Predicazioni/Giovanni/Qual è il significato di

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Qual è il significato di "Chiunque" in Giovanni 3:16 

Il "πᾶς" "οὕτως γὰρ ἠγάπησεν ὁ θεὸς τὸν κόσμον, ὥστε τὸν υἱὸν τὸν μονογενῆ ἔδωκεν, ἵνα πᾶς ὁ πιστεύων εἰς αὐτὸν μὴ ἀπόληται ἀλλ᾿ ἔχῃ ζωὴν αἰώνιον" (Giovanni 3:16) può essere tradotto "chiunque". Poi, però, il suo significato è da intendersi nel contesto immediato e più vasto della teologia di Giovanni. Qui chiaramente l'enfasi è "sia giudei che gentili" senza distinzioni nazionali. Anche in italiano  chiunque" è "pronome indefinito e relativo indefinito. Dal valore fondamentale di pronome relativo indefinito col sign. di 'ogni persona che...' seguito dal congiuntivo e dall'indicativo (ch. venga, digli che non ci sono; ch. dice questo, mente) è passato anche a quello di pronome indefinito col sign. di 'ognuno' (lo può vedere ch.) [Devoto-Oli]. Quindi, in primo luogo, "ogni persona che" Spetta alla teologia definire poi chi siano effettivamente quelli che giungono alla fede in Cristo. Lo stesso discorso vale per il significato di "mondo" che nel Nuovo Testamento ha una dozzina di acceziono diverse. Nel contesto è da intendersi: "non solo Israele".

Perché Dio ha tanto amato il mondo 

La versione persica recita "uomini": ma non si intendono qui tutti gli uomini del mondo, né tutti gli individui della natura umana; poiché non tutti sono oggetto dello speciale amore di Dio, che qui è designato, come appare dall'istanza e dall'evidenza di esso, il dono di suo Figlio: né è dono di Cristo Dio a tutti; poiché a chiunque dona suo Figlio, dona tutte le cose gratuitamente con lui; che non è il caso di ogni essere umano. Né la natura umana è qui intesa, in opposizione e distinzione dalla natura angelica; poiché, sebbene Dio abbia mostrato riguardo per gli uomini caduti, e non per gli angeli caduti, e abbia previsto un Salvatore per l'uno, e non per l'altro; e Cristo ha assunto la natura degli uomini, e non degli angeli; tuttavia non per il bene di tutti gli uomini, ma per il seme spirituale di Abramo; e inoltre, non sarà facilmente provato, che la natura umana è sempre chiamata mondo: né l'intero corpo degli eletti, in quanto composto da ebrei e gentili, è qui designato; poiché sebbene questi siano chiamati il mondo, (Giovanni 6:33 Giovanni 6:51 ); e sono gli oggetti dell'amore speciale di Dio, ea loro Cristo è dato, e sono portati a credere in lui, e non periranno mai, ma saranno salvati con una salvezza eterna; tuttavia si intendono piuttosto i Gentili in particolare, e gli eletti di Dio tra loro; che sono spesso chiamati "il mondo", e "il mondo intero" e "le nazioni del mondo", in quanto distinti dagli ebrei; vedere (Romani 11:12 Romani 11:15; 1 Giovanni 2:2; Luca 12:30), a confronto con Matteo 6:32. Gli ebrei avevano la stessa distinzione che abbiamo ora, la chiesa e il mondo; i primi li presero per sé, i secondi li diedero a tutte le nazioni intorno: perciò spesso incontriamo questa distinzione, Israele e le nazioni del mondo; su quelle parole,`"che portino la loro testimonianza", affinché siano giustificati,(Isaia 43:9) questi sono Israele; "o che ascoltino e dicano che è verità", queste sono "le nazioni del mondo".' E ancora,``il Dio santo e benedetto disse a Israele, quando giudico Israele, non li giudico come "le nazioni del mondo" e così in una moltitudine di luoghi: e si dovrebbe osservare, che nostro Signore stava ora discutendo con un rabbino ebreo, e che si oppone a una loro nozione comunemente accettata, che quando il Messia venne, i Gentili non dovrebbero avere alcun beneficio o vantaggio da lui, solo gli israeliti; così lontani dovrebbero esserne da, che, secondo i loro sensi, i più terribili giudizi, calamità e maledizioni, cadrebbero loro; sì, inferno e dannazione eterna.

Ora, in opposizione a tale nozione, nostro Signore si rivolge a questo ebreo; ed è come se avesse detto, dite voi Rabbini, che quando il Messia verrà, solo gli Israeliti, i peculiari favoriti di Dio, parteciperanno alle benedizioni che verranno e con lui; e che i pagani non trarranno vantaggio da lui, essendo odiati da Dio e rifiutati da lui: ma io vi dico che Dio ha tanto amato i pagani, come i giudei, che ha dato il suo Figlio unigenito; a, e per loro, così come per gli ebrei; essere un patto del popolo, dei gentili, il loro Salvatore, e un sacrificio per loro; un dono che è una prova sufficiente del suo amore per loro; essendo grande e comprensivo, irreversibile e indicibile; non altri che il proprio Figlio per natura, della stessa essenza, perfezioni e gloria con lui; generato da lui in modo inconcepibile ed esprimibile dai mortali; e il suo unigenito; l'oggetto del suo amore e della sua delizia, e in cui si compiace sempre; eppure, tale è il suo amore per i pagani, come per i giudei, che lo ha consegnato, nella natura umana, in alto, nelle mani degli uomini, e della giustizia, e alla stessa morte: che chiunque crede in lui, ebreo o gentile, non deve perire, ma avere vita eterna.