Genesi 31:1-24

*Io sono il Dio di Betel, dove tu... mi facesti un voto.

            Ora alzati, lascia questo paese, e torna al tuo paese natio+ (v. 13).

Implicitamente, Dio rammenta a Giacobbe la Sua promessa di avere l'Eterno per solo suo Dio e di darGli la decima se fosse stato protetto durante il suo soggiorno. E noi, abbiamo fatto degli impegni verso Dio? Se noi abbiamo lasciato il terreno dei nostri impegni, il Signore ci invita oggi a ritornarvi. E' là che ci attende la Sua benedizione.

            In risposta all'ordine di Dio

Giacobbe ha lasciato Canaan con due promesse. Quella di Rebecca: *finché l'ira di tuo fratello sia distolta da te ed egli abbia dimenticato quello che tu hai fatto; allora io manderò a prenderti di là+, e quella di Dio *ti ricondurrò in questo paese+ (27:45; 28:15). Stanco di attendere, Giacobbe aveva fatto un tentativo presso di Labano per il suo ritorno, dopo 14 anni di soggiorno (30:25). Sei anni dopo, la sua determinazione a partire non è motivata dall'ostilità di Labano, ma è risposta ad un ordine preciso di Dio. Dio solo può mantenere la promessa (Rebecca è certamente morta prima che la collera di Esaù non si sia estinta). *Tutte le promesse di Dio hanno in Cristo il loro 'si'+ (1 Co. 1:20). Su quali promesse noi contiamo? Quelle degli uomini o quelle di Dio?

Non è a causa dei suoi artifici di pastore che il gregge di Giacobbe ingrandisce (i vv. 7-10 sembrano dire che Dio stesso aveva prodotto l'accrescimento). A causa però dell'ingiustizia di Labano: *Ho veduto tutto quello che Labano ti fa+ (v. 12). Come precedentemente: *L'Eterno, vedendo che Lea non era amata+ (29:31). Oggi sappiamo che il Dio che vede le ingiustizie può confortare le vittime, questa però non è una scusa per non prendere posizione contro l'ingiustizia.

 

Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento -