Teopedia/Maranathà
Maranathà
Maràna tha (in aramaico מרנא תא: maranâ thâ' ) è un'invocazione che significa Vieni, o Signore.
Dato che nei manoscritti manca lo spazio fra le due parole, l'espressione può anche essere letta come Maran atha (מרן אתא: maran 'athâ' ) il cui significato è il Signore è venuto. L'espressione è utilizzata da San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi (16,22) ed è solitamente interpretata come una invocazione della Parusia, analoga a quella in lingua greca erchou kyrie Iesou nell'Apocalisse di Giovanni (22,20). Questa interpretazione è stata utilizzata dai teologi, che sostengono la credenza dei primi cristiani in un imminente arrivo della fine del mondo. La formula, tuttavia, sembra essere stata utilizzata nel contesto della celebrazione eucaristica e perciò poteva indicare simultaneamente sia il gioioso annuncio della reale presenza del Signore sia l'attesa cristiana del suo ritorno (indipendentemente dalla prossimità o meno di questo ritorno). Poiché Paolo non traduce in greco l'espressione aramaica, si ritiene che i cristiani di lingua greca la utilizzassero già ritualmente in liturgia, in modo analogo a quanto accadeva alle parole aramaiche amen e alleluia (cfr. Didaché, 10, 6).