Giovanni 7:1-13 Ogni cosa a suo tempo! Ostilità nei riguardi di Gesù era già sorta soprattutto fra le autorità
giudaiche ("i Giudei", 1). Per il momento Gesù ne evita il confronto diretto
(il "suo tempo" non era ancora giunto, 8). Gesù così si premura di seguire i
tempi del programma d'azione che Dio, nella Sua sapienza, ha stabilito.
[Perseguo io la sapienza ed "i tempi" di Dio nella mia vita?]. Ora i fratelli di Gesù "Lo sfidano" e Lo esortano ad avere il coraggio
di rivelarsi pubblicamente in mezzo alla gran folla che giunge in Giudea
durante la Festa delle Capanne. Che vadano loro, però, perché è sempre tempo
per loro di onorare e ringraziare Dio per la cura che costantemente ha avuto
per il Suo popolo. [Il tempo per il culto lo si deve trovare!]. Di questo
essi non devono aver alcun timore. Gesù vi si recherà più tardi, "non
palesemente, ma come di nascosto" ( 10). La festa delle Capanne era la più
lunga delle feste dell'anno ebraico (sette giorni) e seguiva il Capodanno e
il Giorno dell'Espiazione (Yom Kippur). In essa gli israeliti celebravano la
generosità di Dio nel provvedere loro durante il cammino nel deserto, come
pure il completamento del raccolto annuale. Vi si attingeva cerimonialmente
acqua (per commemorare la provvigione d'acqua nel deserto, Nu. 20:2-13) e vi
era il rituale dell'accensione della lampada. La prima di queste cerimonie
fornisce il contesto e lo spunto per ciò che Gesù proclamerà nei v 37,38, la
seconda per la Sua affermazione in 8:12. La gente lo cerca, ritiene che Egli
debba esserci fra queste celebrazioni. I pareri su di Lui sono controversi.
L'esperienza diretta costringerà ciascuno a prendere posizione nei Suoi
riguardi. |