Teopedia/Pensiero Unico Mediatico
Pensiero Unico Mediatico
Il "Pensiero Unico Mediatico" è un concetto che critica l'omogeneizzazione delle opinioni e delle informazioni nei media. Ha le sue origini nel dibattito sulla pluralità dell'informazione. Le implicazioni includono la preoccupazione che un controllo centralizzato dei media possa limitare la diversità delle voci e influenzare l'opinione pubblica in modo unidirezionale, minando la democrazia e la libertà di espressione.
Il concetto di "Pensiero Unico Mediatico" è emerso in Italia negli anni '90, particolarmente associato al filosofo e giornalista italiano Umberto Eco. Questo termine è stato utilizzato per descrivere una tendenza nella quale i media tradizionali, come la televisione e i giornali, promuovono un'unica narrazione o punto di vista, spesso influenzato da interessi politici o economici.
L'origine di questa critica risale all'epoca in cui la televisione commerciale stava prendendo piede in Italia, negli anni '80. Questa trasformazione portò all'espansione di emittenti private, spesso legate a gruppi di potere, che contribuirono a plasmare l'opinione pubblica in modi specifici.
Uno dei momenti più significativi in questa discussione è stato il cosiddetto "Rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali simili" del 1993, noto come il "Rapporto Della Chiesa", in cui il politico e giurista Giovanni Falcone evidenziò come i media fossero spesso controllati da poteri mafiosi o politici corrotti, contribuendo così al mantenimento del cosiddetto "Pensiero Unico".
Questo concetto ha implicazioni importanti per la democrazia e la formazione dell'opinione pubblica, poiché suggerisce che una pluralità di punti di vista e fonti di informazione è essenziale per una società democratica sana. La critica al "Pensiero Unico Mediatico" sottolinea la necessità di media liberi e diversificati per garantire un dibattito pubblico informato e una maggiore trasparenza nei processi decisionali.
Il Pensiero Unico Mediatico, stella polare dei salotti sinistro-radicalchic e delle loro propaggini cartacee, audiovisive, social e politiche: sostiene, per esempio, l’aborto libero, l’eutanasia, la sostituzione della famiglia con aggregazioni fluide, ogni sorta di sperimentazione arcobaleno, l’imposizione dell’ideologia gender, una neo-lingua caratterizzata dagli obbrobri voluti dello schwa (una ‘e’ capovolta), una Chiesa rivoluzionata "aperta ed inclusiva", che "non giudica" e priva di dottrine definite, per una società insomma caratterizzata dalla fluidità.