Potrebbe Dio
cancellare il mio nome
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Per risponderti, prendo il versetto: “Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli” (Ap. 3:5), nel suo contesto. Il testo biblico indicato si trova nel messaggio inviato dal Signore alla chiesa di Sardi (3:1-6). Si tratta di una chiesa composta prevalentemente di cristiani solo di nome, “che ha fama di vivere”, ma che, invece, “è morta”. Affermano di essere cristiani, ma non sono stati veramente rigenerati, non hanno mai personalmente fatto l'esperienza del ravvedimento. Portano avanti la loro tradizione e si accontentano di formalità. Una chiesa così non può durare. I falsi credenti verranno ben presto smascherati. La religiosità di questi credenti solo di nome sta per morire anch'essa del tutto. Fra poco non vi sarà più nulla, perché non sono come il Signore vuole, le loro opere non sono „perfette“, compiute. Che deve fare il pastore [„l'angelo“] di questa comunità? Deve continuare a predicare fedelmente la Parola cercando di „salvare il salvabile“ accompagnando i cristiani nominali e formali all'autentico ravvedimento, altrimenti per loro, come chiesa, non vi sarà speranza. Il Signore verrà a giudicare questa chiesa e, quando meno se lo aspetteranno, metterà fine alla loro comunità, formale ed ipocrita.
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In questa comunità, però, per grazia di Dio, vi sono pure degli autentici credenti. Sono quelli che „non hanno contaminato le loro vesti“, che si conservano fedeli. Saranno loro, per grazia di Dio, a sopravvivere alla distruzione della loro comunità ed a „vincere“. Erano stati molto probabilmente messi in ridicolo ed avversati dagli altri perché, così dicevano, erano „fanatici“ (rispetto al disimpegno dei più). Saranno loro, però, proprio quelli che erano così disprezzati, a „vincere“, i soli a portare avanti la testimonianza cristiana, a tenere accesa la fiaccola dell'Evangelo. Essi vinceranno perché sono gli eletti, i credenti autentici, „il cui nome è scritto nel libro della vita“. Non cadranno con gli altri nel nulla, perché niente e nessuno potrà far sì che il loro nome sia „cancellato“ da quel „libro“. Predestinati, chiamati, giustificati, preservati e (un giorno) glorificati (Ro. 8:30), la loro elezione, fede ed impegno, verrà preservata, perché quello che il Signore inizia giungerà a sicuro compimento, perché è opera Sua. Niente e nessuno potrà pregiudicare l'opera del Signore in loro. „Vinceranno“ perché essi sono i veri credenti. „Cammineranno con il Cristo in vesti bianche“ perché il Signore, il Suo sangue, le ha purificate. La frase „Io non cancellerò il suo nome dal libro della vita“(v. 5), non è condizionale al „vincere“, ma essi „vinceranno“ proprio perché il loro nome non sarà mai cancellato dal libro della vita. Affermare „io non cancellerò“ non significa presupporre la possibilità della cancellazione, ma la certezza che quel nome non sarà mai e poi mai cancellato. Coloro che „vincono“ sono solo gli eletti. Chi „non vince“ è perché non era eletto... Se non fosse così bisognerebbe intendere che Iddio prima scrive il nome di tutti nel libro della vita per poi cancellare i nomi delle persone che „non se lo meritano“. Questo contraddirebbe tutta la dottrina biblica della grazia [favore e salvezza immeritata]. La Scrittura afferma: „Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità“ (1 Ti. 1:9). La grazia, inoltre, non riguarda solo l'inizio dell'esperienza cristiana, ma anche la perseveranza. Anche la perseveranza è una grazia. A coloro che, dopo essere stati salvati, ritenevano di potersi „conservare in stato di grazia“ con le proprie opere, l'Apostolo dice: „Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?“ (Ga. 3:3). |
Il ravvedimento, la fede e la perseveranza, non sono opere nostre, ma dipendono dall'opera di Dio. Dio rimane fedele anche quando il credente, per la sua debolezza, cade. „E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù“ (Filippesi 1:6). Il „cancellare“ è un'espressione ipotetica, di qualcosa che Dio non farà mai. Il credente autentico, nato di nuovo, può dire che niente e nessuno „potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore“ (Ro. 8:39). Questa espressione non è tesa a „mettere in ansia“ il credente che teme che per qualche motivo il suo nome possa essere cancellato dal libro della vita, ma serve a dargli certezza, a rassicurarlo. Anche se una chiesa formalista muore, il vero credente non dovrà temere. Potranno sparire i registri di una chiesa formalista, il credente potrà anche vedersi cancellare dalla lista dei membri di una chiesa, ma potrà essere sicuro che il suo nome non sarà mai cancellato dal libro di Dio. Il Signore ha voluto che là vi fosse il nome di quel credente, l'ha chiamato e giustificato, e farà in modo che egli continui degnamente a comparirvi. Un giorno, perché così il Signore ha voluto, egli camminerà con vesti bianche in cielo accanto al Salvatore Gesù Cristo. Il fatto che abbia la veste pulita è solo merito di Cristo. Il fatto che abbia perseverato e „vinto“ è solo merito dello Spirito Santo. Che questa elezione sia di particolari persone chiamate per nome, è così sicura e certa, ecco perché i nomi di coloro che sono scritti in quel libro non saranno mai cancellati. Essi rimarranno sempre nel numero degli eletti di Dio, e non potranno mai essere riprovati o mai perire. Questo è a motivo dell'mmutabilità della natura dell'amore di Dio, della fermezza dei Suoi propositi, dell'onnipotenza del Suo braccio, della morte e l'intercessione efficace di Cristo per loro, della loro unione con Lui. Non potranno essere sedotti da falsi maestri o dall'anticristo tanto da perire: „perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti“ (Mr. 13:22). Il fatto che siano segnati indelebilmente nel libro della vita non dipende da ciò che accade in questa vita, ma dalla potenza di Dio. L'apostolo Pietro può dire ai (veri) credeni: “...dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi” (1 Pi. 1:5). |
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