Teologia/Conseguenze caduta

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La caduta e le sue conseguenze

Una fra le dottrine centrali della fede cristiana è quella della Caduta, cioè il fatto, rivelato dalle Sacre Scritture, che l'essere umano non si trova più nella condizione in cui era stato creato, ma che da questa condizione sia caduto, decaduto, in seguito alle conseguenze del peccato. La Bibbia afferma come questa caduta sia avvenuta già al tempo del primo uomo e della prima donna, e che essa coinvolga tutti i loro discendenti, cioè tutto il genere umano.

Come sia da interpretare la Caduta e le sue conseguenze e fino a che punto si estenda e condizioni le capacità umane, è stato oggetto di dibattito. E' possibile così delineare e denominare quali siano le diverse concezioni al riguardo, quelle che cercheremo qui di riassumere e di valutare.

Premettiamo che queste concezioni (benché diverse) accolgono quanto la Bibbia afferma come fatti storici e quindi escludiamo da questa trattazione le concezioni revisioniste moderne che di fatto, negando questo presupposto, reinterpretano del tutto il messaggio cristiano secondo parametri che riteniamo estranei. Di esse non ci occuperemo perché esse mettono in questione, appunto, i presupposti stessi su cui è possibile fare un discorso che sia fedele alla Bibbia in quanto Parola di Dio. Le concezioni oggi prevalenti al riguardo dell'essere umano, infatti, in seguito alla critica biblica ed alle moderne concezioni scientifiche, negano ogni realtà a quelle bibliche, relegandole nell'ambito della mitologia. Negano l'esistenza storica di personaggi come Adamo ed Eva, il peccato originale e quindi la caduta. Capovolgendo le concezioni bibliche sulla Caduta ed influenzate dall'evoluzionismo, le concezioni moderne vedono l'essere umano come in evoluzione rispetto alla sua condizione primitiva. Quanti fra i cristiani oggi accolgono le concezioni moderne, relativizzano, così, e reinterpretano i dati stessi della Bibbia, comprendendo il peccato in modo diverso da come vi viene presentato, e quindi il significato della stessa opera salvifica di Cristo. Il vangelo moderno è, di fatto, rispetto all'annunzio del Nuovo Testamento, qualcos'altro, "un altro vangelo" riveduto e corretto.

Com'è da interpretare, così, il fatto della Caduta? Che cosa può essere fatto per rimediarvi? E' forse una condizione che può essere risanata tramite la buona volontà umana incoraggiata da opportune esortazioni ad un comportamento morale? Oppure l'essere umano è da considerare spiritualmente morto e salvabile solo attraverso l'opera della rigenerazione? L'intervento di Dio è, in questo solo parziale, sostenendo ed integrando l'iniziativa umana, oppure solo l'intervento diretto di Dio può sanare la condizione umana? Siamo peccatori perché pecchiamo, oppure pecchiamo perché siamo peccatori? Non si tratta di "questioni accademiche" che riguardino solo i teologi. Ciò che crediamo al riguardo della fondamentale natura umana ha conseguenze radicali sul modo in cui intendiamo l'Evangelo stesso.

Esaminiamo, così, sommariamente le diverse concezioni esistenti al riguardo della Caduta. Quale fra esse risponde effettivamente al messaggio del Nuovo Testamento?

1. Pelagianesimo - La salvezza dipende completamente da noi (monergismo umano).

Crede che l'essere umano stia bene.

Il Pelagianesimo prende il nome dal monaco britannico Pelagio (354-418 AD).

Pelagio credeva che il peccato di Adamo non abbia inciso su altri che sé stesso. Coloro che sono nati da Adamo in poi nascono nella stessa condizione in cui si trovava Adamo al tempo della Caduta e siano neutrali verso il peccato, Gli esseri umani sono libero di vivere liberi dal peccato se solo lo vogliono.

Questo insegnamento è umanistico ed antropocentrico e, sebbene sia molto positivo, esso limita la natura e lo scopo del peccato e nega apertamente la necessità della grazia di Dio. Questa concezione è stata condannata storicamente come priva di base scritturale.

2. Sinergismo (attraverso la cooperazione di più che uno)

Crede che l'essere unano sia malato, persino mortalmente malato.

Se l'essere umano fosse sano come dicono gli ottimisti (Pelagiani), certamente a quest'ora si sarebbero potuti vincere problemi come la guerra, la malattia, la fame, la povertà e i molti problemi della società umana. Dato che questi problemi esistono, i sinergisti ne concludono che vi sia qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella natura umana. Eppure, essi credono, questa situazione non è completamente priva di speranza. E' brutta, disperante, ma non priva di speranza. Grava su di noi una sentenza di morte a causa del nostro peccato, ma ...non è ancora necessario chiamare l'agenzia delle pompe funebri... La natura umana nella Caduta è stata danneggiata. La volontà umana NON È schiava del peccato, ma è capace di credere in Cristo anche prima della rigenerazione (sebbene non del tutto indipendentemente dalla grazia di Dio). Ogni peccatore conserva la capacità di scegliere per Dio o contro di Lui, o cooperando con lo Spirito di Dio ai fini della salvezza, oppure resistendo alla grazia di Dio e incamminandosi verso la dannazione.


L'Elezione è condizionale, determinata dalla nostra scelta: gli unici che Dio abbia scelto sono quelli che egli aveva visto in anticipo che sarebbero giunti alla fede. La fede che Egli prevede non è esclusivamente un Suo dono, ma è in parte decisione umana. La causa ultima della salvezza, quindi, non sta nella scelta da parte di Dio di un peccatore, ma la scelta che il peccatore fa di Dio.

Sotto questa categoria vi sono fondamentalmente due scuole

A. Semi-pelagianesimo - insegna che l'essere umano prende l'iniziativa e Dio lo aiuta.

"...la grazia divina è indispensabile alla salvezza, ma non deve necessariamente precedere la libera scelta umana perché, nonostante la debolezza del volere umano, questi è in grado di prendere l'iniziativa di accostarsi a Dio" R. Kyle (Elwell Evangelical Dictionary).

B. Arminianesimo - insegna che Dio prende l'iniziativa offrendo la Sua grazia, e che poi la persona decida di cooperare o non cooperare con tale grazia. Questa credenza, sebbene oggi molto popolare, potrebbe comunque classificarsi come sinergista perché la salvezza avverrebbe con la cooperazione fra l'essere umano e la grazia di Dio.

3. Agostinismo (e teologia riformata) - Dio salva solo tramite il Suo divino potere (monergismo divino).

Crede che l'essere umano sia morto.

Romani 5:12: "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato...".

Romani 5:19: "Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti".

1 Corinzi 15:22: "Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati".

Giovanni 6:44: "Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorni".

L'Agostinismo prende il nome da Agostino d'Ippona, vescovo del VI secolo AD. Per quanto riguarda il suo rapporto con Dio, l'essere umano è cadavere, incapace di compiere un qualsiasi movimento verso Dio o persino rispondergli fintanto che Dio non porta alla vita questo cadavere spirituale. Ogni aspetto della natura essenziale dell'essere umano è stata condizionata dalla Caduta: corpo, anima e spirito, nella loro interezza, hanno sofferto una corruzione radicale. Questo non vuol dire che l'essere umano sia privo di coscienza o non abbia il senso del giusto e dello sbagliato, né che i peccatori siano privi di qualità che siano gradevoli all'uomo ed utili alla società, quando queste qualità sono giudicate rispetto a criteri umani. Vuol dire, però, che l'essere umano è morto spiritualmente, incapace di venire a Cristo con le proprie forze (Giovanni 6:44). Questo è ciò che chiamiamo la dottrina della depravazione totale, o meglio, della completa incapacità.

Sebbene sia spiritualmente morto, si tratta di una strana morte, perché l'essere umano è in piedi ed indaffarato a fare ciò che è peccato. E' ciò che la letteratura dell'orrore chiama uno zombie - un morto che cammina... Si tratta, però, di un'immagine adatta a descrivere ciò che l'Apostolo Paolo dice sulla condizione umana. Senza Gesù Cristo, questi cadaveri che peccano sono i morti viventi.

