Luca 23:26-43

            "presero un certo Simone di Cirene...

            e gli misero addosso la croce,

            perché la portasse dietro a Gesù" (v. 26).

Portare la Sua croce e seguire Gesù (v. Luca 14:17) deve procedere da un atteggiamento simile a quello che Gesù ha dimostrato andando fino al culmine della Sua opera d'amore. Sono forse io questo genere di discepolo, oppure io mi lascio imporre la croce come dovere od opera meritoria?

            Appello al ravvedimento

Figlie di Gerusalemme. Quelli che gridano più forte non rappresentano necessariamente la maggioranza. Le grandi grida che reclamavano la crocifissione avevano già fatto posto ai lamenti di una grande folla (v. 27). Rivolgendosi alle donne, Gesù cerca subito il loro ravvedimento, non la loro pietà. Le Sue parole, piene di compassione per Gerusalemme e per i suoi abitanti, invitano a volgere lo sguardo al di là del momento che stanno vivendo per vedere le inevitabili conseguenze dei peccati di tutta una nazione.

Il secondo malfattore. Nel mezzo delle grida di derisione e dei commenti sarcastici verso Gesù affinché salvi sé stesso, uno dei due ladroni in croce riconosce la situazione che egli stesso ha meritato. Il suo atto di umiltà gli vale il paradisi! Anche nelle condizioni più disperate, volgersi umilmente verso Dio e ravvedersi non è cosa così facile, visto il primo malfattore.

Il Re dei Giudei. Pilato, apponendo questa iscrizione al di sopra di Gesù, prende la sua rivincita contro i Giudei che lo avevano assillato. Nello stesso tempo, però, egli proclama inconsapevolmente la regalità di Cristo, tema questo molto caro a Luca.

Riflessione. "Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli" (Mt. 5:3).

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _