Ebrei 10:1-10

L’unico criterio per cui saremo giudicati

Qui l’autore previene una possibile obiezione del lettore: "Perché venivano allora compiuti quei sacrifici, se essi non hanno efficacia?". L’apostolo risponde prima al riguardo del sacrificio annuale, il più solenne fra tutti, in cui, egli dice, ogni anno venivano rammentati tutti i peccati compiuti in passato. Quel sacrificio, quindi, non aveva forza alcuna per santificare: perché avrebbero dovuto, una volta purificati quei peccati, essere ripetuti sacrifici per quegli stessi peccati, e perché nuovi peccati si perpetuavano ogni anno, se quei sacrifici avessero abolito il peccato?

Visto che i sacrifici prescritti dalla legge non potevano espiare il peccato, Cristo, parlando di Sé stesso come il Sommo Sacerdote manifestato in carne, testimonia chiaramente che Dio al fine di riabilitare davanti a Sé stesso l’essere umano, non si appoggia sul presunto merito dei sacrifici compiuti in questo mondo, ma sull’ubbidienza meritoria e vicaria di Suo Figlio, nostro Sommo Sacerdote, nella cui ubbidienza Egli offerse Sé stesso una volta per sempre al Padre in nostro favore.

Il concetto di sacrificio e di espiazione al fine di riabilitarci di fronte a Dio, è un concetto che, seppure presente in molte culture nel mondo, è indubbiamente estraneo all’uomo moderno. Questi, se pure credente, crede nell’intrinseca "bontà" di Dio che alla fine accoglierebbe chiunque "chiudendo un occhio" sul peccato con grande "tolleranza" e disponibilità. Se noi prendiamo sul serio la Bibbia come dovremmo, è evidente che il "dio" moderno non è quello della Bibbia. Il Dio della Bibbia prende molto sul serio il peccato come trasgressione della Sua santa ed oggettiva legge morale e molto seriamente il concetto di giustizia retributiva. Ugualmente estraneo alla mentalità moderna è pure il concetto di espiazione sostitutiva (Cristo paga Lui per noi e la Sua giustizia ci viene accreditata). Noi però non saremo salvati sulla base delle concezioni "moderne", ma su quanto autorevolmente, una volta per tutte, Egli ha stabilito nella Bibbia. I nostri criteri non valgono, valgono quelli che il Signore ha stabilito. I nostri cosiddetti "progressi" in campo filosofico e religioso Gli sono del tutto indifferenti... Gesù Cristo è lo stesso: ieri, oggi, ed in eterno. Ciò che Egli ha compiuto e l’interpretazione da darsi alla Sua opera ci è autorevolmente rivelata (che ci piaccia o no) e sarà quello ad essere l’unico criterio con il quale verrà giudicato come avremo vissuto.

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _