Amorevole discorso ed esortazione, indirizzata dal Signore Gesù alla gioventù, affinché nella loro fanciullezza e giovinezza imitino la Sua santissima vita.
Avvicinatevi, carissimi fanciulli! Raccoglietevi ed udite la voce del vostro Pastore! Venite, ed ascoltate ciò che vi dice il Signore! La mia bocca, infatti, vi parlerà di cose soavi, perché le mie labbra sono pura dolcezza. Ricevete la mia sapienza, ricevete intendimento, non allontanatevi mai dai detti della mia bocca: piuttosto amateli, perché vi custodiranno, apprezzateli, ed essi vi innalzeranno e vi onoreranno. Se voi li amate di cuore, essi abbelliranno il vostro capo e l'orneranno come una corona preziosa.
Considerate, si, considerate, cari fanciulli, ciò che appartiene alla vostra pace in questa vostra fiorita e giovanile età, non siate di impedimento a voi stessi con la vostra ostinazione, all'eterna vostra salvezza. Oh come si commuove il cuor mio per il desiderio della vostra salvezza! Come arde il cuor mio di puro amore per causa vostra! Quand'è che comincerete a riconoscere il mio amore, e mi amerete di tutto cuore? Io tendo tutto il giorno verso di voi le mie mani: quando vorrete corrermi in braccio? Io vi chiamo, io vi sollecito amichevolmente, quando voi udrete la mia voce?
O agnelli amatissimi! Considerate una volta quanto bene vi voglia il vostro Pastore! Io sono il vostro migliore amico, ma voi non lo volete comprendere. Considerate, vi prego, quello che per amor vostro io ho patito. Per amor vostro io sono diventato fanciullo, nato in una stalla, coricato su una dura mangiatoia, educato in poverà ed umiltà, affinché voi possiate essere fatti figlioli di Dio, ricchi e beati. Per amor vostro (benché il mio concepimento e nascita fosse privo di peccato originale) ho sostenuto i dolori della circoncisione, affinché voi foste fatti partecipi della circoncisione spirituale che si fa senza mano. Per amor vostro, nella mia fanciullezza, ho sostenuto, nel penoso viaggio in Egitto, l'amaro esilio, per causa delle persecuzioni del crudele re Erode, affin di prepararvi l'entrata nella patria celeste, e di consolarvi in ogni vostra tribolazione. Per causa ed amor vostro, io ho sostenute tante fatiche, angoscie, afflizioni, distretta, beffa, ludibrio, derisione, disprezzo, persecuzioni, dolori, e alla fine la morte, per potervi dare consolazione, salute, vita e felicità.
Non è dunque doveroso e somma giustizia che voi amiate di tutto cuore fino alla morte, un tale fedele e cordiale amico, qual è il vostro Dio, il vostro Creatore, il vostro Signore, Re e Salvatore? Vi prego, ascoltare, miei cari fanciulli! Verso di Me vi dovete voltare, se voi volete essere felici, e trovare riposo, perché senza di me non vi è altro che travaglio, errore e piaghe. Affrettatevi, perciò, con le braccia tese, di venire a Me, e non indugiate, perché in me solo voi potrete trovare ciò che vi può saziare in questo tempo e nell'eternità. Nella povertà voi troverete ricchezze, nella miseria voi troverete abbondanza, nelle afflizioni troverete allegrezza, nell'obbrobrio gloria, nell'onta e nel disprezzo onore, nelle tentazioni aiuto, nelle malattie sollievo, nei dolori mitigazione, nelle persecuzioni tutela, nelle angoscie liberazione, nell'abbandono assistenza, e finalmente, nella morte la vita.
La maggior vostra felicità consiste in questo: che voi viviate nella grazia e in mia comunione, che mi seguiate e apprezziate ciò che io sono. Al contrario il maggior vostro infortunio è di camminare nelle vostre proprie vie, e calchiate la via del mondo, con ostinata opposizione e con una vita peccaminosa perdiate la mia comunione. Seguite me, o care mie pecorelle, non il mondo, né tantomeno le cattive compagnie. Ascoltate la mia voce di fedele Pastore, e non già la voce traditrice e seduttrice di un estraneo. La sola regola della vostra vita sia la mia santa Parola e comportamento la vostra guida e stella polare, secondo questo esempio regolate il vostro pensiero, parola ed opere per tutta la vostra vita.
