Ebrei 9:11-22

Quanto più...

L’eccellenza e la superiorità dell’opera di Cristo, di carattere "spirituale" rispetto ai riti ed alle cerimonie "carnali" è un dato di fatto. Essa però non rendeva invalide dette cerimonie, le quali, adempiute con sincerità d’animo, pure avevano il loro valore relativo. Il problema era semmai esagerarne l’importanza. Le antiche cerimonie del tempio avevano comunque uno scopo ed un valore, se comprese e praticate rettamente. Esse procuravano "la purezza della carne" (13b) e prefiguravano appunto l’opera di Cristo. Anche oggi i "super-spirituali" rifuggono con orrore dalle liturgie cristiane ritenute "carnali" rispetto al culto spirituale del credente. Sbagliano, perché "l’occhio vuole pure la sua parte" ed hanno la loro funzione, se praticate con sincerità. Lo sbaglio è solo dare ad esse eccessiva importanza, un’importanza tale da mettere in ombra la "sostanza" dell’opera di Cristo o quando esse sostituiscono un autentico rapporto personale con Dio. Le "liturgie" sono buone se riflettono un’autentica vita spirituale. Se "la pratica della pietà" può essere molto benefica per "la carne", quanto più lo è l’opera del "sommo sacerdote celeste" Cristo. Le cerimonie del culto terreno hanno un valore relativo, l’opera del Sacerdote celeste ha un valore assoluto.

C’è dunque un parallelo fra Cristo, "sommo sacerdote dei beni futuri" e il sommo sacerdote dell’antico tabernacolo terreno. Il primo tabernacolo era transitorio, il secondo tabernacolo è il corpo stesso di Gesù Cristo, incorruttibile, in cui è entrato il Figlio di Dio. Il sommo sacerdote levita, entrando nel luogo santissimo del tabernacolo, offriva sangue corruttibile per un anno soltanto, ma Cristo, entrando nel Suo santo corpo, e con esso entrando in cielo, ha offerto il Suo prezioso sangue per una redenzione eterna. Cristo è infatti sia Sommo Sacerdote, Tabernacolo, Sacrificio ed Offerta, veracemente e per sempre. Se l’aspersione esteriore di sangue e cenere di animali era vero ed efficace segno di purificazione, non sarà ancora più efficace la realtà ultima di Cristo di cui quelle cose erano prefigurazione?

L’opera di Cristo perciò compie ciò che l’opera dell’antico sacerdote prefigurava ed è questa che "retroattivamente" sala "i padri" che praticavano quelle cerimonie. Le antiche cerimonie hanno valore solo in quanto il sangue di Cristo le santifica. E’ Cristo Colui che "santifica" le nostre cerimonie e liturgie perché Lui solo è il nostro punto di riferimento ultimo?

 

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