1 Corinzi 9:19-27

Determinazione e spirito di adattamento

L’apostolo, in questo brano, si paragona ad un atleta che, pur di raggiungere l’obiettivo prefissato, si sacrifica, determina di condizionare tutta la sua vita in vista di conseguirlo, autocontrolla il proprio corpo piegandolo, forzandolo fino a fargli ottenere le "performance" necessarie. Non vive "in modo incerto" e casuale, non "gira a vuoto", ma impegna tutta l’energia del "motore" per arrivare al traguardo ed arrivarci primo! La nostra generazione è pronta a farlo per lo sport, per il profitto economico, per le vacanze (c’è chi attraversa deserti e giungle tropicali per una vacanza "un po’ diversa" e "più eccitante"). E’ più raro che si dia tanto da fare "per il Signore". Per il calcio accetta di essere un "fan sfegatato", per "la religione" ha paura di apparire fanatico e settario! Strana epoca la nostra, dove si dice che "non è più tempo per martiri ed eroi" ma dove si rovinano vite, famiglie, salute per follie d’ogni genere! Non confondiamo le cose: è vero che siamo salvati per grazia mediante la fede nell’opera di Cristo, ma questo non vuol dire che "poi" si debba stare con le mani in mano senza dedicarci anima e corpo al Signore! C’è una differenza qui: io sudo e fatico non per conquistarmi la salvezza, ma affinché Dio sia glorificato e per mostrargli la mia riconoscenza per ciò che Egli ha fatto per me (finendo inchiodato su una croce)!

Per Paolo, inoltre, è così importante guadagnare anime per Cristo, che è pronto (momentaneamente) ad adattarsi ad ogni mentalità, cultura, esigenza, ad accettare certe limitazioni pur di "far passare l’Evangelo". Attenzione, però, adattarsi non vuol dire compromettere la sostanza dell’Evangelo per renderlo più gradito alla gente! L’Evangelo non può essere alienato ed alterato per nulla al mondo (anche se alcuni lo fanno, giungendo a stravolgerlo per – così dicono – renderlo più accettabile "ai nostri contemporanei"). Adattarsi alla cultura ed alle mentalità, non vuole dire stravolgere l’Evangelo come un naso di cera. Significa adattarsi alle persone ed alle situazioni per condurre ognuno allo stesso obiettivo: la dovuta sottomissione alla signoria di Cristo. La Bibbia dice che "Cristo è (e rimane) lo stesso, ieri, oggi e in eterno". Spesso invece oggi Cristo è una maschera di gomma che assume l’aspetto che a ciascuno piace ed è più comodo. Si tratta però ancora del Cristo verace che le Scritture ci annunciano o qualcos’altro?

 

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