Ogni qual volta volete intraprendere qualcosa, fatevi questa domanda: Che ne dirà il mio Gesù? Potrebbe questo essere coerente con la santa giovinezza del mio Signore Gesù, con il Suo amore, con la Sua umiltà, mansuetudine, ubbidienza, soggezioe, castità, sobrietà, riservatezza, disprezzo del mondo, e tutt'intera la Sua santissima vita, con la Parola e volontà Sua, che in ogni cosa io sono tenuto ad ubbidire e seguire? Se io faccio tali cose, avrà il mio Gesù piacere? Oppure sarà conturbato ed offeso? Queste ed altre simili domande vi solleciteranno, se la cosa è buona e lodevole, a metterla ad effetto con allegrezza, oppure, se essa è cattiva, vi sarà di stimolo ed ammonimento a fuggirla, perché con questo voi dovrete coraggiosamente risolvervi d'abbandonare beni e ricchezze, corpo ed anima, prima di consentire a qualche peccato, o di fare qualcosa che possa offendere e contristare Iddio, il vostro Padre celeste, Gesù Cristo, vostro Salvatore e fratello, o lo Spirito Santo, vostro santificatore.
Se Satana vi vuole tentare a commettere qualche peccato, riflettete sulle mie tentazioni nel deserto, e seguitemi con fiducia quali coraggiosi combattenti, così presto voi vi metterete sotto i piedi questo maligno nemico. Vorrebbe il mondo invitarvi e blandirvi al godimento delle sue vanità e piaceri fugaci? Chiudete gli occhi, gli orecchi, e fermate tutti i vostri sensi, non dategli ascolto, e ricordatevi che io, per causa vostra, mi sono privato dei divini onori, e mi sono volontariamente tuffato nel profondissimo mare della maggior tristezza ed angoscia, afflizione, timore e tremore che mai lingua umana potrebbe esprimere. Pensate al mio sudar sangue, ed al mio compassionevole gridare sulla croce, e così vi saranno amari tutti i piaceri del mondo. Vi vorrebbe la carne incitare ad opere disoneste? Combattete con divini zelo contro queste vipere e sirene infernali, e ricordatevi delle mie piaghe, ulcere, ferite, battiture, dolori e spargimento di sangue sulla croce, quando io esalai l'anima.
Vorrebbe il peccato invitarvi ai suoi peccaminosi conviti e propinarvi il bicchiere delle sue detestabili concupiscenze? Affrettatevi a fuggirlo come un mortale veleno, separatevi da quello, non toccate nulla di impuro, e pensate al mio aceto misto con fiele e mirra, con il quale io fui abbeverato. Se il nemico vi vorrebbe indurre a conformarvi al mondo nel vestirvi, s'intende con inutile pompa ed alterigia, ricordatevi della mia nudità, scherni e disprezzo, della mia corona di spine, degli sputi con i quali vilmente sono stato coperto, e della veste di porpora, nella quale sono stato schernito, e così il mondo sarà a voi crocifisso, e voi al mondo.
Soprattutto considerate che tutti i folli divertimenti, allegrezze, piaceri, onori, gloria, pompa, ricchezze, appetiti mondani, saranno ben presto trasformati in visibili ed eterni guai, tristezza, sospiri, grida, dolori, angosce, obbrobbrio e vergogna, sprezzo, povertà, miseria, spaventi, pizzicore, tormenti infernali e disperazione che mai finisce.
Quindi, o amati fanciulli, non vi lasciate impressionare dal vano splendore di tali cose, né ingannare con il loro apparente lustri, tanto che poi in eterno dobbiate deplorare la vostra follia. Cercate anzi solo ciò che dura in eterno, ed attenetevi a me, perché presso di me voi troverete, dopo un breve patire, eterna consolazione e allegrezza inenarrabile, un'allegrezza che nessun occhio mai ha veduto, nessun orecchio ha udito, e che non è giammai salito in cuor d'uomo.
Convertitevi, ritornate a me. Vi chiamo un'altra volta ancora, o carissimi fanciulli! Ma soprattutto voi che avete già cominciato a camminare per la strada larga. Ritornate in questo stesso momento, riconoscete la vostra stoltezza, e mettetevi ai miei piedi con vero ravvedimento. Io stendo verso voi tutti le mie braccia, e vi apro l'ingresso del mio cuore, quale per voi arde d'amore. Venite, abbracciamoci, stringiamoci, baciamoci di cuore!
Se mi volete ubbidire, agnellini, vi voglio difendere e proteggere. Io vi voglio portate e tenere per mano. Io voglio aver cura di voi e aspettarvi. Io vi voglio consolare e dare riposo nella vita e nella morte. Io vi voglio accompagnare per l'oscura valle dell'ombra della morte. Io vi voglio aprire la porta del cielo. Vi voglio a suo tempo quali ubbidienti agnelli, mettere alla mia destra. Vi voglio introdurre nel Regno della gloria, vi voglio pascere e guidare alle vive fonti d'acqua, ed asciugare ogni lacrima dagli occhi vostri.
Quel che dico a voi, lo dico a tutti: Ascoltatemi, seguitemi, perseverate!