Teologia/Abbiamo libertà di scelta
Abbiamo libertà di scelta? Si, ma...
Che l'essere umano sia dotato di libero arbitrio nessuno lo può negare, ma perché la scelta di affidarsi a Cristo come proprio Signore e Salvatore è così rara?
Il libero arbitrio
Un concetto prevalente nella cristianità moderna è quello del libero arbitrio. Spesso si pensa che il libero arbitrio sia la capacità della creatura umana a scegliere qualunque cosa desideri in una data circostanza, senza alcuna coercizione o influenza, né interna, né esterna. Se solo si osa contestare questo concetto, la maggior parte anche dei cristiani ti considererà incredibilmente ingenuo oppure si ritrarrà con orrore scandalizzata che una tale ovvia colonna della fede sia stata messa in questione. La maggior parte dei cristiani, e persino gli increduli, sembrano possedere l’incrollabile convinzione che ciascuno abbia l’innegabile capacità di scegliere secondo le proprie preferenze. Dopo tutto, la loro stessa esperienza personale nella vita sembra confermare questa credenza, come pure sembrano fare molti brani della Bibbia.
Per esempio, un genitore potrebbe dire a suo figlio, quando vanno dal gelataio, qualcosa come: "Scegli il gusto che vuoi". Quando il bimbo poi sembra indeciso su quali dei 31 gusti scegliere, mamma e papà, o persino il barista, con straziante diligenza insisteranno col bimbo: "Prendi il pistacchio, è molto buono!". Dopo che questi finalmente ha fatto la sua scelta, il "tutti frutti", la mamma si abbasserà verso il figlioletto e gli dirà teneramente: "Avresti dovuto prendere il torroncino, ti sarebbe piaciuto!". Dopodiché, il bimbo, insistendo di avere la sua doppia porzione di "tutti frutti", dà la sua prima leccata e ...decide che dopo tutto quel gusto non gli piace. Allora i genitori misericordiosamente gli rammenteranno: "Adesso che lo hai scelto, smettila di lamentarti, e mangialo!".
L’essere umano è un agente morale libero. L’essere umano è libero di scegliere. Dio lo ha creato in questo modo. Non è solo un concetto tipico della civiltà occidentale. Anche uno schiavo, sebbene legalmente e forse anche fisicamente costretto, rimane un agente morale libero. Troviamo questo concetto ampiamente illustrato dalla Bibbia.
"E se vi pare cattiva cosa servire l'Eterno, 'scegliete oggi chi volete servire', o gli dèi che servirono i vostri padri di là dal fiume, o gli dèi degli Amorei, nel cui paese voi abitate; quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno" (Gs. 24:15). Altri brani che comunicano la stessa idea sono numerosi (De. 30:19; Pr. 1:29, 8:10, 16:16; Is. 56:4; Ez. 33:2; Os. 8:4; At. 6:3; 2 Co. 12:6; e altri). Proprio di fronte all'abbondanza di tali versetti e testimonianze di esperienza personale, chi mai potrebbe mettere in questione il libero arbitrio?
La questione che spesso sfugge a coloro che sostengono il libero arbitrio è: "Può la creatura umana davvero scegliere ciò che vuole?". Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una domanda sciocca, alla luce dei paragrafi precedenti. Essi potrebbero reagire e dire: "Ma certamente che lo può! Guarda ai versetti che hai citato ed all'esempio del bimbo dal gelataio!". Non è però questa la questione. La questione non è se la libera agenzia morale che l'uomo usa per scegliere il gusto preferito di gelato sia la stessa che il libero agente morale usa al riguardo della sua salvezza eterna. Certo che lo è! Il problema non è se vi sia oppure no l'agenzia morale. Il vero problema è la natura di quella libera agenzia morale.
Per esempio, noi tutti sappiamo che gli animali possono essere classificati rispetto a ciò di cui si nutrono. Quelli che generalmente si nutrono di vegetali sono chiamati erbivori, mentre quelli che si nutrono prevalentemente di carne sono chiamati carnivori. Quelli che mangiano sia vegetali che carne sono chiamati onnivori. Esempio di un erbivoro è il coniglio. Quand'è l'ultima volta che avete visto un coniglio che raccoglie i resti di qualche carogna di animale morto spiaccicata sulla strada? Non l'avete visto e non lo vedrete mai, perché non è nella natura di un coniglio il farlo. Allo stesso modo un'aquila è esempio di carnivoro. Si nutrono di conigli, come pure di altre creature. Non troverete un'aquila che depreda i prodotti di un orto. Non sarebbe nella natura dell'aquila.
Allo stesso modo l'essere umano, così afferma la Bibbia, pur rimanendo un libero agente morale, è un essere degenerato e in condizione di peccato. Non è nella sua natura scegliere ciò che è spiritualmente buono (credere in Gesù Cristo come Signore e Salvatore, per esempio). Proprio come Dio, per natura, è buono e può solo scegliere di fare ciò che è buono, l'essere umano decaduto e non rigenerato, per natura è peccatore e può solo scegliere di fare ciò che è peccaminoso. Considerate la spiegazione di Paolo in Romani 6:16: "Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell'ubbidienza per la giustizia?" . Uno schiavo non sceglie il suo padrone, ma è il padrone a scegliersi lo schiavo. Se un uomo è schiavo del peccato, egli sceglierà secondo il suo padrone, secondo la sua natura. L'essere umano nasce in questo mondo in condizione di asservimento al peccato, perché questa è la nostra natura come discendenti di Adamo (Ro. 5:12).
L'uomo però, nel suo orgoglio egocentrico ed ignorante, pretende di essere l'equivalente di un onnivoro spirituale, cioè che il suo libero arbitrio lo metta in grado o di accettare Cristo, oppure di respingerlo. Alla luce, però, dell'argomentazione di Paolo al riguardo della volontà asservita al peccato, egli non è in grado di farlo! Essere degli onnivori spirituali sarebbe come avere due padroni allo stesso tempo. Su questo Gesù è molto chiaro: "Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro" (Mt. 6:24). Ora qualcuno potrebbe dire che in questa frase Gesù parlava su Dio e il denaro, non su Dio e il peccato. Eppure avere qualsiasi signore dei nostri affetti che sia diverso da Dio significa violare il primo comandamento, e questo è certamente peccato (Gm. 2:10).
L'essere umano è un libero agente morale libero di scegliere secondo la sua natura. La volontà non rigenerata dell'uomo naturale, però, non è libera da coercizioni ed influenze interne. Essa è asservita al peccato. Il solo fatto di poter scegliere non significa aver la capacità di scegliere correttamente. Proprio come i conigli non vanno a caccia di aquile da mangiare perché è contrario alla loro natura e capacità, così l'essere umano, nella sua condizione non - rigenerata, senza dubbio non è in grado di scegliere Cristo, perché questo è contrario alla sua natura (1 Co. 2:14), di per sé stesso, solo sulla base delle proprie inclinazioni naturali, non lo farà. Pensare o insegnare che egli lo possa, non è biblico, ed è l'equivalente spirituale di dover scegliere fra una carogna ed un gelato "tutti frutti". E' contrario alla sua natura operare la prima scelta, anche se teoricamente la potrebbe fare. Di fatto, non la farà.
(Paolo Castellina, giovedì 26 novembre 1998. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991).