Luca 8:16-21

Consolidare la conoscenza

Al Signore Gesù sta molto a cuore come noi riceviamo la Parola di Dio ed il testo di oggi insiste su questo punto. Dice infatti: "Fate dunque attenzione a come ascoltate" (18). Egli riconosce come Suoi "quelli che odono la Parola di Dio e la mettono in pratica" (21b). Il "nome" che portiamo, alla prova dei fatti, in sé stesso non conta.

Chiariamo ora il paradosso del vers. 18. Gesù sembra dire ai Suoi discepoli: ": "Fate dunque attenzione a come ascoltate", cioè: fate attenzione a non udire in modo affrettato e negligente, dato che le verità e le dottrine che ora udite le dovrete predicare anche agli altri. "Chiunque ha" , cioè chi ha conoscenza delle dottrine dell’Evangelo, ed ha i doni e la capacità di comunicarle ad altri, (a lui) "sarà dato" maggiore conoscenza, ed usando i suoi doni essi saranno aumentati. "...ma a chi non ha" vera, solida e spirituale conoscenza delle cose di Dio, sebbene abbia avuto vantaggi considerevoli ed opportunità di apprenderla, come avevano in particolare gli apostoli, "sarà tolto anche quello che pensa di avere" , cioè quello che ad altri sembrava che lui avesse o pensava sé stesso di avere. La conoscenza che aveva della verità, o piuttosto quella che era un apparente conoscenza, gli verrà tolta. I suoi apparenti doni scompariranno, e inevitabilmente cadrà nell’ignoranza, nell’errore o nell’eresia. Non si tratta qui di conoscenza interiore frutto della grazia, ma di nozioni speculative sull’Evangelo e di doni esteriori. Questo non fornisce alcuna evidenza contro la dottrina che i veri credenti, per grazia di Dio, persevereranno fino alla fine. Essi non possono decadere dalla grazia perché l’opera di salvezza appartiene dal principio alla fine a Dio soltanto, e Lui non può fallire.

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _