Luca 22:39-46

PREGHIERA E SOFFERENZA

Ecco una preghiera d'intercessione, la dolorosa preghiera di un innocente agnello condannato a morte, non a una morte qualsiasi, ma a morire immolato per togliere il peccato del mondo. E Gesù non è spaventato dalle sofferenze fisiche e morali che lo aspettano, bensì da queste tre ore fatali sulla croce in cui sarà abbandonato da Dio, caricandosi di tutta l'umana iniquità .

La sua preghiera è la richiesta di non cadere in tentazione, la tentazione di rifiutare di bere questo calice dell'ira Dio, di fare la sua volontà anziché quella del Padre, di scendere dalla croce per sconfiggere i suoi nemici e vendicarsi dei suoi carnefici, cioè, di ognuno di noi, peccatori bisognosi di questa salvezza acquistata a cosi gran prezzo, e di dare la vittoria a Satana.

Come potrebbe una tale preghiera essere serena e accademica, senza grandi grida, lacrime e sudore come grumi di sangue quando è in gioco l'onore di Dio e la redenzione umana? Se fossimo capaci oggi, quali suoi discepoli, di pregare con il medesimo spirito, con la stessa disposizione di cuore per un mondo che corre alla perdizione e per i nostri fratelli che soffrono, quante benedizioni scenderebbero dall'alto, quanti angeli sarebbero mandati a confortarci e darci forza, e quanta sottomissione alla divina volontà si vedrebbe nella nostra vita! E soprattutto, quante tentazioni sarebbero vinte da chi veglia nella preghiera. Pietro invece si addormentò, e la prima conseguenza fu di rinnegare Gesù. Chi sa quante delle nostre mancanze e delle nostre sconfitte sono dovute al nostro sonno spirituale e all'assenza di preghiera, perché la preghiera è un'afflizione del cuore, un passo che costa, e non vogliamo essere disturbati? Gesù ci esorta alla preghiera : siamo disposti, per amor suo, a vegliare e pregare?

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _