Perché c'è così tanta confusione?

La notevole differenza di opinioni fra i cristiani in merito a molte questioni è tale da rendere totalmente confusa e disorientata molta gente e da spingerla verso l'indifferenza e a mettere in ridicolo la Chiesa stessa con le sue pretese. Il documento fondante del Cristianesimo, cioè la Bibbia, dovrebbe fornire chiare ed incontrovertibili indicazioni, ma pare che non sia il caso.

I modernisti hanno diagnosticato il cancro che giace alla base di tutta questa confusione: dato che così molti dissentono su ciò che la Bibbia insegna, essi dicono, è la Bibbia stessa a non essere chiara. Accompagnata a questa diagnosi vi è il rifiuto del concetto stesso di verità assoluta e di oggettività. Come la bellezza è nell'occhio di chi la guarda, così la verità è tale per chi la crede. Altrettanto soggettivo sarebbe così il significato della Scrittura.

Il Cattolicesimo romano concorda con il modernista che crede che la Scrittura sarebbe insufficiente per appianare le dispute... Perché allora esistono le dispute dottrinali? Roma ha una risposta chiara a questa domanda: perché alcuni non sono disposti a sottomettere la loro coscienza all'autorità della sede papale.

Come protestante ortodosso, però, sostengo e riaffermo la chiarezza, la sufficienza e l'autorità unica della Scrittura. Forse che aderire a tali nozioni rende impossibile spiegare le nostre confusioni dottrinali? Sia Roma che il modernismo hanno le loro spiegazioni, ed indubbiamente essi costituiscono per noi una sfida. Molti protestanti soccombono a questa sfida abbracciando a loro volta una forma "cristianizzata" di modernismo. La Bibbia è autorevole, ma l'interpretazione che ne dà uno vale tanto quanto quella che ne dà l'altro. In questo modo la Chiesa dovrebbe tollerare la dottrina di chiunque. Molti però che non sono a loro agio con questa posizione hanno sposato la causa di Roma. Per contrastare però la seduzione sia del relativismo che del Cattolicesimo, i protestanti ortodossi devono investigare le Scritture per sviluppare una teologia della controversia dottrinale...

Una ragione per cui siamo così confusi è che la controversia dottrinale è inclusa nel piano di Dio per la Sua Chiesa. Egli permette le controversie per portare il Suo popolo ad una maggiore comprensione di ciò che insegna la Scrittura. "E' necessario infatti che vi siano anche delle fazioni tra voi", dice l'Apostolo, a vergogna del suo uditorio. Quest'affermazione suggerisce che la controversia, per quanto infamante essa possa essere, è una componente naturale della vita della Chiesa. Perché "Affinché siano manifestati tra voi quelli che sono approvati" (1Co. 11:19). Qui vediamo come la presenza di fazioni o, letteralmente, di eresie, comporti per il popolo di Dio la benedizione di una comprensione più chiara. La storia della Chiesa lo conferma. Per esempio, l'eresia di Ario, e l'influenza che essa ebbe sulla Chiesa primitiva, fece si che la Chiesa meglio studiasse e comprendesse la divinità di Cristo, ora pienamente articolata nel Credo niceno. Gli abusi dei papi cattolici-romani medioevali condussero molti a riflettere in modo più preciso sull'insegnamento delle Scritture sul peccato, sulla grazia e sulla natura della Chiesa. Il risultato fu ciò che noi conosciamo come la Riforma protestante, uno dei più grandi movimenti di raffinamento dottrinale della storia della Chiesa. In questi come in numerosi altri casi, noi vediamo come lo Spirito Santo abbia usato le fazioni e gli insegnamenti ereticali nella Chiesa come strumento di progresso dottrinale, che portò il popolo di Dio ad una maggiore maturità nel saper distinguere la verità dall'errore.

Il Signore utilizzò l'eresia nella Chiesa dell'Antico Testamento allo stesso modo. Mosè ammoniva i figli di Israele sui falsi profeti che accompagnavano il loro ministero con segni e prodigi, e che pure li incoraggiavano a seguire altri dei. Perché il Signore aveva permesso che sorgessero fra il Suo popolo dei falsi profeti? La risposta è simile a quella notata prima con Paolo. Notiamo che cosa dice Deuteronomio 13:1-3 "Se sorge in mezzo a te un profeta o un sognatore di sogni che ti proponga un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti ha parlato si avvera e dice: "Seguiamo altri dei che tu non hai mai conosciuto e serviamoli" tu non darai ascolto alle parole di quel profeta o di quel sognatore di sogni, perché l'Eterno, il vostro DIO, vi mette alla prova per sapere se amate l'Eterno, il vostro DIO, con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima".

I falsi profeti, pur pericolosi quanto possano essere, hanno un effetto purificatore sul popolo di Dio: essi allontanano il miscredente a sua propria distruzione. Quanti nella Chiesa oggi preferiscono seguire segni e prodigi (o le loro versioni moderne) piuttosto che la verità! Il Signore usa questi falsi profeti per far uscire questi ipocriti di fra i fedeli. In questo processo ne risulta maggiore chiarezza. Smascherare la cattiva dottrina fra i fratelli è doloroso, ma così necessario!

Il brano considerato prima ci conduce ad aspettarci che la storia della Chiesa sia piena di controversie, alcune anche aspre. Fintanto che la risurrezione non porterà chiarezza finale, possiamo ben aspettarci che delle fazioni spingano il popolo di Dio ad una continua riforma. Qui si dimostra la paziente e costante fedeltà di Dio verso il Suo popolo nel trasformare in benedizioni persino le dispute dottrinali più divisorie.

Un avvertimento è pure però opportuno. Sebbene Dio usi le dispute per portare benedizioni, questo non significa che dovremmo suscitare controversie. Al contrario, la Scrittura ci chiede di adoperarci per la pace. Coloro che cercano di creare controversie diventeranno l'impurità che Dio purificherà di fra il Suo popolo...

(Chris Schlect. This article is part one of a two part article reprinted from Credenda Agenda, Volume 8, No 5. Address: P.O. Box 8741, Moscow, Idaho 83843. Traduzione di Paolo Castellina, lunedì, 23. giugno 1997. Tutte le citazioni, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991).


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