Liturgie/Liturgia italiana di Ginevra/Forma per la celebrazione del Battesimo
La forma per amministrare il Battesimo
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- E' da sapere che il fanciullo deve essere portato al Battesimo o la Domenica all'ora del Catechismo, o negli altri giorni dove vi sia un sermone, affinché il Battesimo, per essere un ricevimento solenne nella Chiesa, si faccia alla presenza della comunità cristiana riunita. Terminato il sermone, si presenta il fanciullo. Allora il Ministro comincia in questo modo:
Il Ministro: Il nostro aiuto sia nel nome di Dio, che ha fatto il cielo e la terra.
Amen. Presentate voi questo fanciullo perché sia battezzato?
Risposta:: Sì, lo facciamo.
Il Ministro. Dicendoci, il nostro Signore, che dobbiamo nascere di nuovo, Egli ci nostra in quale misero stato e condizione noi tutti nasciamo. Se è vero com'è vero che è necessario che la nostra natura sia rinnovata per poter entrare nel Regno di Dio, questo è segno che essa è in tutto e per tutto corrotta e maledetta. In questo, Egli ci ammonisce ad umiliarci e ci dispiacciamo di noi stessi. In questo modo, egli ci prepara e ci dispone a desiderare e ricercare la Sua Grazia, mediante la quale tutta la depravazione e maledizione della nostra natura si estingua. Noi non siamo in alcun modo atti a poterla ricevere, se prima non siamo del tutto spogliati di ogni fiducia nelle nostre proprie virtù, sapienza e giustizia, al fine di condannare tutto quello che è in noi.
Dopo che Egli ha così mostrato la nostra miseria, Egli ci consola similmente con la Sua misericordia, promettendo di rigenerarci con il Suo spirito Santo in una vita nuova, la quale ci sia come un'entrata nel Suo Regno.
Questa rigenerazione consiste in due parti: l'una è che noi rinunciamo a noi stessi, non seguendo affatto la nostra ragione, il nostro appetito e la nostra propria volontà, ma soggiogando il nostro intelletto ed ogni nostro affetto, alla sapienza e giustizia di Dio, mortifichiamo tutto quello che èb da noi e dalla nostra carne.
L'altra è che noi seguiamo la luce di Dio per compiacere ed ubbidire al Suo beneplacito, come Egli ci mostra tramite la Sua Parola e ne conduce là con il Suo Spirito.
L'adempimento dell'una cosa e l'altra è nel nostro Signore Gesù, la cui morte e Passione ha tale virtù, che partecipando noi di essa, siamo come sepolti al peccato, affinché le nostre concupiscenze carnali si mortifichino.
Allo stesso modo, in virtù della Sua risurrezione, noi risuscitiamo ad una vita nuova, che è di Dio, in quanto che il Suo Spirito ci conduce e ci governa per fare in noi le opere che Gli sono grate.
Ma il primo e principale punto della nostra salvezza è che, per Sua misericordia, Egli ci rimette tutti i nostri peccati, non imputandoceli affatto, ma cancellandone la memoria, affinché non ci siano messi in conto nel Suo giudizio,
Tutte queste grazie ci sono conferite quando Egli si compiace di incorporarci nella Sua Chiesa mediante il Battesimo. Per questo Sacramento, infatti, Egli testifica la remissione dei nostri peccati.
E per tale ragione ha ordinato il segno dell'acqua, per significarci per si come per questo elemento, si lavano e si nettano le lordure del corpo, così Egli vuole lavare e purificare le anime nostre affinché in esse non si veda più alcuna macchia.
Inoltre, Egli ci presenta il nostro rinnovamento, il quale, come s'è detto, consiste nella mortificazione della nostra carne e nella vita spirituale, la quale Egli produce in noi.
