Teopedia/Delirio di onnipotenza

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Audio: Il Delirio di onnipotenza

Delirio di onnipotenza

Il delirio di onnipotenza è una condizione psicologica in cui una persona sviluppa una percezione grandiosa ed esagerata del proprio potere, delle proprie capacità e della propria importanza. In ambito clinico, spesso si manifesta come una distorsione della realtà associata a patologie psichiatriche, come il disturbo bipolare o alcune forme di schizofrenia, in cui l'individuo crede di poter fare tutto ciò che desidera, senza limiti o conseguenze. Questa convinzione è irrealistica, ma vissuta come profondamente vera da chi ne è affetto.

In un contesto politico, il "delirio di onnipotenza" può riferirsi a leader o figure di potere che sviluppano una visione distorta del proprio ruolo e della propria autorità. Questo si può esprimere attraverso:

  1. Autoritarismo: Il leader crede di avere l'autorità e il diritto di governare senza limiti, ignorando o manipolando le istituzioni democratiche e costituzionali. Si manifesta con il rifiuto di ogni forma di opposizione e con la concentrazione del potere nelle proprie mani.
  2. Messianismo politico: Alcuni leader credono di essere indispensabili o addirittura "salvatori" del proprio popolo, identificando se stessi con la nazione o lo Stato. Questo crea un culto della personalità, in cui ogni critica è vista come un attacco al bene comune.
  3. Decisioni unilaterali e imprudenti: Convinti della propria infallibilità, i leader affetti da delirio di onnipotenza spesso agiscono senza consultare esperti o istituzioni, prendendo decisioni potenzialmente dannose con la certezza che non vi saranno conseguenze negative.
  4. Mancanza di responsabilità: Il leader può sviluppare una convinzione per cui ogni errore o fallimento è colpa di qualcun altro, mantenendo intatta l'illusione della propria perfezione.

Storicamente, esempi di questo comportamento si possono osservare in figure come Napoleone Bonaparte, che si consideravano al di sopra delle leggi e delle istituzioni, con esiti spesso catastrofici per i loro paesi.

Il "delirio di onnipotenza" in politica è pericoloso perché mina i meccanismi di controllo e bilanciamento del potere, indebolisce le istituzioni democratiche e, in molti casi, può portare a un governo tirannico o dispotico.

Il delirio di onnipotenza nella Bibbia

Nella Bibbia, il concetto di delirio di onnipotenza è effettivamente presente in vari racconti, in particolare legato alla tentazione di voler diventare come Dio, una forma di arroganza che porta alla caduta dell'essere umano. Uno degli esempi più emblematici è la tentazione adamitica nel racconto della Genesi.

La tentazione adamitica: "Diventare come Dio" (Genesi 3)

Nel racconto della caduta dell'uomo (Genesi 3), il serpente tenta Eva dicendo: "Dio sa che nel giorno in cui ne mangerete [del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male], si apriranno i vostri occhi e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male" (Genesi 3:5). La tentazione che Eva e Adamo subiscono è proprio quella di acquisire una conoscenza divina, che simboleggia il desiderio di uguagliarsi a Dio, una manifestazione di hybris (orgoglio sfrenato).

Questa pretesa di superare i limiti umani per raggiungere l'onnipotenza divina è un chiaro esempio di quella tendenza umana a voler assumere un controllo assoluto sulla propria esistenza e sul mondo, mettendosi al posto di Dio. Il risultato è la caduta: Adamo ed Eva perdono l'innocenza e vengono espulsi dal Giardino dell'Eden. Questo racconto mostra la pericolosità del desiderio di onnipotenza e di ribellione ai limiti imposti da Dio, sottolineando come l'orgoglio porti alla rovina.

La Torre di Babele: La sfida all'autorità divina (Genesi 11)

Un altro episodio significativo è la costruzione della Torre di Babele (Genesi 11:1-9), in cui gli uomini decidono di costruire una torre che arrivi fino al cielo per "farsi un nome". Il progetto della torre rappresenta un simbolo dell'arroganza umana e del desiderio di sfidare i confini posti da Dio. La punizione divina consiste nella confusione delle lingue e nella dispersione dei popoli, a indicare che l'umanità non può pretendere di raggiungere l'onnipotenza e l'unità senza rispettare l'ordine divino.

Il re Nabucodonosor: La superbia punita (Daniele 4)

Nel libro di Daniele, troviamo l'esempio del re Nabucodonosor, che viene punito per la sua arroganza e superbia. In Daniele 4:30-37, Nabucodonosor si vanta della propria grandezza e del suo potere, dicendo: "Non è questa la grande Babilonia che io ho costruita come residenza reale, con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?" (Daniele 4:30). Come punizione per il suo orgoglio, Dio lo colpisce facendolo impazzire, costringendolo a vivere come un animale fino a quando non riconosce la sovranità di Dio. Questo episodio illustra come la pretesa di onnipotenza umana venga contrastata dalla suprema autorità divina.

Il diavolo tenta Gesù: Il potere terreno e la gloria (Matteo 4, Luca 4)

Nel Nuovo Testamento, il concetto di onnipotenza viene affrontato nelle tentazioni di Gesù nel deserto. Il diavolo offre a Gesù tutti i regni del mondo se si prostrerà e lo adorerà, un'offerta che simboleggia il potere assoluto e la gloria terrena (Matteo 4:8-10; Luca 4:5-8). Qui Gesù respinge la tentazione, affermando che solo Dio merita adorazione e servizio. Questo rifiuto dimostra come l’aspirazione all'onnipotenza sia incompatibile con la vera sottomissione alla volontà divina.

Conclusione

Il tema del delirio di onnipotenza nella Bibbia appare legato alla tentazione di voler prendere il posto di Dio, sia attraverso la conoscenza (Adamo ed Eva), il potere (Nabucodonosor) o la costruzione di un regno senza limiti (la Torre di Babele). In tutti questi casi, la pretesa umana di sfidare l'ordine divino conduce a conseguenze distruttive. La Bibbia, quindi, ammonisce contro la superbia e l'illusione di autosufficienza, invitando a riconoscere i propri limiti e a sottomettersi all'autorità divina.