Liturgie/Liturgia italiana di Ginevra/La forma delle orazioni ecclesiastiche
La forma delle orazioni ecclesiastiche
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- Nei giorni feriali, il Ministro potrà scegliere la forma che più riterrà opportuna, adattandola al tempo ed alla materia che egli deve trattare nella sua predicazione. Per la domenica mattina, si usa comunemente la forma che segue.
Preghiera
Il nostro aiuto sia nel nome di Dio, che ha fatto il cielo e la terra. Amen.
Esortazione
Fratelli, ciascuno di voi presenti di fronte al volto del Signore per fare confessione dei suoi errori e peccati, seguendo col cuore le mie parole.
Confessione
Signore Iddio, Padre eterno ed onnipotente, noi confessiamo e riconosciamo sinceramente e senza simulazione alcuna, dinnanzi alla Tua Maestà, che noi siamo miseri peccatori, concepiti e nati nell'iniquità e nella corruzione, inclini al malfare ed inutili ad ogni bene, e che per nostro vizio, giammai cessiamo di trasgredire i Tuoi santi comandamenti. Così facendo, meritiamo per Tuo giudizio rovina e perdizione. Nondimeno, Signore, noi abbiamo dispiacere in noi stessi d'averti offeso e condanniamo noi ed i nostri peccati con vero pentimento, desiderando che la Tua grazia sovvenga alla nostra miseria e calamità. Voglia Tu dunque aver pietà di noi, Iddio e Padre sommamente benigno e pieno di misericordia, nel nome del Tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore. E cancellando i nostri vizi e macchie, accresci ed aumenta in noi di giorno in giorno le grazie del Tuo Spirito Santo, affinché riconoscendo con tutto il cuore la nostra ingiustizia ed iniquità, noi siamo toccati da dolore e dispiacere che generi in noi vero ravvedimento, il quale, mortificandoci tutti i peccati, produca frutti di giustizia ed innocenza, che Ti siano grati ed accetti per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Amen.
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- Dopo questo, si canta comunitariamente qualche Salmo, Poi il Ministro comincerà di nuovo a pregare per domandare a Dio la grazia del Suo Santo Spirito, affinché la Sua Parola sia esposta fedelmente, per l'onore del Suo nome ed all'edificazione della Chiesa, e che essa sia ricevuta con quella umiltà ed ubbidienza che si conviene. La forma di tale preghiera è rimessa alla discrezione del Ministro. Terminato il sermone, il ministro, dopo avere esortato alla preghiera, comincia in questo modo.
Preghiera dopo il sermone
Iddio onnipotente, Padre celeste, Tu hai promesso di esaudirci nelle nostre richieste, quelle che ti faremo nel nome del Tuo diletto Figlio Gesù Cristo nostro Signore; e ci hai ancora istruiti con la dottrina Sua e dei Suoi Apostoli di radunarci assieme nel nome Suo, promettendoci che Egli sarà nel nostro mezzo e che sarà intercessore presso di Te, per impetrare tutte le cose che noi consentiremo sulla terra.
In primo luogo, noi abbiamo il comandamento di pregare per quelli che tu hai costituiti sopra di noi superiori e governatori per tutte le necessità del Tuo popolo come pure di tutti gli uomini. Per questo motivo, presa confidenza della Tua santa dottrina e delle RTue promesse, essendoci qui riuniti nel Tuo cospetto e nel nome del Tuo Figlio Gesù, noi Ti supplichiamo affettuosamente, o nostro Iddio e Padre, nel nome del nostro unico salvatore e Mediatoree, che Ti piaccia, per la Tua infinita bontà e clemenza, di perdonarci gratuitamente i nostri peccati, in tal modo da elevare verso di te i nostri pensieri e desideri, che noi Ti possiamo pregare e richiedere con tutto il nostro cuore, e ciò fare secondo il Tuo beneplacito e volontà, la quale sola è ragionevole.
Noi Ti preghiamo, dunque, Padre celeste, per tutti i Principi e Signori ai quali tu hai affidato il governo della Tua giustizia, e particolarmente per i signori di questa Città, che Ti piaccia dar loro il Tuo Spirito, che solo è buono e veramente principale, e accrescerlo di giorno in giorno, in modo che riconoscendo essi con vera fede il tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore essere il re dei Re e il Signore dei signori, secondo che Tu gli hai data podestà in cielo ed in terra, cerchino di servirlo ed innalzare il Tuo regno nei loro stati e signorie, governando i loro sudditi (che sono creature delle Tue mani e pecore del Tuo pascolo) secondo il Tuo beneplacito, acciocché noi tanto qui quanto per tutta la terra, essendo mantenuti in buona pace, Ti serviamo in ogni santità ed onestà e, liberati dal timore dei nostri nemici, Ti possiamo rendere lode per tutto il tempo della nostra vita.
