1 Samuele 6:1-18

Sorpresi dall'immeritata grazia di Dio

Volenti o nolenti, anche i Filistei si devono così piegare alla sovranità irresistibile di Yahweh. Interpellano così i loro sacerdoti e i loro indovini su come ...rimandare l'arca al mittente, senza "offendere" in alcun modo il Dio che rappresenta, propiziandolo con doni. Rimane però loro il dubbio che tutto questo sia avvenuto per caso, ma "la sorte" conferma loro quel che sospettavano.

L'arca rimane però sette mesi nella terra dei Filistei: durante questo periodo essi la devono subire come una reale maledizione. Allo stesso modo Israele per sette mesi viene punito con l'assenza dell'arca, suggello della presenza di Dio.

L'arca ricompare alla vista degli Israeliti "mentre mietevano il grano nella valle". Erano impegnati nelle loro attività (ormai rassegnati per l'assenza di Dio nel loro mezzo?), ma la grazia di Dio, per la quale non avevano nulla operato, li sorprende ed essi non possono che esprimere la loro riconoscenza al Signore per l'immeritato perdono che loro concede. "se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso" (2 Ti. 2:13).

Quando si ha perduto ogni speranza, quando nulla si può fare per guadagnarsi la propria riabilitazione agli occhi di Dio, Iddio ci sorprende sempre con la Sua misericordia, e  sovranamente decide di ritornare nel nostro mezzo.

Significativa è la grossa pietra su cui viene posata l'arca, la quale "esiste ancora al giorno d'oggi" e che assume un significato simbolico: l'arca, simbolo della presenza di Dio, "poggia" su una pietra ("la roccia è Cristo"). Il luogo stesso dove si trova questa roccia, diventerà sede di una città sacerdotale (Gs. 21:16).
 

 

Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _