Teopedia/Mercenarismo
Mercenarismo
Mercenarismo nella Bibbia
Ci sono diversi riferimenti alla figura del mercenario nella Bibbia.
Ad esempio, nel libro del profeta Isaia (34:5-8), viene descritta una scena apocalittica in cui gli eserciti del Signore distruggono le nazioni che cercano di opporsi a Dio. In questa visione, i soldati di queste nazioni vengono descritti come "mercenari" e "uomini senza cuore", che lottano per denaro e non per una causa giusta.
Inoltre, il libro dei Salmi (68:30) contiene un riferimento ai "mercenari etiopi" che combattono contro il popolo di Dio, ma che alla fine verranno sconfitti.
Anche nella storia del popolo d'Israele, ci sono diversi esempi di mercenarismo. Ad esempio, il re Davide ha assunto dei mercenari stranieri per aumentare la sua forza militare (1 Cronache 12:21-22). Tuttavia, questi mercenari non hanno dimostrato di essere fedeli a Davide e alla fine sono stati licenziati.
Inoltre, il profeta Amos ha condannato i mercenari per la loro avidità e mancanza di moralità. Nel libro di Amos (8:4-8), il profeta accusa i mercanti e i mercenari di sfruttare i poveri e di ingannare i loro clienti per ottenere guadagni ingiusti.
In generale, la Bibbia considera la figura del mercenario con disprezzo e lo ritiene contrario ai valori della giustizia e della moralità. In molti casi, i mercenari sono dipinti come persone senza scrupoli che combattono per denaro e non per una causa giusta.
Esponenti cristiani che hanno condannato il mercenarismo
Molti esponenti di chiese cristiane hanno condannato il mercenarismo nel corso della storia. Tra i più noti ci sono:
- San Tommaso d'Aquino: il teologo e filosofo medievale, nella sua Summa Theologica, ha condannato l'attività dei mercenari, sostenendo che il combattere per denaro è contrario alla virtù della giustizia e della carità.
- San Francesco d'Assisi: il fondatore dell'ordine francescano, nel suo Cantico delle Creature, ha esortato i credenti a rifiutare la violenza e a cercare la pace, sottolineando che la guerra e il mercenarismo sono contrari alla volontà di Dio.
- Martin Lutero: il riformatore tedesco, nel suo trattato "Sulla guerra contro i turchi", ha condannato l'impiego di mercenari, sostenendo che questa pratica è contraria alla morale cristiana e alla legge naturale.
- John Wesley: il fondatore del movimento metodista, nel suo sermone "Sulla guerra", ha sostenuto che il cristianesimo esige la non violenza e il rifiuto del mercenarismo, in quanto quest'ultimo è contrario alla giustizia e all'amore per il prossimo.
- Papa Leone XIII: il pontefice, nella sua enciclica "Rerum Novarum", ha condannato il mercenarismo come una pratica immorale, sostenendo che il lavoro dovrebbe essere svolto per la dignità dell'uomo e per il bene della società, non per il profitto egoistico.
Questi e molti altri esponenti cristiani hanno condannato il mercenarismo come una pratica contraria ai valori del cristianesimo, che esige la pace, la giustizia e la carità verso il prossimo. La loro condanna ha contribuito a creare un clima di opinione sfavorevole nei confronti del mercenarismo, anche se la pratica è continuata a esistere in alcune forme nel corso della storia.
Svizzera e mercenarismo
La Svizzera ha una lunga tradizione di coinvolgimento nel mercenarismo. Nel corso della storia, molti svizzeri hanno prestato servizio come mercenari in vari eserciti stranieri, offrendo le loro competenze militari a pagamento.
Il riformatore svizzero Ulrich Zwingli ha condannato la pratica del mercenarismo e ha criticato gli svizzeri che vendevano le proprie competenze militari ad altri paesi. In particolare, Zwingli ha espresso le sue opinioni sulla questione durante una serie di prediche che ha tenuto a Zurigo nel 1522.
In una di queste prediche, Zwingli ha sostenuto che il mercenarismo è contrario ai valori cristiani e alla moralità. Ha criticato gli svizzeri che vendevano le proprie competenze militari a paesi stranieri, sostenendo che stavano tradendo la propria patria e che stavano combattendo contro altri cristiani.
In un'altra predica, Zwingli ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che il mercenarismo stava diventando una fonte di guadagno per molte famiglie svizzere, portando a un'economia basata sulla guerra e sulla violenza. Ha sottolineato che ciò era contrario alla volontà di Dio e alla legge naturale.
In generale, Zwingli ha sostenuto che il mercenarismo era immorale e che gli svizzeri avrebbero dovuto concentrarsi sulla difesa della propria patria piuttosto che vendere le proprie competenze militari ad altri paesi. La sua critica ha contribuito a creare un clima di opinione sfavorevole nei confronti del mercenarismo in Svizzera, anche se la pratica è continuata a esistere nel paese fino al XIX secolo.
L'abolizione del mercenarismo in Svizzera è stata il risultato di un lungo processo storico che ha visto la progressiva diminuzione dell'importanza del mercenarismo come attività economica e politica, nonché l'evoluzione delle relazioni internazionali e del diritto internazionale.
Il declino del mercenarismo in Svizzera ha avuto inizio nel XVIII secolo, quando le grandi potenze europee hanno iniziato a creare eserciti nazionali e a ridurre la loro dipendenza dalle truppe straniere. Questo ha portato alla diminuzione della domanda di mercenari svizzeri.
Inoltre, alla fine del XVIII secolo, la Rivoluzione francese ha portato a un cambiamento radicale nei rapporti internazionali, con la diffusione delle idee di libertà, uguaglianza e nazionalismo. Questo ha portato alla nascita di nuovi eserciti nazionali e alla riduzione del potere delle forze mercenarie.
Infine, nel XIX secolo, il diritto internazionale ha cominciato a svilupparsi e a definire norme per la conduzione delle guerre. Nel 1868, la Convenzione di Ginevra ha vietato l'impiego di mercenari nei conflitti armati, rendendo l'attività mercenaria illegale a livello internazionale.
In questo contesto storico, la Svizzera ha gradualmente abbandonato il mercenarismo come attività economica e politica. Nel 1848, con l'istituzione dello stato federale svizzero, il paese ha abbandonato la pratica di fornire truppe straniere e ha iniziato a concentrarsi sulla difesa nazionale.
In sintesi, l'abolizione del mercenarismo in Svizzera è stata il risultato di un processo storico complesso che ha visto la diminuzione della domanda di truppe straniere, l'evoluzione delle relazioni internazionali e del diritto internazionale e l'affermazione dello stato nazionale.