Isaia 10:1-19

La giustizia di Dio

La prima parte di questo testo (1-4) chiude la profezia i-niziata in 9:8 e deve essere considerata assieme a quella, perché dal versetto 5 in poi abbiamo una nuova profezia, questa volta contro l’Assiria, che continua fino a 12:6. Il tema, però, qui è simile: nessuno pensi che i propri peccati rimarranno impuniti (se non se ne ravvede e ne fa ammenda).

I. Abbiamo così, in primo luogo, coloro che promulgano decreti e sentenze ingiuste a danno di coloro che non hanno risorse per reagire e difendere i loro diritti. Ritengono di poterlo fare impunemente, ma anche per loro verrà la resa dei conti. Pervertire la giustizia per i propri interessi privati, è doppiamente colpevole se si tratta di giudici appartenenti al popolo di Dio, popolo che è chiamato ad essere vivente te-stimonianza della giustizia di Dio. Il Signore ha sempre avu-to particolare cura per i miseri, i poveri, gli orfani e le vedove. Quanta responsabilità abbiamo noi nella protezione e cura dei poveri nel nostro paese e all’estero? Spesso non vediamo o facciamo finta di non vedere (e giustifichiamo) le ingiustizie che commettiamo. Dio, però, ben le vede e “se le annota”.

II. L’Assiria era stata “utilizzata” da Dio come strumento della Sua indignazione per i peccati del Suo popolo. Per questo, però, non deve certo gonfiarsi d’orgoglio: le atrocità che ha commesso saranno sicuramente giudicate. Iddio, nell’adempimento dei Suoi piani, può anche avvalersi dell’opera dei malvagi. Ad esempio, nel Nuovo Testamento, Iddio si avvale della malvagità di coloro che complottano per eliminare il Cristo, e lo fa per portare a compimento la Sua opera di espiazione attraverso la morte in croce. «…egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste» (At. 2:23). Questo, però, non li giustifica certo. Iddio non giustifica il male e non lo condona.


Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _