Glossario di termini religiosi liberali
Critica delle forme - parte del metodo storico - critico di interpretazione delle Scritture. Sostiene che i documenti scritti della Bibbia siano basati su collezioni di tradizione orale. La critica delle forme afferma che a governare lo sviluppo di queste tradizioni sia stato l'ambiente culturale in cui sono cresciute. Per esempio, i vangeli non riporterebbero accuratamente gli avvenimenti della vita di Gesù, ma sarebbero piuttosto dei miti creati dalle prime comunità cristiane e che riflettono le correnti sociali, teologici e culturali dell'epoca.
Secondo i presupposti della critica delle forme, queste varie forme di letteratura popolare, leggende, favole, miti e parabole, sarebbero state evocate quando una comunità soffriva di un qualche problema, e che persino il processo con cui il problema veniva affrontato, avrebbe prodotto ulteriori modifiche del racconto. Ciò che abbiamo oggi nei vangeli o nell'Antico Testamento, quindi, non sarebbero di fatto una testimonianza alla vita di Cristo, ma piuttosto credenze e pratiche in evoluzione della Chiesa primitiva.
Redattore. La teoria che un compilatore, revisore o editore dia forma alle fonti letterarie a sua disposizione. Parte della critica delle forme, questa scuola presume che le differenze nei racconti evangelici siano errori addebitabili ad un redattore. Il compito del critico è quindi quello di determinare il motivo ispiratore del redattore, e separare, nell'interpretazione teologica, la tradizione dal pregiudizio culturale.
Critica letteraria. Un altro metodo storico - critico che presuppone fonti letterarie sottostanti, varianti stilistiche, tipi di letteratura ed altre questioni concernenti la paternità, l'unità, e le date di composizione dei testi biblici.
Si elaborano presupposti aprioristici su come possa essere stato Gesù e quale possa essere stato il Suo messaggio "autentico". Agli scrittori della Bibbia, però, non erano permessi cambiamenti stilistici o l'inserimento di dottrine innovative o nuove senza essere respinti come non - genuini.
Liberalismo - Impulso ricorrente attraverso la storia del cristianesimo, che attacca correntemente il cristianesimo biblico storico. Il liberalismo ricevette la sua ispirazione filosofica dal dialetticismo di Immanuel Kant ed il pensiero religioso di Friedrich Schleiermarcher, Rudolph Bultmann e Paul Tillich.
Il liberalismo nelle facoltà teologiche riflette l'influenza sociale del Darwinismo nella nostra cultura, e crede che la Bibbia semplicemente rifletta le idee umane in evoluzione su Dio e sulla realtà. Sfida quindi direttamente e nega l'accuratezza della Bibbia ed il disegno provvidenziale di Dio. Esso respinge la rivelazione di Dio all'uomo in verità proposizionali, ed è al contrario antropocentrico.
I liberali sostengono che è l'esperienza ed il sentimento, non i credi e le dottrine, che forniscono al cristianesimo il suo centro. I liberali abbracciano, nell'interpretare le Scritture, concezioni naturalistiche e razionalistiche, ed usano, per comprendere la Bibbia, la critica delle forme, la critica letteraria, l'ipotesi documentaria e redazionale.
Ne risulta che essi negano, ad esempio, che Mosè abbia scritto il Pentateuco, la nascita verginale di Gesù, l'espiazione penale sostitutiva di Cristo, la risurrezione, i miracoli, ecc. ed insegnano che la Bibbia rifletta solo i propositi umani di base "ispirati" che sono riflessi in ogni epoca. La religione, quindi, o dottrina, sarebbe qualcosa di dinamico e mutevole a seconda delle tendenze ed idee di ogni epoca.
Paul Tillich giunse persino ad insegnare che Dio è un "Fondamento dell'Essere" impersonale, dando così impeto alle credenze del movimento della New Age. Anche Schleiermacher riponeva suprema importanza teologica sulla consapevolezza interiore dell'uomo, il suo sentimento di contatto divino, diretto ed intuitivo con Dio o esperienza di Dio. Questo pure diventò vivaio dell'occultismo New Age.
La Neo-Ortodossia. I teologi svizzeri Karl Barth e Emil Brunner reagirono fortemente contro l'aridità del liberalismo e proposero l'idea che la distanza fra un Dio supremo e trascendente e l'uomo peccatore è così grande che non potrebbe in alcun modo essere sostenuta l'inerranza della Scrittura.
La Scrittura, però, scritta da uomini fallibili, passibili di errore, avrebbe potuto essere usata da Dio per realizzare i Suoi propositi. La Bibbia diventa così ispirata durante la sua proclamazione, quando lo Spirito Santo suscita la fede e l'ubbidienza nei Suoi uditori. Anche questo, però, come il Liberalismo, produrrebbe un incontro soggettivo ed esistenziale, che nega nella rivelazione l'assoluta verità proposizionale.
La teologia del processo - elaborata sulla base della filosofia di Alfred North Whitehead, la teologia del processo sostiene che la realtà non è tanto l'essere quanto il divenire, un processo, più che una statica. La Scrittura avrebbe autorità nel fatto che accompagna le proprie esperienze evidenti a sé stesse. Essa insegna il panenteismo (tutto in Dio), persino che se Dio è in qualche modo trascendente, Egli pure include in sé stesso il mondo. Dio stesso, quindi, è in un processo di divenire, insieme alla creazione, in nuove future possibilità.
La teologia del processo tende ad essere pluralista, inclusiva di tutti i simboli religiosi e di "figure di Cristo in altre religioni, redefinendo Cristo come un'entità cosmica amorevole.
Universalismo - la credenza che ogni essere umano alla fine verrà salvato. Molti gruppi diversi sostengono l'universalismo da diverse prospettive. Alcuni protestanti liberali e cattolici cercano di dimostrarlo dalle Scritture, notando che Cristo è morto per tutti e che credere nell'inferno è incoerente con un Dio misericordioso ed amorevole che vuole che tutti siano salvati.
Altri, influenzati dal razionalismo e dalla critica biblica, divennero umanistici (universalisti unitariani) e sostengono che tutte le religioni, o semplicemente lo studio dei poeti, dei filosofi, e dei filantropi, siano mezzi validi per realizzare la bontà implicita del potenziale umano.
Femministe radicali - evoluzione radicale del più moderato movimento femminista che cercava di influenzare le concezioni e le leggi della società affinché riflettessero uguaglianza e pari opportunità con l'uomo in ogni area della cultura. Il femminismo radicale intende promuovere una rivoluzione per liberare le donne dallo sfruttamento e dalla schiavitù dell'uomo. In questo campo si trova a suo agio il movimento delle lesbiche che contribuisce a perpetuare una posizione anti-maschio.
Il femminismo radicale nei circoli teologici assume molti dei suoi concetti dalla teologia della liberazione. Le teologhe femministe pretendono di trovare nella Bibbia appoggio alla loro posizione reinterpretando i testi biblici alla luce della consapevolezza femminista.
Affermano che la Scrittura e la dottrina storica si è evoluta fondamentalmente da una società patriarcale, le femministe radicali cercano non solo di eliminare dalla Scrittura più termini maschili possibile, ma di fatto riformulare dottrine essenziali secondo la loro ermeneutica femminista.
Molti gruppi trovano comunione in questo campo, incluse le lesbiche, le streghe e i neopagani, aderenti alla New Age e liberali. Essi ridefiniscono Dio come una Dea. Essa è personificazione della vita, della morte, della rinascita, dell'energia nella natura (Gaia), la quale può essere invocata tramite la preghiera o il rituale.
Lo gnosticismo (occulto) - movimento religioso diffuso al tempo di Cristo, che di fatto trova le sue radici nella tentazione di Adamo ed Eva nell'Eden ed in molte religioni pagane dell'antichità. Paolo incontra i panteisti storici all'Areopago (At. 17:16-31). Diverse porzioni del Nuovo Testamento furono scritte per distinguere il cristianesimo dallo gnosticismo e per contestarlo.
Lo gnosticismo insegna fondamentalmente che la vera spiritualità si trovi solo nell'ambito spirituale e non in quello temporale o fisico. Attraverso l'acquisizione e l'uso di conoscenza segreta o nascosta, o di arti magiche - mistiche, si potrebbe fare esperienza di trasformazione e diventare uno con l'Uno.
Questo è il concetto di fondo del movimento della New Age, della stregoneria, del misticismo orientale (Induismo, Buddismo, Taoismo, Zen, ecc.).
Animismo - l'idea che ogni cosa nell'universo sia investita di una forza vitale, di un'anima o di una mente inerente. È costituente importante delle religioni primitive. Appare comunemente nei circoli occultistici e spiritistici.
Documenti di "E' sempre... Tempo di Riforma" - E-Mail tdr@castellina.org - Ritorno alla pagina principale