Predicazioni/Giovanni/Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero
Giovanni 5:17 - Bozza di lavoro
“Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero»” (Giovanni 5:17).
La frase di Gesù: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero» (Giovanni 5:17) è pronunciata in un contesto di conflitto con i Giudei riguardo all'osservanza del sabato. Questo versetto si trova nel capitolo 5 del Vangelo di Giovanni, dove Gesù guarisce un uomo infermo da 38 anni presso la piscina di Betesda durante il giorno di sabato. La guarigione suscita controversie, poiché i Giudei accusano Gesù di violare il sabato compiendo un'opera in quel giorno sacro.
1. Contesto immediato
La guarigione di sabato (Giovanni 5:1-16):
Dopo la guarigione, i Giudei non solo criticano l'uomo guarito per aver trasportato il suo lettuccio, ma attaccano Gesù per aver compiuto un'opera nel giorno in cui, secondo la legge mosaica, ci si doveva astenere da qualsiasi lavoro (Esodo 20:8-11).
In risposta alle accuse, Gesù rivendica la sua autorità divina, affermando che il suo operare non è arbitrario ma riflette l'opera incessante del Padre.
2. Il significato dell’affermazione
Gesù introduce un principio teologico profondo, mostrando che Dio stesso non interrompe mai la sua opera, nemmeno di sabato. L'affermazione ha almeno due dimensioni fondamentali:
Dio è sempre al lavoro nella creazione e nella redenzione:
Anche nel giorno del sabato, Dio sostiene l'universo, concede la vita, opera giustizia e misericordia. Questo lavoro continuo di Dio non viola il riposo del settimo giorno stabilito nella Genesi (Genesi 2:2-3), ma lo rende pienamente significativo, mostrando che il riposo sabbatico non è inerzia, ma partecipazione alla pace e all'armonia divine.
Gesù condivide l’opera del Padre:
L’affermazione «e anch’io opero» sottolinea l’unità tra Gesù e il Padre nella missione divina. La guarigione di sabato è un segno del fatto che Gesù sta compiendo l’opera di redenzione voluta da Dio, un’opera che non può essere confinata nei limiti imposti dalle interpretazioni umane della legge.
3. Promozione dell’operosità
Questa dichiarazione di Gesù ha implicazioni pratiche per l'etica cristiana, specialmente riguardo al lavoro e all’impegno.
Il lavoro come imitazione di Dio:
Gesù collega il suo operare al continuo operare del Padre, suggerendo che il lavoro, soprattutto quello volto a promuovere il bene, la vita e la redenzione, non è contrario al riposo sabbatico, ma ne esprime il significato più profondo.
Lavoro redentivo e misericordioso:
Gesù non compie un'opera ordinaria, ma un'azione che risana, restituisce dignità e manifesta la grazia divina. Questo tipo di lavoro, che porta sollievo e benedizione, diventa un modello per il credente.
Operosità spirituale e praticità quotidiana:
Il credente è chiamato a riflettere l’opera di Dio non solo nel proprio lavoro professionale, ma anche nella vita spirituale e nelle opere di servizio. L'idea che Dio "opera fino ad ora" incoraggia a vivere una vita attiva, con uno scopo radicato nella volontà di Dio.
4. Applicazione cristiana
Lavorare senza interruzione nel bene:
L'opera di Dio non si ferma, e nemmeno quella del cristiano dovrebbe fermarsi quando si tratta di mostrare misericordia, giustizia e amore.
Riconoscere la priorità dell'opera di Dio:
Non ogni tipo di lavoro è ugualmente valido. L'opera che promuove il bene, la vita e la gloria di Dio è centrale nella visione cristiana.
Lavoro e riposo in armonia:
Gesù non annulla il riposo sabbatico, ma lo interpreta come uno spazio per entrare nella pace divina attraverso il bene operato da Dio. Questo implica che l'operosità del cristiano deve sempre essere bilanciata da momenti di riposo contemplativo e ringraziamento.
Conclusione
La dichiarazione di Gesù in Giovanni 5:17 non solo giustifica il suo operare di sabato, ma offre un principio universale: Dio opera incessantemente per il bene della creazione, e il cristiano è chiamato a fare lo stesso, imitando il lavoro di Dio con impegno, misericordia e dedizione. L’operosità, dunque, non è un peso ma una vocazione, che trova il suo scopo ultimo nel riflettere il carattere di Dio nel mondo.