Chiesa pluralista o Chiesa confessante? 


Introduzione 

I. Come una chiesa diventa pluralista 

II. Il pluralismo: quale verità 

III. Come vive una chiesa pluralista 

IV. Che succede alle chiese pluraliste 

Conclusione 


Introduzione 

A quale tipo di chiesa voi appartenete? Si tratta veramente del genere di Chiesa di cui vorreste essere membri? Gli schemi seguenti vi permetteranno - come speriamo - di valutare la "performance" della vostra Chiesa in rapporto con l'insegnamento biblico. 
Per coloro che intendono essere discepoli di Gesù Cristo, queste domande ne nascondono un'altra: "Quale genere di Chiesa Gesù e gli apostoli intendevano nascesse? 
Nel protestantesimo contemporaneo le "grandi chiese" sono diventate, e si dicono, pluraliste. Esse ne sono fiere. Che cosa intendono però, per "pluralismo"? Pluralismo significa che la Dichiarazione di Fede della Chiesa, se essa fa riferimento più o meno esplicito all'insegnamento della Bibbia, non fa appello che ad un'adesione "allo spirito" delle sue proposizioni. Ciascuno, nella Chiesa, è libero di recepirla, come pure il testo delle Sacre Scritture, come lui ritiene meglio, alla sua maniera. 
In questo modo, al di là di un semplice "riferimento" alla Scrittura o a Cristo, non esiste, nelle chiese pluraliste, alcuna norma oggettiva comune fondata sull'insegnamento della Bibbia riconosciuta per quello che essa è e ciò che afferma di essere, cioè la Parola scritta di Dio. 
Questa assenza di norme, che autorizzerebbe, in teoria come in pratica, la predicazione e la testimonianza della Chiesa ad essere diversificata fino alla contraddizione, non viene considerato un ostacolo all'unità. Al contrario, l'unità visibile della Chiese viene assunta a dogma il quale, esso stesso viene imposto a tutti. 
Il pluralismo, come vedremo, è altro dalla pluralità, cioè quell'insieme di elementi complementari nell'espressione della fede, pluralità che pure si riscontra nella Bibbia, come pure tutt'attraverso la storia della Chiesa cristiana, nelle confessioni di fede comuni a tutte i cristiani come in quelle della Riforma... 
Le chiese, diventando pluraliste, anche in misura limitata, non possono in realtà dire di progredire. Contrariamente all'apparenza di apertura che esse cercano di comunicare, in realtà esse sono del tutto intolleranti verso chi non segue quest'andazzo, in modo particolare verso coloro che chiamano "evangelicali". Se non riescono a "convertirli" alla loro causa o a neutralizzarli, cominceranno ad escluderli, ad emarginarli, ed a spingerli lentamente fuori, meglio se se ne andranno volontariamente, altrimenti cercheranno con ogni mezzo di metterli a tacere e ad estrometterli. 
Ecco dunque qualche elemento di riflessione sulla natura delle Chiese pluraliste e confessanti, confrontate a ciò che della Chiesa dicono le Scritture. Le tavole qui presentate non si riferiscono ad alcuna Chiesa in particolare. Esse sono destinate ad aiutare a trovare la risposta alla domanda: quale spirito anima la Chiesa o l'Unione di Chiese di cui io sono membro? Quali sono gli stimoli che fan si che una Chiesa vadi in una direzione piuttosto che in un altra? Come fare a discernerli? 


I. Come una Chiesa diventa pluralista

LA CHIESA PLURALISTA 

1. La Chiesa non deve rimanere rivolta verso il passato: è necessario modernizzarla
CIO' CHE DICE LA BIBBIA 

"Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui" (1 Gv. 2:15). 
LA CHIESA CONFESSANTE 

Bisogna esaminare ogni cosa e conservare ciò che è conforme alla Bibbia. 
2. Bisogna essere aperti al mondo ed ai suoi progressi. Anche la nostra idea di verità progredisce.  "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno" (1 Gv. 2:17).  Non è vero che il mondo progredisca spiritualmente. L'autorità risiede nella Parola di Dio non nel mondo. 
3. E' necessario rendere l'Evangelo accettabile adattandosi alla cultura prevalente.  "Infatti il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio" (1 Co. 1;18).  Un "evangelo" che non scandalizzi più non è più l'Evangelo biblico. 