Noi Ti preghiamo ancora, Padre verace e Salvatore, per tutti quelli che Tu hai costituiti Pastori per i Tuoi fedeli, ed ai quali Tu hai affidato la cura delle anime e la dispensazione del Tuo sacro Evangelo, che Tu li governi con il Tuo Spirito Santo affinché siano trovati fedeli e leali ministri della Tua gloria, avendo sempre questo fine: che tutte le povere pecore smarrite e disperse siano raccolte e ridotte al Signore Gesù, principal Pastore e Principe del vescovi; affinché di giorno in giorno esse facciano profitto e crescano in Lui in ogni giustizia e santità. E piacciati, d'altro canto, di liberare tutte le Tue chiese dalla gola dei lupi rapaci e di tutti i mercenari, che cercano l'utile e l'onore loro, e non la sola esaltazione del Tuo santo nome e la salute del Tuo gregge.
Dopodiché noi Ti preghiamo, Dio sommamente benigno e padre misericordioso, per tutti gli uomini generalmente che sì come Tu vuoi essere riconosciuto come Salvatore di tutto il mondo, mediante la Redenzione fatta dal Tuo Figlio Gesù Cristo, tutti quelli che ancora trovandosi nelle tenebre e nella cattività dell'errore e ignoranza, sono alieni dalla Tua cognizione, siano, per l'illuminazione del Tuo Santo Spirito e per la predicazione del Tuo Evangelo ridotti nella diritta via della salvezza e quel Gesù Cristo che Tu hai mandato; e che quelli che Tu hai già visitati con la Tua Grazia ed illuminati con la conoscenza della Tua Parola, crescano ogni giorno in bene, facendosi ricchi delle Tue benedizioni spirituali; affinché tutti insieme Ti adoriamo d'un cuore e d'una bocca, e rendiamo onore ed ubbidienza a Cristo, nostro Padrone, Re e Legislatore.
Parimenti, o Dio d'ogni consolazione, noi Ti raccomandiamo tutti quelli che Tu visiti e castighi con croci e tribolazioni, i popoli che Tu affliggi con peste o guerra o carestia, le persone che sono battute da povertà, o prigione, o malattia, o esilio, o altra calamità di corpo od afflizione di spirito: pregandoti che Tu voglia fare loro conoscere la Tua paterna affezione, la quale è di castigarli per la loro emendazione, affinché si convertano a Te con tutto il loro cuore, e convertiti ricevano intera consolazione e siano liberati da tutti i mali. Particolarmente noi Ti raccomandiamo tutti i nostri poveri fratelli, che sono dispersi sotto la tirannide dell'Anticristo, trovandosi senza il pasto ed il cibo della vita, e privi della libertà di potere invocare pubblicamente il Tuo nome; che sono altresì tenuti prigionieri o perseguitati dai nemici del Tuo Evangelo. Piacciati, o Padre di Grazia e misericordia, di fortificarli con la virtù del Tuo Spirito, secondo che Tu conosci essere necessario, consolarli nelle loro afflizioni, tenerli sotto la Tua protezione contro la rabbia dei lupi, accrescere loro tutte le grazie e doni del Tuo Spirito, affinché Ti glorifichino sempre nella vita e nella morte.
Finalmente, o Dio e Padre, concedi a noi ancora, che siamo congregati nel nome del Tuo Figlio Gesù a causa della Tua Parola [e della Tua Santa Cena] che noi riconosciamo sinceramente e senza ipocrisia, in quale perdizione noi ci troviamo per natura, e quale condanna noi meritiamo; e ogni giorno noi accumuliamo su di noi, per colpa della nostra miseria e vita disordinata; affinché vedendo che in noi non si trova alcun bene e che la nostra carne e sangue non sono degni di possedere l'eredità del Tuo regno, noi, con tutto il nostro affetto e salda fiducia, ci diamo e dedichiamo interamente al Tuo diletto Figliolo e nostro Signore Gesù Cristo, e solo Salvatore e Redentore; al fine che dimorando Egli in noi, mortifichi il nostro vecchio Adamo, rinnovandoci in una miglior vita per la quale il Tuo nome, secondo che esso è santo e degno, sia esaltato e glorificato dappertutto e in tutti i luoghi. E parimenti, che Tu abbia la signoria ed il governo su noi tutti e che noi impariamo ogni giorno di più a sottoporci e soggiogarci alla Tua Maestà in tal modo che Tu sia Re e Dominatore su ogni cosa, reggendo e governando il Tuo popolo con lo scettro della Tua Parola e con la virtù del Tuo Spirito e confondendo i Tuoi nemici con la forza della Tua verità e giustizia. E così, ogni potenza ed altezza che si contrappone alla Tua gloria, sia di giorno in giorno distrutta ed annichilita, finché il compimento del Tuo Regno sia venuto e la perfezione di esso sia del tutto stabilita, quando Tu apparirai in giudizio nella Persona del Tuo Figlio. Che noi, insieme con tutte le altre creature, Ti rendiamo vera e perfetta ubbidienza, siccome i Tuoi angeli celesti non cercano d'altro che eseguire i Tuoi comandamenti: in modo che la Tua volontà sia adempiuta senza contraddizione alcuna, e che tutti si riducano a servirti e compiacerti, rinunciando alla loro propria