Gm 5.13-20
Il dono della preghiera
La preghiera è davvero un magnifico dono che il Signore
fa ai Suoi figli. Che gioia, che consolazione, davvero, trovare,
nella comunione personale e comunitaria con Dio, la propria pace,
il consiglio, la guida. Il mondo non si rende conto, non comprende,
quanto essa sia di conforto per il credente!
Non esiste, però, nessuna specifica "preghiera della
fede" che abbia in sé stessa "potere di guarigione"
o che sia particolarmente efficace. Qui si rileva solo come sia
importante la preghiera fiduciosa e fedele (un'attività "normale"
del cristiano), il suo costante dialogo, comunione, con Dio. La
potenza sta in Dio, non nella preghiera di per se stessa. La comunità
cristiana dovrebbe impegnarsi diligentemente a pregare intercedendo
per gli infermi, come pure per il ravvedimento dei peccatori. L'unzione
con olio qui non è un "sacramento", né una
pratica magica o miracolosa. Anticamente l'olio d'oliva era usato
come medicina (cfr. Mr. 6:13; Lu. 10:34). Esso può avere
un valore simbolico per significare la potenza di guarigione di
Dio.
Altrettanto preziosa è la preghiera cantata, il canto dei
Salmi (non "inni" come traducono in modo non abbastanza
accurato, alcune versioni bibliche). I Salmi, infatti, sono il migliore
innario (l'unico ispirato da Dio) che noi si possa avere: essi rispecchiano
ogni stato d'animo e sono quanto mai appropriati per guidare la
nostra preghiera. Per il canto dei Salmi in italiano, si veda, su
Internet: http://www.riforma.net/salmi
La lettera di Giacomo si chiude rilevando quanto sia importante
che il cristiano agisca attivamente in prima persona per "riportare
indietro un peccatore dall'errore". Per questo è importante,
però, avere molta saggezza e tatto: la cosa non dev'essere
mai affrettata, superficiale, pretenziosa, ma paziente, umile e
perseverante.
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