1 Samuele 5:1-12

Un trofeo "scottante"

Se gli Israeliti sono stati sconfitti, nessuno presuma che questo sia avvenuto per un difetto nelle capacità di Yahweh e perché Dagon (rappresentato come metà uomo e metà pesce) abbia così dimostrato la sua "palese" superiorità. La sconfitta degli Israeliti è stata decretata dalla sovranità di Dio per motivi, diciamo, pedagogici: ma Egli non permetterà certo che la Sua gloria (e ciò che la rappresenta) sia gettato nel fango e che il Suo Nome sia ridicolizzato. Per questo la statua di Dagon cade sistematicamente a terra (la cosa è anche umoristica) e poi si infrange di fronte all'arca dell'alleanza; per questo persistenti epidemie scoppiano in ogni luogo dove essa è portata. La vergogna di epidemiche emorroidi abbassa ben presto la vanagloria dei Filistei. Essi conosceranno a loro spese la sovranità di Dio sia sul bene che sul male.

Nel corso della storia del popolo di Dio, Egli si avvarrà spesso (per disciplinare il Suo popolo) dell'azione di potenze malvage come l'Assiria, allo stesso modo in cui, nel caso di Gesù, Egli "strumentalizza" il traditore Giuda, o permette per un certo tempo che Satana abbia la meglio. Tutto questo, però, non vuol dire che il male operato dai Filistei, dagli Assiri, da Giuda, oppure da Satana, sia giustificabile e che essi "non abbiano colpa". Il male è sempre considerato tale e chi lo commette ne pagherà tutte le conseguenze. La logica di tutto questo potrà anche sfuggire a qualcuno. Una cosa, però, è indiscutibile: la sovranità di Dio su ogni avvenimento, anche quando alla nostra mente ne può sfuggire il senso.

L'arca, così, sarà ben presto "rispedita al mittente" perché verrà riscontrata qualcosa che "porta male". I Filistei, però, continueranno imperterriti nelle loro superstizioni. Gli idoli umani dovranno sempre essere legati "perché non cadano". "Il fabbro incoraggia l'orafo; chi usa il martello per levigare incoraggia colui che batte l'incudine, e dice della saldatura: «È buona!» Egli fissa l'idolo con dei chiodi, perché non si smuova " (Is. 41:7); "Se lo caricano sulle spalle, lo trasportano, lo mettono sul suo piedistallo;esso sta in piedi e non si muove dal suo posto; benché uno gridi a lui, esso non risponde né lo salva dalla sua afflizione" (Is. 46:7). Quando apprenderà tutto questo l'arroganza umana?

 

Sezione biblica - Brevi commenti all'Antico Testamento - _