volontà e a tutti i desideri della loro carne. Che noi, camminando nell'amore e nel timore del Tuo Nome, siamo nutriti della Tua bontà e che Tu ci dia tutte le cose che ci sono necessarie ed espedienti per mangiare il nostro pane pacificamente; affinché vedendo che Tu hai cura di noi, veniamo meglio a riconoscerti per nostro Padre ed aspettiamo tutti i beni dalla Tua mano, rimuovendo e ritraendo la nostra confidenza da tutte le creature, per porla interamente in Te e nella Tua benignità. E perché, finché dura questa vita mortale, noi siamo miseri peccatori, così pieni di fragilità, che a tutte le ore manchiamo ed usciamo fuori dalla diritta via, piacciati perdonarci i nostri errori, per conto dei quali noi siamo debitori al Tuo giudizio, e con questa remissione liberarci dall'obbligo della morte eterna nella quale noi siamo. Piacciati, dunque, non imputarci il male che è in noi, sì come noi, per Tuo comandamento, ci dimentichiamo le ingiurie che ci sono fatte, e in luogo di cercarne vendetta, procuriamo il bene dei nostri nemici. Piacciati, infine, sostenerci per l'avvenire con la Tua virtù, affinché per l'infermità della nostra carne non trabocchiamo né incorriamo nel male. E poiché da noi stessi noi siamo sì deboli, che non potremmo star saldi neppure per un momento, e all'incontro siamo circondati ed assaliti continuamente da tanti nemici, che il diavolo, il mondo, il peccato e la nostra propria carne non cessano mai di farci guerra, piacciati fortificarci con il Tuo Santo Spirito ed armarci delle Tue grazie; acciocché noi possiamo costantemente resistere a tutte le tentazioni, e perseverare in questa battaglia spirituale, fin fino a tanto che noi otteniamo piena vittoria, per trionfare una volta nel Tuo Regno, con il nostro Capitano e Protettore, il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
Con la celebrazione della Santa Cena
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- Il giorno che si deve celebrare la Santa Cena si aggiunge quanto segue.
E siccome il nostro Signore Gesù, non solamente ha offerto sulla croce il Suo corpo ed il Suo sangue per la remissione dei nostri peccati, ma ce li vuole pure comunicare per nutrirci in vita eterna, così Ti piaccia farci questa grazia, che con vera sincerità di cuore e con zelo ardente, noi riceviamo da Lui un sì grande beneficio; cioè, che con fede viva e certa noi possediamo il Suo corpo e il Suo sangue, anzi pure tutto Lui interamente, si come, essendo Egli vero Dio e vero uomo, è veramente il santo pane celeste per vivificarci; acciocché noi non viviamo più per noi stessi e secondo la nostra natura, la quale è tutta corrotta e viziata, ma che Egli viva in noi per condurci alla vita beata e sempiterna. E così che noi siamo fatti veramente partecipi del nuovo ed eterno Testamento, cioè della considerazione della Grazia, stando certi e sicuri che il Tuo beneplacito è d'esserci interamente Padre propizio, senza imputarci punto i nostri peccati e di provvederci come tuoi diletti figlioli ed eredi, di tutte le cose necessarie tanto al corpo quanto all'anima; acciocché noi senza giammai cessare Ti glorifichiamo e rendiamo grazie e magnifichiamo il Tuo santo nome con opere e con parole. Concedici dunque, Padre celeste, che in questo modo, noi celebriamo oggi la beata memoria del Tuo diletto Figlio; che noi ci esercitiamo in essa ed annunciamo il beneficio della Sua morte; acciocché ricevendo nuovo accrescimento e fortificazione in fede e ogni bene, con tanta maggiore confidenza noi Ti chiamiamo nostro Padre, e ci gloriamo in Te. Amen.
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- Finita la Cena, si fa questo rendimento di grazie o un altro simile.
Padre celeste, noi Ti rendiamo lodi e grazie eterne d'un tale e tanto beneficio che hai fatto a noi, miseri peccatori, d'averci tratti alla comunione del Tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore; avendolo già dato alla morte per noi, e dandocelo ancora in cibo e nutrimento di vita eterna. Facci ora pure questa grazia, di non permettere che giammai noi ci dimentichiamo di queste cose, ma che, avendole sempre impresse nei nostri cuori, noi cresciamo ed aumentiamo continuamente nella fede, la quale si eserciti in tutte le buone opere; e ciò facendo ordiniamo e continuiamo tutta la nostra vita, all'edificazione del nostro prossimo, per Gesù Cristo Tuo Figlio, il quale nell'unità dello Spirito Santo, vive e regna con Te, Iddio, eternamente. Amen.
Benedizione
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- La benedizione che si fa alla partenza del popolo, secondo che il Signore Iddio aveva ordinato nella Legge. Numeri 6.
Il SIGNORE ti benedica e ti protegga! Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace! Amen.