II. Il pluralismo: quale verità

LA CHIESA PLURALISTA 

1. La verità non à rivelata oggettivamente una volta per tutte: si tratta di una verità "da scoprire". 
CIO' CHE DICE LA BIBBIA 

" Santificali nella tua verità, la tua parola è verità"(Gv. 17:17). 
LA CHIESA CONFESSANTE 

La verità è conoscibile in modo sufficiente: la vocazione della Chiesa è quella di proclamarla con chiarezza. 
2. Questa verità è "soggettiva", cioè "verità per me".  "Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è verace" (Gv. 21:24).  Nella Bibbia Dio rende testimonianza a sé stesso: lo Spirito santo ci assicura di questa verità reale. 
3. La Bibbia è un prodotto umano e le sue affermazioni non sono universali; essa testimonia di spiritualità di epoche lontane.  "perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno" (1 Pi. 1:23).  La Bibbia è sia divina che umama: Dio, il suo autore ultimo, l'ha destinata a gente di ogni tempo, paese e cultura. 
4. La Chiesa interpreta la Bibbia alla luce dei valori di oggi, al fine di contestualizzare e di conservare ciò che è accettabile.  "Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota, o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto" (Mt. 5:18).  L'applicazione del messaggio della Bibbia deve essere conforme al suo senso profondo, e non contraddirla. 
5. "Tutta la Chiesa dovrà essere pluralista per la semplice ragione che nessuno può dire esattamente che cosa sia l'Evangelo" "Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità...  conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv. 16:13; 8:32).  La verità che noi conosciamo è quella che i cristiani hanno sempre confessato. Negare l'ispirazione divina della Bibbia sifnifica ignorare Cristo. 
6. Limitare la portata della verità con l'espressione "a mio avviso" significa obbligarsi ad agire "come se non la si conoscesse"; significa relativizzarla.  "Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero. nel suo Figlio Gesú Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna" (Gv. 5:20)  E' Dio che ci dice come noi dobbiamo ricevere la Sua verità, non noi. 

III. Come vive una Chiesa pluralista

LA CHIESA PLURALISTA 

1. Il pluralismo è un'ideologia il cui principio di base è il relativismo, il quale non accorda alcuna preminenza all'una o all'altra "verità". 
CIO' CHE DICE LA BIBBIA 

"Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione" (Ef. 4:4). 
LA CHIERA CONFESSANTE 

La verità della Bibbia fonda l'unità della Chiesa; fuori da essa non vi può essere unità in Cristo
2. Il pluralismo è esclusivista: per questo "gli evangelici" nelle chiese pluraliste devono in pratica (se non in principio) tacere e sottomettersi, quando non lasciare la Chiesa.  "Mi meraviglio che da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, passiate cosí presto ad un altro evangelo,  il quale non è un altro evangelo; ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono pervertire l'evangelo di Cristo" (Ef. 1:6,7).  La fedeltà a Gesù Cristo, la sola via, deve sempre venir prima della fedeltà alla Chiesa. L'obbligo dei fedeli è quello di allontanarsi da gruppi che negano la fede biblica (2 Gv. 10). 
3. Malgrado l'apparenza, in queste chiese la Bibbia assume un ruolo del tutto marginale. "Si fa riferimento" molto ad essa, ma non ci si sottomette ad essa, a causa della condizione in cui è relegata.  "Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesú Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno: predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina. Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie" (2 Ti. 4:1-3).  Gesù Cristo è onorato se la Chiese Gli si sottomette e se essa osserva, in tutte le sue attività, la rivelazione scritta che Dio ha lasciato. 
4. Si opera una differenziazione tra ciò che dice la Bibbia e ciò che insegna la chiesa.  "Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto.  Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto" (Ga. 1:8,9).  La Chiesa è edificata in cristo in modo autentico laddove l'Evangelo è annunziato nella sua pienezza, senza restrizioni, e secondo l'analogia della fede. 
5. La pratica della santità alla quale invita la Bibbia, tende a trasformarsi in valori umanisti affinché la chiesa possa essere "politicamente corretta". I compromessi diventano importanti.  "Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassú, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate in mente le cose di lassú, non quelle che sono sulla terra" (Cl. 3:1-17).  La Legge di Dio occupa un posto centrale nella predicazione della Chiesa e nella vita dei cristiani secondo il principio: "Questo infatti è l'amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi" (1 Gv. 5:3). 
6. Il culto è caratterizzato da un formalismo senza vita. Vi regna l'ambiguità (eccetto là dove esso diventa carismatico).  "tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto" (Ap. 3:1).  Se una Chiesa è fondata sull'autorità della Parola, e se i suoi membri ne sono coerenti, quivi viene costantemente ricercata la presenza dello Spirito Santo. 
7. Queste chiese (in pratica quanto non di fatto, sono molto gerarchiche, con un apparato autoritario teso a difendere sé stesso.  "Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie  e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole" (2Ti. 4:3,4).  "Nè l'antichità... né il gran numero... né la sapienza umana... possono essere contrapposte alle Sacre Scritture" (Conf. riform La Rochelle, 5). 
8. La distinzione fra chiesa e mondo viene ad essere eliminata. Il protestantesimo non diventa che un dato sociologico.  "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? 
E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.  Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò,  e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente" (2Ti. 6:14-18). 
La fede è la condizione d'appartenenza a Cristo. La rigenerazione per lo Spirito Santo è ciò che definisce ciò che è un cristiano. L'adesione formale alla Chiesa segue la confessione di fede. 
9. Queste chiese ammettono ai sacramenti e ad altre pratiche liturgiche spesso dei membri sono "sociologici" e formali, senza verificare la fede di chi le richiede (presuppone che tutti siano salvati).  "Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco. Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti" (Mt. 7:19,20; cfr. Sl. 1).  Una Chiesa che vive in alleanza con il suo Signore, se essa predica la Parola, amministra i sacramenti correttamente, è chiamata ad esercitare una disciplina. Senza di essa essa perde della sua specificità. 
10. Sono molti a soffrire a causa dell'ambiguità e del relativismo che prevale in queste chiese. Accade che chi le critica sia emarginato e avversato.  "E chi vi farà del male, se voi seguite il bene? Ma, anche se doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Or non abbiate di loro alcun timore e non vi turbate,  anzi santificate il Signore Dio nei vostri cuori e siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domandi spiegazione della speranza che è in voi con mansuetudine e timore, avendo una buona coscienza affinché, quando vi accusano di essere dei malfattori, vengano svergognati coloro che calunniano la vostra buona condotta in Cristo.  E' meglio infatti, se tale è la volontà di Dio, soffrire facendo il bene piuttosto che facendo il male" (1 Pi. 3:13-17).  Noi siamo chiamati a camminare nella luce, in pensieri, parole ed opere, senza direzza né rigidità. 
11. A caratterizzare i sostenitori del pluralismo è spesso la soddisfazione di sé stessi, considerata come tolleranza e, per questo, non sopporta che la si metta in questione.  "Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa' le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi" (Ap. 2:5).  Calvino diceva che il ravvedimento accompagna la fede per tutta la durata della vita. La Chiesa deve vivere in questo modo. Se una Chiesa diventa infedele nella parola o nella pratica, essa si trova in situazione di scisma in rapporto alla vera Chiesa. 