In questo modo noi riceviamo nel Battesimo doppia grazia e beneficio dal nostro Iddio, purché noi non annulliamo la virtù di questo Sacramento con la nostra ingratitudine. L'una è che noi abbiamo in esso un testimonio certo che Iddio ci vuole essere Padre propizio, non imputandoci alcuno dei nostri errori ed offese. L'altra, che Egli ci aiuterà con il Suo Spirito Santo, affinché noi si possa combattere contro il Diavolo, il peccato e le concupiscenze della nostra carne fino a riportarne la vittoria per vivere nella libertà del Suo Regno, che è il regno della sanità e della giustizia.
Dunque, poiché queste due cose sono adempiute in noi per la grazia di Gesù Cristo, ne consegue che la virtù e la sostanza del Battesimo si contiene in Lui. E con effetto, noi non abbiamo altro lavamento che il Suo sangue, e non abbiamo altro rinnovamento, che la Sua morte e risurrezione. Così come Egli ci comunica le Sue ricchezze e benedizioni per mezzo della Sua Parola, così ce le distribuisce per mezzo dei Suoi Sacramenti.
Ora il nostro buon Padre Iddio, non bastandogli di averci adottato come Suoi figlioli e ricevuti nella comunione e compagnia della Sua Chiesa, ha voluto ancora estendere più ancora la Sua bontà su di noi, promettendoci che Egli sarà il Dio nostro e della nostra progenie, fino a mille generazioni. Pertanto, benché ancora i figli dei fedeli appartengano alla razza corrotta di Adamo, Egli non lascia però di accettarli, in virtù di questa confederazione [o Patto] e metterli nel numero dei Suoi. Per questa ragione Egli ha voluto fin dal principio che nella Sua Chiesa i fanciulli ricevessero il segno della Circoncisione, con il quale allora rappresentava ciò che ora ci è mostrato nel Battesimo. E siccome Egli comandava che fossero circoncisi, così Egli accettava per Suoi figlioli e si diceva essere loro Iddio, tanto come dei genitori loro.
Al presente, dunque, poiché il Signore Gesù è sceso dal Cielo sulla terra, non già per diminuire affatto la grazia di Dio Suo Padre, ma per diffondere la confederazione [Patto] della salvezza per tutto il mondo, la quale allora era limitata al popolo israelita, non è dubbio alcuno che i nostri figlioli non siano eredi della vita che Egli ci ha promessa. E però San Paolo dice che Iddio li santifica fin dal ventre della madre, per distinguerli dai figlioli dei pagani ed infedeli.
Per questa ragione, il nostro Signore Gesù riceveva i fanciulli che Gli erano presentati, com'è scritto in Matteo al capitolo 19: "Allora Gli furono presentati dei fanciulli, affinché gli ponesse le mani sopra di essi e pregasse, ma i discepoli li sgridavano. E Gesù dice loro: Lasciate stare questi fanciulli e non proibite loro di venire a me, perché di tali è il Regno dei cieli.
Poiché Egli dichiara che il Regno dei cieli appartiene a loro, e poiché Egli impone loro le mani e li raccomanda a Dio Suo padre, Egli ci istruisce abbastanza che noi non li dobbiamo escludere dalla Sua Chiesa.
Seguendo ora questa regola, noi riceveremo ora nella Sua Chiesa questo fanciullo, affinché sia fatto partecipe dei beni che Iddio ha promesso ai Suoi fedeli.
In primo luogo, noi Glielo presentiamo con la nostra preghiera, dicendo tutti di cuore umilmente:
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- [Preghiera:] Signore Iddio, Padre eterno ed onnipotente, poiché Ti è piaciuto, per la Tua infinita clemenza di prometterci che Tu sarai l'Iddio nostro e dei nostri figli, noi Ti preghiamo che Ti piaccia confermare questa grazia nel presente fanciullo, generato di padre e madre che hai chiamati alla Tua Chiesa. E siccome egli Ti è offerto e consacrato da noi, così Tu lo voglia ricevere sotto la Tua santa protezione, dichiarandoti essere suo Iddio e Salvatore, rimettendogli il peccato originale di cui è colpevole tutta la progenie di Adamo, e poi santificandolo con il Tuo Spirito, affinché, quando egli verrà all'età della discrezione, egli Ti riconosca e Ti adori per suo solo Iddio, glorificandoti per tutta la sua vita, per ottenere sempre da Te remissione dei suoi peccati. Ed affinché Egli possa conseguire queste grazie, piacciati incorporarlo nella comunione del nostro Signore Gesù per essere partecipe di tutti i Suoi beni, come uno dei membri del Suo corpo,. Esaudiscici, Padre misericordioso, affinché il Battesimo che noi gli comunichiamo secondo la Tua ordinanza, produca in esso il suo frutto e la sua virtù, tale e quale essa ci è dichiarata per mezzo del Tuo santo Evangelo.
