L'ecumenismo biblico
1. La visione
Prima di procedere in qualsiasi discussione di unione fra chiese, deve essere preso seriamente la visione o mandato che al riguardo fornisce la Scrittura stessa. Noi crediamo, secondo l'insegnamento della Scrittura, che la Chiesa di Cristo universale sia composta da tutti coloro che in ogni tempo e paese si sono affidati veracemente a Cristo per la loro salvezza; ad essa sono stati uniti dallo Spirito Santo e di quest'unione il battesimo è suggello. In questo senso la Chiesa è già una ed unita. Noi crediamo che la vera Chiesa, chiamata nelle Scritture il Corpo di Cristo, sia un organismo di carattere spirituale e non identificabile in modo esclusivo né con alcuna specifica comunità di cristiani per quanto possa vantare antichità od ortodossia, numero dei suoi membri o riconoscimento terreno, né corrispondente al numero di coloro che sono formalmente iscritti ad una Chiesa locale. Per questo per noi l'unione e la collaborazione fra strutture ecclesiastiche diverse è del tutto relativa.
L'unità di ogni autentico cristiano è un dato di fatto, e lodiamo Dio per questa grande verità mistica e la potenza della Sua grazia nella creazione della Chiesa universale.
Essendo noi, in questa vita, creature limitate, vediamo, però, la Chiesa visibile con tutte le sue impurità e imperfezioni. Cristo pregava affinché potessimo riflettere l'unità della Chiesa pure visibilmente nel tempo. " affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me" (Gv. 17:23). Gesù prega chiarmente per l'unità di coloro che Lo seguono come Signore e Salvatore, e questo affinché essi possano essere di efficace testimonianza al mondo. Tutti i cristiani devono riconoscere questo desiderio di fronte al Signore, e desiderare di essere sempre più santificati a quel fine. La Scrittura, con grande visione, afferma: "Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli dimorino assieme nell'Unità!" (Sl. 133:19:
La base
La Scrittura non afferma da nessuna parte che si debba perseguire l'unità ad ogni costo. Affinché una qualsiasi denominazione nel contesto della Chiesa visibile, si unica, vi deve esseere "consenso dottrinale". La Scrittura afferma ripetutamente la necessità di attenersi e di conservare l'unità nell'amore (cfr. At. 2:42; Gd. 3; e 1 Gv. 2:21-27). Inoltre noi crediamo che le Confessioni di Fede della Riforma classica (ad es. La Confessione di Heidelberg, la Confessione elvetica posteriore, la confessione ed i catechismi di Westminster, ecc.) esprimano fedelmente il messaggio biblico: noi non abbiamo quindi desiderio alcuno di allontanarci da queste nei termini di teologia e di pratica ecclesiale. Base dell'unità deve essere quindi il "consenso dottrinale" di tutte le parti in causa. Se non vi è consenso dottrinale, allora ogni tentativo di unità biblica non si poggia su alcun solido fondamento.
I caratteri distintivi dottrinali non sono semplici e freddi accordi su articoli di religione, di culto e di disciplina. L'amore deve cementare l'unione che la fede ha formato. Allo stesso tempo pace e unità non sono sempre segni infallibili di una Chiesa vera e pura. Sacrificare in nome dell'unità punti fondamentali della fede biblica solo per dare grande ampiezza e pace fra i cristiani, non è accettabile.
Disposizioni d'animo
Infine, i cristiani desiderosi di parlare d'unità nella Chiesa e coloro che sono disponibili a rafforzare l'unità della Chiesa visibile, debbono avere certe disposizioni. Devono "amare la verità e la pace" (Za. 8:19). Vi deve essere amore per la verità ed amore per la pace e l'armonia, non uno spirito contenzioso. Altre qualità necessarie sono: la disposizione ad essere aperti, pronti ad ascoltare ciò che può essere avanzato, la mancanza di equivoci, nessun nascondimento della verità (in essenza, candore cristiano). Deve essere richiesto al Signore il dono della conoscenza e della sapienza insieme ad uno spirito che stia per ciò che è giusto e non per interesse privato o guadagno mondano. Non dobbiamo essere insensibili e indifferenti alle ferite della Chiesa, al contrario, dobbiamo desiderare vedervi applicato l'olio della guarigione. In secondo luogo, dobbiamo guardarci dallo "spirito di errore" che ci farebbe decadere dal sostenere la verità e dall'onorare le promesse che abbiamo fatto al Signore. Infine, dobbiamo guardarci dall'impazienza. I tempi provvidenziali di Dio sono al di là della nostra comprensione del momento.