Marco 5:1-20
“Porcate” senza futuro!
In questo episodio Gesù incontra un infelice la
cui condizione, a quanto ci risulta, forse è la peggiore di quelle con
le quali Gesù ebbe a che fare.
Gli spiriti che affliggono quest’uomo sono spiriti di morte, e quindi si
trovano “a loro agio” fra i sepolcri.
L’uomo era forte ed ingovernabile. Leggi e misure di polizia sono
provvidenziali perché la società abbia un minimo di ordine e il male non
divampi e si diffonda come un incendio, ma qui ogni misura umana di
contenimento è impotente.
All’arrivo di Gesù, gli spiriti del male
riconoscono con chi hanno ora a che fare: qualcuno più forte di loro! Se
normalmente si sarebbero avventati sul malcapitato, ora sono essi ad
esserne terrorizzati.
Essi fanno presto a dichiarare la loro
“incompatibilità” con Gesù. “Ma che vuoi? Che ci stai a fare qui? Questo
è il nostro territorio, il nostro dominio, tu tornatene …in
chiesa! Gesù, sei fuori posto qui! Lasciaci in pace!”. Gesù,
però, non è mai “fuori posto” dovunque! Il regno di Dio deve estendersi
in ogni luogo! Non c’è posto dove Egli possa essere considerato
“estraneo”.
Chiedendo “il nome” dello spirito immondo Gesù
diagnostica la natura del problema per poterne applicare “la
medicina” adatta.
Un’intera legione di avversari di Dio insiste a
tormentare anche una sola creatura di Dio per distruggerla! Che “osso
duro” dovrà essere stata! Satana non risparmia le sue forze se solo si
può boicottare e vanificare i propositi di Dio. Si tratta, però, di
un’illusione: di fronte a Gesù si piegano pure intere legioni! Al
comando di Gesù esse devono abbandonare il campo.
Chiedono ed ottengono di poter trasferirsi
altrove, in un branco di porci: non smentiscono, così, la loro natura.
Volgarmente: non fanno altro che “porcate”, sono tutta “merda”. La cosa
è palese ora a tutti: non possono più andare sotto mentite spoglie! Il
“trasloco”, però, non giova loro. Devono essere neutralizzati per
sempre, non hanno titolo a vivere e ad agire come vorrebbero, non vi
sono alternative possibili. Sono cacciati “giù all’inferno” e lì
rimarranno incatenati!
Identifichiamo il problema, applichiamo la cura
adatta, godiamoci la guarigione, facciamo conoscere a tutti la medicina:
la potenza del Signore Gesù Cristo!
P.C.
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