Matteo 8:23-27
Spaventose burrasche
Seguire Gesù salendo “sulla Sua barca”, non solo può significare abbandonare le sicurezze di questo mondo e confortevoli rapporti familiari, ma anche incontrare grandi “burrasche” di varia natura che minacciano molto concretamente la nostra vita, ci mettono in ansia e ci incutono paura tanto da farci temere di esserne irreparabilmente sopraffatti. È inevitabile che “stando con Gesù” si incontri, ad esempio, l’ostracismo e l’ostilità di questo mondo. Gesù dice: “Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia” (Gv. 15:19).
In situazioni come queste andiamo, così, a “scuotere”
Gesù che pare dormire ed essere indifferente a ciò che sta accadendo.
Gesù, però, nonostante le apparenze, rimane in pieno controllo
della situazione. Che Egli non intervenga subito “a far calmare le onde”
può anche essere, da parte sua, una strategia pedagogica per insegnarci
a confidare in Lui in qualsiasi situazione. Quante volte, infatti, Dio ci deve
riprendere e dire: «Perché avete paura, o gente di poca fede?».
Sì, tante volte ci lasciamo intimidire troppo da ciò che ci è
avverso quasi che fosse più forte di Cristo e ci potesse strappare da
Lui e farci perire. Ci lasciamo così cogliere dal timore, dall’incertezza,
dalla poca fede…
Gesù, però, possiede “l’ardire”, la forza, per
“sgridare” anche “i venti ed il mare” e fare in modo
che, al di là di ogni aspettativa, si faccia “gran bonaccia”.
Il “tornado” si è improvvisamente dileguato, la sua carica
si è esaurita. Allora ci chiediamo: “Dove sono finiti quei venti
che sembravano così forti, arroganti ed invincibili? Sono spariti improvvisamente!
Questo rammenta un episodio dell’Antico Testamento dove troviamo gli Israeliti
assediati dentro Gerusalemme da un esercito che vantava la più completa
invincibilità e che ad un tratto misteriosamente “sparisce”
senza che “sia stato sparato nemmeno un colpo”. In che modo? Come
risposta alla preghiera e dimostrazione che tutto è sotto il controllo
di Dio. Possiamo certamente non capire perché accadano “certe cose”.
Anche però nelle peggiori fra le circostanze, il credente può
dire: “In verità l'anima mia è calma e tranquilla. Come
un bimbo divezzato sul seno di sua madre, così è tranquilla in
me l'anima mia” (Sl. 131:2); “Ho cercato il SIGNORE, ed egli m'ha
risposto; m'ha liberato da tutto ciò che m'incuteva terrore” (Sl.
34:4).