Qual è lo scopo dell’unzione con olio di cui parla Giacomo 5?

Una delle più frequenti cause di confusione in chi pone alla Bibbia domande di fede e di prassi, è che su certe questioni essa non dice molto. Una fra queste è il significato dell’unzione degli infermi, di cui si parla in Giacomo 5:14. La questione è spesso sollevata da chi proviene da ambienti pentecostali e carismatici, ma essa non solo è prassi secolare del cattolicesimo e dell’ortodossia orientale, ma da queste chiese è pure considerato un sacramento, cioè un rito che conferirebbe la stessa grazia.

Ecco che cosa dice il testo di Giacomo nel suo contesto immediato.

"C'è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi. C'è qualcuno d'animo lieto? Canti degli inni. C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia" (Gm. 5:13-16).

1.

Vi sono nella Bibbia diversi testi che fanno riferimento ad applicare olio su una persona. Ad esempio, vi era l’unzione cerimoniale: olio era stato versato sul capo di Aaronne in Esodo 29:7: “Poi prenderai l'olio dell'unzione, glielo spanderai sul capo e l'ungerai”. Gesù presupponeva che Pietro avesse versato olio sul Suo capo quand’Egli era entrato in casa sua: “Tu non mi hai versato l'olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi” (Lu. 7:46). Si trattava, evidentemente, di un’usanza tipica di quella cultura: l’olio faceva brillare il volto e questo era socialmente gradevole: “…il vino che rallegra il cuore dell'uomo, l'olio che gli fa risplendere il volto e il pane che sostenta il cuore dei mortali” (Sl. 104:15). La Bibbia usa quest’espressione per indicare la gioia: “…perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto d'olio di letizia; ti ha preferito ai tuoi compagni” (Sl. 45:7).

2.

Nel caso, però, di Giacomo 5, l’olio sembra avere attinenza con la guarigione. Ecco così come se vogliamo apprendere il significato di questa unzione, dobbiamo esaminare in che modo la Bibbia connetta l’OLIO con la GUARIGIONE.

E’ ormai più di un secolo che il movimento carismatico pratica il rito dell’unzione come premessa di presunte guarigioni. Il predicatore dal pulpito chiama tutti coloro che vorrebbero essere guariti da una qualche malattia, si forma così una colonna di persone che avanza verso il pulpito, poi uno ad uno unge il loro capo con olio, pronuncia una serie di parole incomprensibili, poi dà una manata sulla loro fronte dichiarandole guarite, ed esse cadono all’indietro pronte ad essere sostenute da alcuni assistenti, incaricati allo scopo. Indubbiamente tutta la faccenda possiede un suo fascino tutto teatrale che attrae molti che tendono alla creduloneria. Autentiche guarigioni, però, nonostante tutta la propaganda che si fa al riguardo, sono rarissime e decisamente temporanee, dovute più che altro all’autosuggestione. Alcuni cristiani poco istruiti pensano che si tratti di una cosa davvero “spirituale” per un predicatore, conservare un ampolla d’olio sotto il loro pulpito.

3.

Tutto questo potrà anche essere “affascinante”, e “fare del bene” a chi ne è psicologicamente propenso. Si tratta, però, di cose prive di senso. Il testo di Giacomo non dice affatto che si debba formare una fila di persone che poi raggiungeranno il pulpito per essere guarite, tramite un’unzione, da un “uomo di Dio” Dice che il malato deve mandare a chiamare i responsabili della sua comunità cristiana ed essi lo andranno a visitare, ungendolo si, con olio, ma, soprattutto, pregando per lui. E’ la preghiera, semmai, a diventare efficace, e non tanto l’olio!

Vi sono solo due altri luoghi nella Scrittura dove si associa l’olio alla guarigione. Uno è Marco 6:13 “scacciavano molti demòni, ungevano d'olio molti infermi e li guarivano”. Erano i dodici apostoli che ungevano malati con olio.

4.

Che scopo v’era per questo? Confrontando Scrittura a Scrittura, l’unico altro posto che ne parla è il racconto di Luca 10 a proposito del Buon Samaritano: “…avvicinatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui”.

Questi aveva versato su delle FERITE olio e vino: di fatto questi erano usati come MEDICINA, in mancanza di meglio. Non si trova alcuno, nelle Scrittura che si porti dietro una fiaschetta d’olio, tocchi la fronte di un malato e poi lo dichiari guarito. Allora olio e vino erano i rimedi universali più disponibili e conosciuti per le ferite, piaghe, e malattie.

5.

Certo, è cosa pericolosa ricorrere ai medici ed alle medicine SENZA cercare prima il Signore, secondo 2 Cronache 16:12 “Il trentanovesimo anno del suo regno, Asa ebbe una malattia ai piedi; la sua malattia fu gravissima; e, tuttavia, nella sua malattia non ricorse al SIGNORE, ma ai medici”. La Bibbia, però, riconosce ai medici ed alle medicine la loro importante funzione: “Gesù, avendoli uditi, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati…” (Mt. 9:12); “Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa” (Pr. 17:22).

Quando una persona è malata, dovrebbe onorare il Signore facendo uso delle medicine che il Signore rende disponibili per quel luogo e quel tempo (l’arte medica, infatti, è un dono, una provvidenza del Signore), facendolo, però, in spirito di preghiera (sottomissione al Signore), con fede, e confessando i propri peccati.

La malattia è un fenomeno complesso dovuto alla degenerazione umana. Ha cause fisiche, mentali e spirituali, e tutte interconnesse. La guarigione può avvenire operando sulla materia con i dovuti rimedi chimici, sulla mente, con le necessarie tecniche psicologiche, e sullo spirito, portando una persona a confessare le proprie inadempienze verso Dio e a conformare la propria vita alla Sua Parola. Gli anziani della comunità, rappresentando il Signore, possono operare sul credente un’azione salutare di consulenza psicologica e spirituale, pregare, e certamente, in mancanza di un medico qualificato, portargli quel rimedio farmacologico che può essere adatto. Allora poteva essere olio, oggi, abbiamo a disposizione, per grazia di Dio, altri tipi di medicina.

 

Tempo di Riforma - a cura del past. Paolo Castellina - Scrivici cliccando qui