Che accade alle chiese pluraliste?

LE CHIESE PLURALISTE 

1. Il pluralismo è un processo degenerativo che porta a false dottrine, a confusione ed a un linguaggio politichese. La chiesa pluralista non può che procedere di concessione in concessione. 
CIO' CHE DICE LA BIBBIA 

"La venuta di quell'empio avverrà per l'azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi,  e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati.  E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna" (2 Ts. 2:10,11). 
LA CHIESA CONFESSANTE 

I grandi principi della Riforma ci guidano: sola grazia, sola fide, solacriptura, solo la gloria di Dio. La Chiesa confessante dovrà riformarsi costantemente in questo modo. 
2. Vi sono poche conversioni, dato che l'evangelizzazione è contraria al principio di base relativista e universalista.  "Tuttavia hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; esse cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degne. Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli" (Ap. 3:4,5)  Soltanto un grande rinnovamento  della fede biblica, in Occidente, può liberarci dalla miseria spirituale che noi conosciamo. Il pluralismo è la morte della Chiesa. 
3. Le chiese pluraliste, caratterizzate da un'etica relativista, testimoniano di una "fede" senza originalità vitale, che non interpella né sfida più i nostri contemporanei.  "Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità" (1 Gv. 1:6).  La Chiesa confessante annuncia chiaramente come passare dalla morte alla vita per la fede in Cristo e come vivere da cristiani nel mondo d'oggi. 
4. Sul piano etico, tutto viene ammesso, ivi compresi i comportamenti più lontani dall'Evangelo.  "Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? A null'altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini" (Mt. 5:13).  Attenzione al nostro modo di condurci, altrimenti la Chiesa diverrà oggetto di dispiacere per il suo Signore. 

Conclusione Una delle particolarità deplorevoli dei nostri tempi è l'ambiguità del linguaggio: non lo si sottolineerà mai abbastanza. Le stesse parole assumono significati diversi in contesti diversi. E' così che i discorsi degli uni e degli altri si assomigliano pur sottointendendo convinzioni diverse. Le chiese che affermano di essere "pluraliste" si dicono ugualmente "confessanti" e delle chiese che si dicono "evangeliche" non sono più quello che pretendono di essere. Dare prova di discernimento è, oggi, più necessario ed importante che mai! 
La sola speranza per le Chiese è un ritorno ad una predicazione fedele, grazie all'unzione dello Spirito Santo, della Parola vivente ed efficace di Dio. Questa deve essere la richiesta presente in tutte le nostre preghiere. 



(Elaborazione di Paolo Castellina, da un articolo di Paul Wells, su Réforme. Tutte le citazioni bibliche sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizione La Buona Novella, Brindisi, 1991). 



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