Questo paragrafo inizia menzionando il
tributo che il re di Sodoma rende ad Abramo, che si era dimostrato nei loro confronti
potente uomo di guerra, ma, prima di descrivere il fatto, il nostro testo riporta il suo
incontro con il misterioso Melchisedek.
Letteralmente "Melchisedek" significa "re di
giustizia". Egli è "re di Salem" (forse un antico nome di
Gerusalemme, cfr. Sl. 76:2), come pure "sacerdote del Dio altissimo, padrone dei
cieli e della terra"! Chi sia questi, da dove venga e come mai adori l'Iddio
altissimo è un'enigma di non chiara soluzione. "Dio altissimo" traduce El
Elyon. El, il dio supremo del pantheon cananita ai tempi di Abramo, aveva
titoli simili. I patriarchi usano questi titoli per l'Eterno, il vero Dio, Creatore del
cielo e della terra. Abramo interpreta in questo modo la lode di Melchisedek, ripetendo lo
stesso titolo, ma aggiungendovi il divino nome del Patto, l'Eterno (YHWH) nel v. 22.
Sebbene cananita, Melchisedek era giunto a conoscere il vero Dio. Un sacerdote
pagano non avrebbe potuto significativamente "benedire" Abramo, né Abramo, che
stava consacrando la terra all'Eterno, avrebbe potuto dare "la decima" ad un
sacerdote del depravato dio pagano El. La pratica di pagare la decima ad un re o a
un dio era diffusa allora nel Vicino Oriente, e precede la legge mosaica. Il dono di
Abramo era un'offerta che rifletteva la considerazione di Abrahamo per Melchisedek come
sacerdote del vero Dio. In contrasto al suo rapporto con Melchisedek, dal quale aveva
accettato pane e vino, ed al quale aveva dato la decima, Abramo non vuole aver nulla a che
fare col malvagio re di Sodoma.
Diversi considerano Melchisedek come un'apparizione dello stesso Figlio
di Dio. Egli è un giusto re, portatore di una giusta causa e di pace. È difficile
infatti immaginare come di un semplice uomo si possa dire: "Senza padre, senza
madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, ma fatto simile al
Figlio di Dio: egli rimane sacerdote in eterno" (Eb. 7:3). In ogni caso prefigura
Cristo, il quale è nostro Profeta, Sacerdote, e Re.