Perché oggi non si vive più altrettanto
a lungo che nei primordi della razza umana (cfr. Ge. 5:5; Sl. 90:10). Forse che
il tempo veniva calcolato in modo diverso?
Al tempo in cui furono creati Adamo ed Eva,
essi si trovavano nell’ambiente ideale per la preservazione della vita umana. Il
giardino dell’Eden era del tutto adatto a mantenere la loro salute ed il loro
vigore senza che nulla la pregiudicasse. Anche quando furono espulsi dall’Eden,
sembrerebbe che le condizioni per la longevità fossero ancora molto più
favorevoli di quanto lo fossero più tardi dopo il Diluvio, e vi può essere ben
stata una virtuale assenza di malattie. Quando queste condizioni gradualmente
cambiarono in peggio, particolarmente dopo il terribile giudizio del Diluvio, le
aspettative di vita divennero considerevolmente più brevi. Già al tempo di Mosè
era considerata normale una vita di 70 anni in media, e coloro che vivevano fino
ad 80 ed oltre erano generalmente afflitti da problemi fisici di varia natura
(vedi il Salmo 90:10, datato al tempo di Mosè, ca. 1400 a. C.). Gli effetti
della maledizione del peccato certo si erano fatti particolarmente pesanti sul
benessere e forze della razza umana, ma solo in modo graduale.
Per quanto riguarda chi suggerisce che il
tempo potesse essere stato contato in modo diverso durante la lunga storia
dell’umanità, questo avrebbe potuto essere solo se la terra avesse girato più
rapidamente attorno al sole. Secondo Genesi 1:14 questa rivoluzione, come pure
la rotazione quotidiana della terra, era già abbastanza normale sin dall’inizio.
E’ poco probabile (per non dire impossibile) che questi movimenti planetari
siano stati molto alterati dal tempo della creazione dell’uomo.
(Da “Enciclopedia of Bible Difficulties”, a
cura di Gleason L. Archer, Grand Rapids: Zondervan, 1982). |