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- "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. Perché a Te appartiene il regno, la potenza e la gloria in sempiterno. Amen.
Poiché si tratta di ricevere questo fanciullo nella compagnia della Chiesa cristiana, voi promettente, quando egli sarà giunto all'età della discrezione, di istruirlo e di ammaestrarlo nella dottrina che è ricevuta dal popolo di Dio, secondo che essa è riassunta nella confessione di fede che noi tutti facciamo, cioè:
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- Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Voi promettete dunque di fare opera, per quanto vi sia possibile, di istruirlo e di ammaestrarlo in tutto quel che si conviene nella santa dottrina dell'Antico e del Nuovo Testamento, affinché la riceva come vera e certa Parola di Dio, venuta dal cielo? Voi lo esorterete ancora a vivere secondo la regola che il nostro Signore ci ha data nella Sua Legge, la quale sommariamente consiste in questi due punti: Che noi amiamo Dio con tutto il nostro cuore, con tutta l'anima nostra, con tutta la mente e con tutte le nostre forze; e il nostro prossimo come noi stessi. Allo stesso modo, secondo le ammonizioni che Egli ha fatte per mezzo dei Suoi Profeti ed Apostoli, affinché rinunci a sé stesso ed alle sue proprie concupiscenze, egli si dedichi e consacri a glorificare il nome di Dio e di Gesù Cristo, e ad edificare il suo prossimo.
Fatta la promessa s'impone il nome al fanciullo, ed allora il Ministro lo battezza, dicendo:
[Nome] Io ti battezzo, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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- Tutto si dirà ad alta voce, in lingua volgare affinché il popolo che è lì presente, debba essere testimone di ciò che si fa; al che si richiede l'intelligenza ed affinché tutti ne siano edificati con riconoscenza, e rammentino quale sua il frutto e l'uso del loro stesso Battesimo. Noi sappiamo che altrove si fanno molte altre cerimonie, le quali non neghiamo siano state osservate fin dall'antichità. In quanto, però, esse sono state introdotte ad arbitrio o per discutibili considerazioni. Comunque sia, poiché esse sono state fabbricate senza la Parola di Dio; e d'altra parte, considerato che da esse sono scaturite tante superstizioni, noi non abbiamo avuto alcuna difficoltà ad eliminarle, affinché non bi fosse più impedimento alcuno che ritraesse il popolo di andare direttamente a Gesù Cristo. In primo luogo, quello che non è comandato da Dio è in libertà nostra. Poi, tutto quel che non serve in modo alcuno ad edificazione, non si deve ricevere nella Chiesa; e si per caso fosse stato introdotto, si deve togliere via. E per più viva ragione, quel che non serve ad altro che a scandalizzare, è come uno strumento di idolatria e di false opinioni, e non si deve in alcun modo tollerare. Ora, è certissimo che l'unzione, le candele, e simili altre cose, non sono introdotte per ordine di Dio, ma vi sono state aggiunte dagli uomini, e alla fine sono venute a termine che altri suè più fondato in esse, ed hanno avuto maggiore stima che quanto stesso ha ordinato Gesù Cristo, che gli apostoli hanno osservata e seguita, e che la Chiesa primitiva ha avuto in uso; e non possiamo essere ripresi d'altro, se non che noi vogliamo essere più saggi di Dio.