Certo, l'essere umano possiede una volontà, ma non troveremo mai che essa voglia Dio (Romani 3:11; 8:7) senza l'intervento diretto della grazia di Dio. La volontà umana è prigioniera (Giovanni 8:34). Il peccatore pratica attivamente ciò che è male. Egli è pure per natura oggetto dell'ira di Dio (Efesini 2:3), MA DIO, "...che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati)" (Efesini 2:4-5).

L'esempio della risurrezione di Lazzaro dalla morte fisica ci fornisce una buona illustrazione di ciò che deve accadere spiritualmente. Lazzaro, cadavere nella tomba, non aveva cooperato con Cristo al riguardo della propria risurrezione. Perché? Ovviamente perché era morto. Era incapace di venire in soccorso di sé stesso nella propria risurrezione. Gesù aveva semplicemente gridato: "Lazzaro, vieni fuori!", e questo richiamo era stato in sé stesso potente e sufficiente per riportare in vita Lazzaro, morto e in via di putrefazione. Cristo non si era rivolto "rispettosamente" a Lazzaro per chiedergli se gli sarebbe piaciuto risorgere, Gesù, per intervenire, non ha atteso "il segnale di via libera" per agire con il suo piano, avendo così ottenuto "l'importantissimo assenso" e permesso di Lazzaro. Lazzaro, inoltre, una volta riportato in vita, non ha trascinato Cristo in tribunale accusandolo di aver violato i suoi diritti e sovrana libertà di essere morto e di rimanervi...  No, per il resto della sua vita terrena, Lazzaro sarebbe stato profondamente riconoscente per l'indicibile misericordia che aveva ricevuto dal Maestro.

Nella rigenerazione dalla morte spirituale, coloro che Egli ha vivificato ricevendo la grazia della rigenerazione, rispondono sempre, all'efficace vocazione di Dio, con il ravvedimento e la fede in Cristo. Questa verità è dimostrata in diversi brani della Bibbia. Forse il più chiaro di questi è Efesini 2:1-10:

"1 Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. 3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. 4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 7 per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.  8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo".

Al riguardo dei versetti 8 e 9, l'Apostolo insegna che la fede attraverso la quale noi siamo salvati, è una fede che subentra in noi solo per grazia. La fede è qualcosa che noi esercitiamo da noi stessi, ma non viene da noi. E' un dono, non qualcosa che noi si abbia conseguito. Con il dono della fede, concessoci per grazia come frutto della rigenerazione, ogni motivo di vanto è escluso per sempre, se non quello che si compiace delle ricchezze sovrabbondanti di Dio. Ogni concezione della salvezza che abbia l'essere umano come agente è esclusa.

Colossesi 2:13 pure afferma: "Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati". Notate come in Efesini 2:5 e Colossesi 2:13 affermi che "eravate morti". Non si fa mai riferimento al nostro ruolo in tutto questo procedimento, come se l'Apostolo avesse scritto: "...quando voi eravate morti, avete deciso di cooperare con la grazia di Dio, e così Dio vi ha vivificati...". Non saprei come in quale altro modo l'Apostolo avrebbe potuto insegnare il monergismo divino più chiaramente di come ha fatto. Era quando noi si era morti nei peccati, che Dio ci ha vivificati.

Ogni membro della Santa trinità è all'opera nella salvezza dei peccatori. Dio il Padre elegge a salvezza un popolo, Gesù, il Figlio, li redime nella Sua opera espiatrice sulla croce, e Dio lo Spirito Santo li rigenera portandoli alla vita.

Ciò che è stato chiamato "Agostinismo", ma che, in realtà è semplicemente il messaggio del Nuovo Testamento, ci toglie ogni ragione per vantarci, demolisce ogni orgoglio umano ed esalta la grazia di Dio come sola causa efficiente della salvezza di un peccatore. Come dice Giona 2:10: "La salvezza viene dal SIGNORE". La gloria di questo, quindi, va solo a Dio.