Marco 1,1–8

Finalmente una buona notizia!

La fede cristiana non è fatta di astrazioni e di favole, ma della concretezza di vita vissuta, esperienze, storia documentabile.

L’avvento del Messia, il Cristo, il Salvatore, era stato accuratamente preparato da Dio attraverso la storia d’Israele, il Suo popolo eletto, e, al momento più opportuno, ecco l’ultimo profeta, Giovanni, ne annuncia l’arrivo imminente. E’ gente vera e concreta quella che ode il suo messaggio ed appello. Viene da tutta la Giudea e da Gerusalemme, con il suo carico d’incredulità e di peccati, e si dispone ad accogliere l’Atteso.

Come segno del loro pentimento e del loro proposito ad iniziare una nuova vita col Cristo, si fa immergere pubblicamente, davanti a tutti, nel fiume Giordano, affermando il loro esplicito sì a Dio. Pubblicamente “si compromettono” manifestando così le loro non equivoche intenzioni a vivere secondo la volontà di Dio.

Giovanni non era un discutibile venditore di fumo. Non “si traveste” da profeta, ma lo è coerentemente.  La testimonianza della sua vita, la sua consacrazione ed ispirazione, era inequivocabile ed inattaccabile, riconosciuta anche da chi non aveva alcuna intenzione di accogliere il suo scomodo messaggio.

Giovanni non è neppure uno che voglia, così facendo, attirare l’attenzione su di sé e diventare, per questo …ricco e famoso. Annuncia la venuta di qualcuno più forte e più grande di lui, e quando Egli arriva, terminata la sua funzione, sarà pronto a tirarsi indietro, affinché nulla possa distrarre l’attenzione dal Cristo.

In modo simile al battesimo d’acqua da lui amministrato, il Cristo battezzerà “con lo Spirito Santo”, anche questa tutt’altro che un’astrazione. Nessun’inganno, nulla di “virtuale”: ricevere lo Spirito Santo vorrà dire manifestare tangibilmente il rinnovamento della propria vita, che Egli renderà possibile.

Questa è davvero buona notizia: non parole vuote e pie intenzioni, ma finalmente qualcosa di “tangibile”.

Il nostro cristianesimo, com’è? E’ solo “virtuale”? E’ fatto di illusioni e di parole vuote senza effettivo riscontro nella nostra pratica quotidiana? Siamo anche noi “buona notizia” per chi ci sta attorno, oppure di noi dicono: “E’ un venditore di fumo come tutti gli altri”?

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _