Genesi 3:1-7 Efficaci strategie Un buon metodo per cogliere il messaggio
biblico è quello di liberarsi dalla deformazione mentale tutta moderna che ci
porta a farci sempre domande critiche senza fine sul "...ma com’è
possibile" per accettare il testo così com’è. L’atteggiamento critico, in
ogni caso irrispettoso del fatto che siamo di fronte alla Parola di Dio, ci
porterebbe fuori strada e ci impedirebbe di udire veramente il testo. Il serpente è creatura che, come ogni
altra, Dio ha dichiarato buona. Definirlo "astuto" non è un giudizio
critico di carattere morale. Semmai è un pregio funzionale a quella specie.
Legittimo però è il giudizio critico rivolto alla creatura angelica d’ordine
morale, Satana, che nel perseguire i suoi fini ostili a Dio ed all’uomo, assume
in quel caso le sembianze e le caratteristiche del serpente per ingannare Eva.
Lei non ne è spaventata perché sa di essere circondata di creature buone,
serpente compreso. Satana sa bene come travestirsi ed ingannare. Iddio permette
a Satana di rendere il serpente suo strumento e di parlare attraverso di esso.
La cosa per Eva è curiosa, ma è "abituata" a non sorprendersi di
nulla. L’inganno è anche verbale perché Satana equivoca appositamente le Parole
di Dio, mette in questione la veracità delle stesse Sue minacce (la
sottigliezza principale di Satana è quella di non farci prestare ascolto agli
avvertimenti di Dio); instilla il dubbio che Dio abbia qualche malvagio secondo
fine e che Egli, tenendo l’uomo in basso fra gli animali, nasconda
un’inconfessata gelosia per le sue potenzialità. Satana così solletica
l’orgoglio umano facendo apparire tutto questo "un’ingiustizia". Eva
"ci casca" (insieme ad Adamo che era li con lei e che pure non dice
nulla e che cede non tanto per farle piacere ma mosso dall’ambizione da lei
suscitata). La "chance" sembra attraente: un’occasione
irrinunciabile! Ben presto si accorgono però dell’inganno e se ne vergognano.
Perché non ricorrono a Dio per rimediarvi? |