il sorriso sulle labbra e deposto in un'enorme mano che lo avolge e lo protegge. Ecco, questo è il sentimento di chi sta "nascosto in Cristo".

5. Frutto abbondante

Nascondersi in Cristo è il modo per avere veramente una vita fruttuosa. Quanto spesso noi ci sentiamo inutili in questo mondo, quanto spesso la nostra vita ci sembra arida, e vorremmo veramente dare un contributo significativo al mondo che ci circonda, ma come fare? La nostra vita può essere paragonata ad un seme. Come fare perchè questo seme non secchi ma che faccia germogliare una pianta fruttifera? Conservarlo forse in un barattolo, in mezzo ad altri semi? No, quel seme va seminato in un buon terreno, allora quel seme -apparentemente scomparso- comincerà ad essere produttivo.

Il terreno favorevole a che noi fruttifichiamo felicemente nella nostra vita è Cristo Gesù. Dobbiamo essere nascosti in Cristo come il granello di frumento è nascosto nella terra che lo nutre e lo riscalda affinchè fruttifichi. Quel seme, come tale dovrà morire, ma al suo posto ci sarà qualcosa di meraviglioso. E' un seme che muore, ma che si arrende fiducioso all'opera del terreno ed alla cura del contadino.

Dice il profeta Isaia: "Si, come la terra dà fuori la sua vegetazione, e come un giardino fa germogliare le sue semenze, così il Signore, l'Eterno, farà germogliare la giustizia e la lode nel cospetto di tutte le nazioni" (Is. 61:11).

6. Tutta un'altra vita...

 

Nascondersi in Cristo significa, infine, "rendere invisibile" il nostro egoismo. Si, perchè noi, oltre ad essere indegni della presenza di Dio, così come noi siamo, spesso non siamo molto attraenti nemmeno per gli altri. Non è da tutti essere socievoli, generosi, solidali, persone disponibili, che sanno ascoltare e così via... Se noi siamo invece "nascosti in Cristo", rivestiti di Lui, se noi lasciamo che il suo carattere meraviglioso traspaia attraverso la nostra persona, allora sarà "tutta un'altra vita". L'apostolo Paolo diceva: "Non sono io che vivo, ma è Cristo che vive in me". Il mio "io" più autentico deve essere represso, in me, nel modo in cui parlo ed agisco, deve trasparire Cristo, tanto che dobbiamo diventare sempre più simili a Lui. L'unico "io" che si deve manifestare in noi, come credenti, è quello di Cristo. Egli deve vivere in me e tramite me. La Sua giustizia deve essere manifesta in me, benchè io rimanga peccatore. Devo essere guidato ogni giorno dallo Spirito di Cristo, che prende legittimamente il controllo della mia persona.

 

Conclusione

Un antico persecutore pagano dei tempi dell'antica Roma disse un giorno ad un cristiano per fargli rinnegare la sua fede: "Se non rinunci alla tua fede, io mi prenderò la tua vita". Al che quello gli rispose: "Questo non lo puoi fare, perchè la mia vita è nascosta in Cristo".

Noi dobbiamo "essere trovati" in Cristo, come dice Paolo, "avendo non una giustizia mia... ma quella che si ha mediante la fede in Cristo" (Ro. 3:9) ed allora, non solo potremo evitare la giusta condanna per il nostro peccato, ma pure trovare sicurezza, giustizia, gioia, conforto, frutto, e una vita sensata...

Nascondersi, allora, non sarà più un fatto riprovevole simile ad una fuga dalle responsabilità o alla vigliaccheria, ma il modo per essere veramente "presenti al mondo", ma come persone spiritualmente rinnovate. Queste sono le persone di cui il mondo abbisogna veramente oggi.

(fine)


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