Ebrei 9:23-28 Ciò
che più vale Nuovi paralleli. L’autore del nostro testo continua oggi a fare paralleli fra quanto avveniva un tempo nel tabernacolo terreno e quanto è avvenuto con Cristo in quello celeste.
Perché il sacrificio di Cristo non deve essere ripetuto? Visto che i peccati dovevano essere espiati sin dall’inizio del mondo e visto che i peccati non possono essere espiati se non dal sacrificio di Cristo, Egli avrebbe dovuto morire ripetutamente dall’inizio del mondo. Un uomo però può morire solo una volta: quindi il sacrificio di Cristo compiuto una volta nei giorni a venire non avrebbe potuto essere ripetuto. Visto che è così, certamente il potere di esso si estende sia ai peccati commessi prima della Sua venuta, che quelli commessi dopo. Una rilevante applicazione. La condizione dell’uomo è quella di morire una volta e presentarsi subito dopo al giudizio di Dio. Quando verrà per te quel giorno come verrai giudicato? Cristo ti si presenterà in quali vesti? Nelle vesti di Giudice, oppure di Salvatore? Ti troverai allora nella condizione di coloro che "aspettano Cristo per la loro salvezza" avendo, durante la loro vita terrena, accolto Cristo nella loro vita come Signore e Salvatore, il sangue di Cristo avendoti purificato da ogni peccato, oppure nella disperata condizione di dover pagare tu stesso il debito dei tuoi peccati? Allora non potrai far valere davanti a Lui alcuna opera meritoria: sarà del tutto insufficiente né potrai chiederGli "in extremis" la Sua clemenza. L’opportunità te l’aveva data durante la tua vita. |