Giudici 15

Cogliere le occasioni (per fare il bene)

Questi testi fanno parte dell’epopea nazionale di Israele che, attraverso di essi tramandava alle nuove generazioni le vicende della loro storia patria e della fedeltà e provvidenza di Dio verso di loro. L’etica in essi rappresentata, per la nostra sensibilità, ma soprattutto alla luce di Cristo, è piuttosto discutibile e non "da imitare". Ciò che qui più conta osservare è che i propositi di Dio vengono realizzati nonostante le situazioni più drammatiche. Compreso questo, ci è consentito spiritualizzarne il messaggio. In ogni caso attenzione quando di questi racconti ce ne scandalizziamo ipocritamente. Oggi non siamo tanto meglio...

Il matrimonio di Sansone con una donna filistea era considerato riprovevole perché rappresentava un’empia alleanza con gente pagana. I loro usi e costumi erano un abominio per l’Eterno e dovevano essere decisamente respinti ed evitata con essi ogni contaminazione. Inoltre, lungi dal fare alleanze con loro, Israele doveva combatterli e cacciarli dalla terra che Dio aveva promesso loro. Sansone però non aveva fatto compromessi: la sua filosofia era che il fine giustificasse i mezzi. Difatti: "Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall'Eterno, e che Sansone cercava un'occasione contro i Filistei. In quel tempo, i Filistei dominavano Israele" (Gd. 14:4). Così Sansone:

1. Dalla perfidia di sua moglie e di suo suocero, coglie l’occasione per bruciare i loro campi di grano (1-5).

2. Dalla barbara crudeltà dei Filistei verso sua moglie e suo suocero coglie l’occasione di farne una gran strage (6-8).

3. Dal tradimento dei suoi concittadini che lo consegnano legato ai Filistei, coglie l’occasione per ucciderne mille con una mascella d’asino (9-17).

4. Dalla distretta in cui si era trovato per mancanza d’acqua, Dio coglie l’occasione per manifestargli il Suo favore e provvidenza.

 

Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _