Salmo 34

Le benedizioni della fedeltà al Signore

Questo Salmo lega assieme una testimonianza personale ai benefici che derivano dal vivere nel timore del Signore (menzionato quindici volte), all'istruzione formale su che cosa significhi vivere in questo modo. La testimonianza è del tutto personale, sebbene non sia esclusivamente individuale. Vivere nel timore del Signore è un'esperienza radiante, benedetta e soddisfacente, un'esperienza che pure molti hanno conosciuto ed invitato a condividere.

L'insegnamento qui impartito ricalca lo stile dei libri  sapienziali: "Venite, figlioli, ascoltatemi; io v'insegnerò il timor del SIGNORE" (11).

Tratta dell'importanza di un parlare assennato ed attento, di un buon comportamento, di propositi pacifici.

Rammenta che il Signore ci guarda, si oppone ai malfattori, e che soccorre tutti coloro che sono nel bisogno e sono oppressi. Anche il giusto, infatti, potrà, nella sua vita, dover affrontare molte difficoltà, ma il Signore metterà ad esse sempre un limite e lo libererà. Alla fine si rivelerà sempre che chi intende vivere secondo la volontà rivelata del Signore avrà avuto ragione di fronte ad un mondo che lo contraddiceva e lo avversava.

Ecco così che il Salmista prima loda Dio per l'esperienza che lui ed altri hanno avuto della Sua bontà (1-6). Poi egli incoraggia tutti i fedeli a confidare sempre in Dio (7-10). Poi dà a noi tutti buoni consigli nell'essere consapevoli dei nostri doveri davanti a Dio ed al prossimo (11-14). Infine, per rafforzare questi buoni consigli, egli pone davanti a noi il bene ed il male, la benedizione e la maledizione. Quale sceglieremo?

 

Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _