1 Corinzi 9:1-18

Siamo alle solite!

…siamo alle solite! Non toccate mai la "questione soldi" se no sono guai! "Già fatichiamo a dover pagare le tasse verso lo Stato, e ora anche la chiesa ‘pretende’ la sua parte!". Tutto il mondo è paese: per qualcuno gli apostoli del Signore, Paolo e Barnaba "non lavoravano" e "pretendevano di vivere alle spalle dei credenti"! Possibile che quelle persone non avessero capito quanto di fatto gli apostoli faticassero (pure in un campo diverso dal loro), possibile non avessero capito quanto fosse importante l’opera dell’evangelizzazione e della missione che, come ogni altra cosa, "costa soldi"? Si rendevano conto che vale la pena investire e sacrificarsi (anche "di tasca propria") per la causa ed i valori eterni del Regno di Dio? Come potevano quei credenti cadere nella trappola degli avversari della fede che ritenevano (come ritengono ancora oggi) che i soldi dati "per la Chiesa" fossero soldi sprecati, dati solo "a parassiti della società"? Come se loro i soldi non li sprecassero davvero ed egoisticamente per ben altre cose! L’apostolo si difende e dice: "Il frutto delle mie reali fatiche non è sotto i vostri occhi? Non avrei forse io il diritto di mangiare e di bere, di mantenere una famiglia? Credete che io viva nel lusso? Io mi sacrifico per la causa del Signore. Potrei fare ben altre attività più lucrative di queste se volessi. Oppure dovrei sostenere solo io l’opera del Signore? L’operaio del Signore ha diritto di ricevere quel compenso che gli permetta di vivere decentemente lui e la sua famiglia". L’apostolo, però, aggiunge: "Se pagarmi è per voi un tale peso, guardate, io sono pronto a rinunciare anche alla paga che pure mi sarebbe dovuta, per la causa del Signore. Farò altri sacrifici, ma certo per questo la missione non deve cessare. Se sostenermi finanziariamente vi è di scandalo, allora non datemi nulla. L’importante è che l’annuncio dell’Evangelo prosegua.

E’ vero, ci sono stati anche degli abusi da parte di alcuni ministri di Dio, ma è un’eccezione. La regola è l’opposto: quanti ministri di Dio che, secondo le statistiche, per la paga che ricevono dalla loro chiesa, vivono al di sotto della soglia della povertà e che mancano del necessario per provvedere persino a spese mediche di base e per garantire una vita decente ai loro figli? …e magari i loro membri di chiesa possono definirsi più che benestanti?

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _