Salmo 121

Io so in chi ho creduto

Questo Salmo è un classico nella “hit parade” dei Salmi più popolari fra i credenti e, di solito, viene al secondo posto dopo il Salmo 23… Esso è però “fumo negli occhi” all’umanesimo che propugna  “l’indipendenza” umana da Dio.

Il Salmo mostra come lo scrittore stia lottando con gravi difficoltà ed opposizione, cerca così aiuto da ogni parte “a destra e sinistra”, come si fa in tali casi. Poi, però, alza lo sguardo a Dio ed alla Sua provvidenza ed incoraggia sé stesso con la certezza delle promesse che Dio ha rivolto al Suo popolo.

Possiamo immaginarlo mentre guarda dal basso la collina di Sion dove vi è il Tempio di Dio: è di là, dove Dio dimora, che – dice – mi verrà l’aiuto, e da nessun altro. Solo Dio può venirmi in soccorso, ed io spero in Lui. Egli è il Creatore del cielo e della terra. Le Sue risorse sono quindi illimitate.

Per molti, Dio è astratto e lontano, come il dio di certe teologie, un dio assente che … “magari” c’è, ma che dorme (o vuole dormire…): certo non si occuperà di me, debbo cavarmela da solo! Questo, però, è il dio dell’umanesimo che “deve” starsene buono, perché è l’uomo che deve sbrigarsela, con le sue forze e risorse, l’uomo “maturo” e “libero” che non deve aver bisogno della “stampella” di Dio. Stabiliamo la sovranità e la dignità dell’uomo – dice l’umanesimo (quello che Satana vorrebbe far prevale).

Che somma follia, però, questa mentalità. L’uomo davvero intelligente (la Bibbia direbbe “il giusto”) corre senza timore presso Dio, “alla Sua ombra” e là trova soccorso, perché – checché ne dica il mondo – è presso Dio che egli sa trovarvi forza, saggezza, dignità, protezione, guida. E’ solo folle presunzione quella dell’umanesimo che vorrebbe negare la creaturalità dell’uomo e la sua necessaria ed inevitabile dipendenza da Dio. La completezza umana si trova in comunione con Dio, ecco perché scopo primo ed ultimo dell’Evangelo è la riconciliazione della creatura umana con Dio. Chiediamoci: chi ha interesse che l’uomo stia lontano da Dio e, illudendosi, possa fare a meno di Lui? Rivolgiamoci allora a Dio in ogni circostanza e con piena fiducia, non ne rimarremo delusi. Non lasciamoci intimidire dalle pretese del mondo.


Salmo 121

Da dove mi verrà l’aiuto?

Ecco una persona in difficoltà. Dove potrà trovare aiuto? Si sente piccola, nella sua fragilità ed impotenza. Dall’alto della loro vera o presunta competenza (i “monti”), sono molti coloro che le offrono aiuto. A chi si rivolgerà? Le voci sono discordanti. Ne prova una, e poi l’altra e l’altra ancora... Il più delle volte non solo aiuti disinteressati, spesso offrono solo inganni ed illusioni. Come discernere chi solo profitta dell’ingenuità e del bisogno altrui? L’antico israelita sapeva che la cosa migliore per lui era recarsi presso il santuario di Gerusalemme, al tempio, là dove Dio aveva promesso al Suo popolo di rivelare la Sua presenza salvifica. Là si offrivano preghiere e sacrifici d’espiazione, là s’udiva la Sua Parola e le testimonianze degli interventi misericordiosi di Dio nei confronti dei Suoi. Sul monte Sion il popolo di Dio riconfermava la sua identità ed il legame che aveva con il Dio vero e vivente.

Oggi non serve più andare “ad implorare grazia” presso questo o quel santuario, perché Dio non è legato a luoghi particolari: intende, infatti, essere adorato in spirito e verità e tali sono i “veri adoratori” che Egli cerca (Gv. 4:23ss). Vano è altresì il soccorso dell’uomo, come colpevole idolatria è rivolgersi a veri o presunti guaritori e pratiche superstiziose che vantano ingannevolmente grande sapienza ed efficacia. Non cascateci.

Il saggio si rivolge all’Eterno Iddio, Colui che ha fatto cielo e terra, Colui che ha rivelato Sé stesso compiutamente, per la nostra salvezza, nella Persona ed opera del Signore e Salvatore Gesù Cristo. I suoi occhi si alzano, così, verso il Calvario, il monte su cui Egli è morto in croce e sul quale ha portato le nostre malattie ed il nostro peccato, per potercene liberare.

Non ci sono scorciatoie. E’ in Cristo che potremo trovare il “terreno solido” su cui poggiare i nostri piedi, Colui nelle cui mani troveremo eterna protezione e sicurezza, in ogni fase e circostanza della nostra vita.

“«Giovanni il battista ci ha mandati da te a chiederti: "Sei tu colui che deve venire o ne aspetteremo un altro?"». … «Andate a riferire a Giovanni quello che avete visto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, il vangelo è annunziato ai poveri. Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!»” (Lu. 8:20-23). Ricorrendo al Cristo ed affidandoci al Cristo soltanto potremo trovare “indicazioni utili” per sovvenire al nostro bisogno. Non sai come “avvicinarlo”? Lascia che un autentico Suo discepolo ti “accompagni” da Lui.


Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _