Ezechiele 20:1-26

Quando ci presentiamo a Dio?

1) Vera religione è camminare costantemente con Dio, non un avvicinarsi a Dio solo occasionale. La data precisa che qui viene indicata in cui gli anziani di Israele vengono a consultare l’Eterno, probabilmente contiene un implicito rimprovero verso coloro che, invece di cercare costantemente la volontà di Dio, si accontentavano di lasciare un anno fra due successive visite al profeta.

2) E’ necessario lasciarci alle spalle i nostri peccati prima di venire a consultare l’Eterno. La risposta severa data agli anziani di Israele era dovuta principalmente al fatto che essi erano giunti senza prima ravvedersi e dare evidenza di frutti degni di un ravvedimento.

3) La preghiera, o senza dubbio venire a Dio in qualsiasi maniera, non deve essere solo una questione di convenienza, ma deve essere considerata come questione di costante necessità spirituale. Questi anziani erano giunti quando ritenevano che questo avrebbe risposto ai loro propositi. Dimenticavano Dio quando tutto andava loro bene, Lo cercavano quando si sentivano privi di altre risorse. Non cercavano la costante comunione con Dio come il più grande bisogno spirituale della loro anima.

Questi anziani d’Israele erano i soli a fare così? La vita abituale di 9 persone su 10 nel nostro paese ci contraddirebbe se dicessimo che è così. Quante persone facilone vivono senza Chiesa, preghiera, Scrittura, vivono quietamente come animali senza alcuna altra preoccupazione se mettere qualcosa sotto i denti. Però questi, quando si trovano in difficoltà magari si ricordano di Dio. Mettili in un letto di ospedale , e non vi sarà nessuno più zelante di loro nelle preghiere. Questo potrebbe anche per loro essere l’inizio di una vita davvero cristiana, però questo non è un uso giusto della preghiera, al contrario un chiaro e non cristiano abuso.

 

Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _