Genesi 27:41-28:9 Privilegi e responsabilità Giacobbe, non appena ottenuta la benedizione del padre Isacco, è costretto a fuggire dal suo paese. Giacobbe si reca così in Siria (Paddan-Aram). Era stato benedetto con abbondanza di frumento e vino, eppure se ne deve andare povero; era stato benedetto con il diritto di governare, eppure se ne va via per un duro servizio. Questo era avvenuto forse (1) perché fosse corretto, avendo frodato suo padre. La benedizione gli verrà confermata, eppure soffrirà a causa dei modi disonesti con i quali laveva ottenuta. Questo ci insegna pure che (2) coloro che ereditano le benedizioni devono attendersi persecuzione. Coloro che hanno pace in Cristo avranno tribolazione in questo mondo (Gv. 16:33). Isacco, così, fa partire Giacobbe da Labano, fratello di Rebecca, dove dovrà cercare moglie fra il suo parentado. Isacco riceve la benedizione, ma non senza precisi ordini (v. 1,2). Coloro che ricevono le benedizioni di Dio hanno nel contempo precise responsabilità da adempiere: grazia e responsabilità sono due facce della stessa medaglia. Se Giacobbe doveva essere erede della promessa doveva pure "Non prender moglie tra le donne di Canaan" . Coloro che professano fede in Dio e sono impegnati al Suo servizio non dovrebbero unire la loro sorte con coloro che tale impegno non condividono consapevolmente e che potrebbero per questo ostacolarli e deviare la loro attenzione dai loro precisi doveri. Esaù troppo tardi cerca di rimediare alla sua situazione sposando una della stessa loro razza, anzi, "aggiungendola" alle mogli (pagane) che già aveva. Compromessi e "toppe", però, non compensano palesi disubbidienze. |